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11/10/2005

Cocaine

Sono notizie recenti quelle sul coinvolgimento di noti personaggi in vicende di droga e mi pare opportuno non passare del tutto sotto silenzio la cosa.
In primo luogo direi che ognuno è libero di fare della sua vita ciò che gli aggrada, purché questo non cagioni un danno diretto, evidente, inequivocabile, ad altri.
Non vorrei però andare oltre, scivolare nel compatimento, e considerare chi cade in queste situazioni, una vittima, un malato, qualcuno da coccolare, da capire..... soprattutto se si trova in una posizione economica, e quindi di potere, al di fuori dell’ordinario.
Mi spiace che un ragazzo apparentemente spiritoso e brillante come L. E. si sia cacciato in una situazione tale da far apparire grottesco pensare a lui come al responsabile della promozione e dell’immagine di un marchio, ma qui mi fermo.
Mi spiace molto meno per il protagonista di soap-operas al quale molto poco opportunamente, a parer mio, un tg di una rete privata ha dedicato un mieloso servizio sul suo ricovero in comunità.
Vi sono fondati motivi per credere che, grazie alla sua conoscenza, altri abbiano perso la vita... e questo non va dimenticato, questo fa la differenza.

Commenti

Enri, appoggio completamente ciò che hai scritto!!! Buona giornata :-)) Quanto alla farfalla sul mio blog forse è meglio se gli faccio fare qualche analisi, che dici?

Scritto da: Alyjha | 11/10/2005

credo anch'io.... buon martedì!
;-)

Scritto da: Enri | 11/10/2005

I soldi non danno il diritto di distruggere vite, la propria e quelle degli altri.

Scritto da: ele | 11/10/2005

L.E., come lo chiami tu, e l'Attore di Soap, erano esattamente nella stessa situazione, con la differenza che l'Attore è stato meno fortunato del ricco e potente figlio di industriali. Chissà, magari la partita di droga era la stessa..

Scritto da: ele | 11/10/2005

Enri, tu credi nel destino?

Scritto da: http://b-rightful.ilcannocchiale.it/ | 11/10/2005

credo nella fortuna e nella mala sorte.... io non so se ci sia qualcosa di giá "scritto" o se invece ciò che accade si generi "strada facendo"... tuttavia propendo per quest'ultima soluzione...;-)

Scritto da: Enrico | 11/10/2005

Quindi possiamo dire che la ballerina
brasiliana che è morta con Claissano "ha
avuto la malasorte" di conoscerlo e che
quindi lui non ha responsabilità sulla
sua morte (fatta salva ogni indagine della
magistratura)?

Scritto da: http://b-rightful.ilcannocchiale.it/ | 11/10/2005

una deduzione del tutto arbitraria... la malasorte è della ballerina, la responsabilitá di esserne stato lo strumento, il tramite, è di C...

Scritto da: Enrico | 11/10/2005

Io spero solo che entrambi vengano giudicati usando lo stesso metro.

Scritto da: ele | 11/10/2005

Allora se boccio con la macchina,
che è uno strumento e un tramite,
la responsabilità è sua, di un mezzo
inanimato, che assurdità. :-)
La responsabilità di un atto sta nella
consapevolezza di averlo fatto, non
nell'essere strumento, per definizione
inconsapevole.

Scritto da: http://b-rightful.ilcannocchiale.it/ | 11/10/2005

Ele, uno solo, secondo me, per la legge ha (probabilmente) commesso un reato

Scritto da: Enrico | 11/10/2005

senza giustificazione alcuna senz'altro, ma il C. aveva intrapreso un percorso in discesa, tra problemi e malasorte. mi chiedo invece come una persona come L.E. arrivi ad una situazione ben definita da enrico come grottesca... il benessere dà alla testa? o è la tremenda tristezza e solitudine del successo?
ribadisco, nessuna volontà di giustificazione per alcuno in quanto scrivo.
buona serata enri!

Scritto da: freesia | 11/10/2005

Caro Enri, ma non è il privarsi della compagnia che rende un uomo solo....

Scritto da: freesia | 11/10/2005

Insomma.... tutto fa...
Comunque certo, si può anche soffrire la solitudine in compagnia e non soffrirla essendo da soli..;-)

Scritto da: Enrico | 11/10/2005

I commenti sono chiusi.