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04/10/2008

Perché dobbiamo abolire....

....l'istituzione scolastica.

Istruzione.jpg

Molti studenti, specie se poveri, sanno per istinto che cosa fa per loro la scuola: gli insegna a confondere processo e sostanza. Una volta confusi questi due momenti, acquista validità una nuova logica: quanto maggiore è l'applicazione, tanto migliori sono i risultati; in altre parole, l'escalation porta al successo. In questo modo si «scolarizza» l'allievo a confondere insegnamento e apprendimento, promozione e istruzione, diploma e competenza, facilità di parola e capacità di dire qualcosa di nuovo. Si «scolarizza» la sua immaginazione ad accettare il servizio al posto del valore. Le cure mediche vengono scambiate per protezione della salute, le attività assistenziali per miglioramento della vita comunitaria, la protezione della polizia per sicurezza personale, l'equilibrio militare per sicurezza nazionale, la corsa al successo per lavoro produttivo. Salute, apprendimento, dignità, indipendenza e creatività si identificano, o quasi, con la prestazione delle istituzioni che si dicono al servizio di questi fini, e si fa credere che per migliorare la salute, l'apprendimento ecc. sia sufficiente stanziare somme maggiori per la gestione degli ospedali, delle scuole e degli altri enti in questione. In questo libro mostrerò che l'istituzionalizzazione dei valori conduce inevitabilmente all'inquinamento fisico, alla polarizzazione sociale e all'impotenza psicologica: tre dimensioni di un processo di degradazione globale e di aggiornata miseria. [....]

[(Incipit del Cap. 1 di "Descolarizzare la società" di Ivan Illich, scrittore, filosofo, pedagogista e teologo austriaco (Vienna, 4 settembre 1926 – Brema, 2 dicembre 2002)]

20:58 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (6)

Commenti

Sono certo che Lella apprezzerà particolarmente questo post....:-)))

Ho comunque a disposizione il testo completo di questo libro e di altri 3 dello stesso autore... trovati in rete poco fa.. a chi fosse interessato..;-)

Scritto da: Enrico | 04/10/2008

Guarda che non dice nulla di nuovo, questo bieco individuo. I migliori studenti sono quasi sempre i meno diligenti e i meno omologati. Anch'io ero così ih ih ih ;-)) Pensa che avevo un professore d'italiano che aveva capito l'individua e mi lasciava leggere quello che volevo, mentre lui spiegava cose che a me non interessavano e che, comunque, avrei trovato sul libro per l'interrogazione. Io a scuola ho letto moltissimo: tutta roba che non c'entrava nulla con i programmi, ma molto con la vita. E il professor Bruni del liceo classico di Alessandria me lo ricorderò per sempre. Anzi, ci ho scritto anche un articoletto una mezza dozzina d'anni fa. Appena se ne presenterà l'occasione, lo posterò. ;-)) Pensavi di spiazzarmi, eh? Bleeeeehhh :P

Scritto da: lella | 04/10/2008

Comunque, a me questi austriaci sembrano matti. E quello che ha segregato una bambina, liberata solo da adulta...e quello che ha segregato la figlia in casa, l'ha violentata, ne ha avuto figli, tutto in una cantina di casa mentre il resto della famiglia viveva rranquillamente al piano superiore...e quello che ieri ha bruciato i suoceri col lanciafiamme...ma non sono mica a posto, sai, questi austriaci.

Scritto da: lella | 04/10/2008

Veramente lui dice che impegno non significa automaticamente risultato utile e qualitativamente buono, e che c'è la tendenza (anzi la scuola insegna a pensare così) a confondere l'azione (istituzionale) volta a un certo risultato, col conseguimento reale del risultato medesimo.
Secondo me dice qualcosa di simile a quel filosofo statunitense (quello dell'arte della manutenzione della motocicletta) che metteva al centro la qualità come valore trainante del benessere sociale..;-)
Qualità non necessariamente abbinata a quantità.... e quantità spesso sganciata dalla qualità.. ;-)

Scritto da: Enrico | 04/10/2008

Davvero? perché non ti fai una vacanzina a Vienna per sincerartene di persona?? Dev'essere una città affascinanteee.... ;-))))

Scritto da: Enrico | 04/10/2008

Oh ma che uomo simpatico.

Scritto da: lella | 04/10/2008

I commenti sono chiusi.