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24/12/2009

Con benevolenza

A prescindere dalla ricorrenza del Natale e da ciò che può significare da un punto di vista religioso, sono tipici di questo momento manifestazioni di bontà, buoni pensieri, buoni propositi.
Ma, per quanto mi riguarda, preferirei più parlare di benevolenza che di bontà.
La benevolenza è, come descrive il dizionario Sabatini Coletti, comprensione, indulgenza, buona disposizione verso il prossimo.. benignità.
E infatti io con benignità vorrei rivolgermi al mio prossimo, aspettandomi da "lui" un analogo atteggiamento; aspettandomi onestà, leatà, prudenza, comprensione, sobrietà, umiltà..
Nell'uomo, e non sarò certo io a scoprirlo, sta il bene come il male, l'agire a favore oppure contro il suo simile, il massimo dell'amorevolezza e il massimo della ferocia.
Guardiamoci da coloro che con i loro diabolici squilli di tromba rischiano di ridestare il peggio che c'è in noi.

09:29 Scritto in Date | Link permanente | Commenti (6)

Commenti

Ciao Enrico,
cos'è che ti ha fatto venire in mente gli
squilli di tromba? Forse l'immagine di
Krishna che ho pubblicato sul mio blog,
intento a suonare la conchiglia di guerra
mentre guida le forze del Bene nella battaglia
di Kurkshetra narrata nella Bagavat-Gita? :)

Questo tuo post tocca nervi scoperti per me,
ed infatti volevo commentare andando a
ripescare alcuni brani "ambigui" del Vangelo
sul tema "come reagire al male", poichè di
questo si tratta e non di essere buoni.

Tuttavia, non riesco a trovarli, spero di riuscire
domani, oggi non ho tempo.

Però una cosa vorrei dirla, da subito:
Non trovi che sia anche un sintomo di
comprensione, cui tu ti rifai, quello di
accettare le differenze degli altri, anche
se non hanno verso di te un "analogo
atteggiamento" al tuo? Dobbiamo modellarci
ad un unico modello? ed in particolare...
al tuo? :)
Se uno, diversamente da te, è superbo,
arrogante, imprudente, sfarzoso e vistoso,
è per ciò stesso condannabile?

Non dovremmo, per quanto possiamo
avere una idea forte di ciò che è bene,
- che può anche derivare solo dal nostro
personale - farne un modello valido per tutti,
che sono tutti diversi da noi.

Ammesso che il giudizio non spetti ad un
Altro più in alto di noi, dobbiamo anche sempre
tener presenti le ragioni e diversità degli
altri e non giudicarli solo secondo i nostri
parametri, mettersi cioè anche nei panni
degli altri.

Se abbiamo il coraggio e ci prendiamo la
responsabilità di giudicare (cosa che io
condivido, entro certi limiti), dobbiamo farlo...
con giudizio, con la massima comprensione
delle possibili diversità della condizione
umana.

ciao
ripasso con ciò che dice Gesù al proposito
(visto che è Natale)

Scritto da: b-rightful | 24/12/2009

Questo, Paolo, è un post del tutto spontaneo e non ho tratto ispirazione da nulla.

Riguardo alle tue osservazioni, vorrei poterti dire che condivido... ma purtroppo la mia natura, piuttosto reattiva, non me lo rende possibile.

E quindi, quando le differenze degli altri iniziano a invadere il mio spazio, a "contaminarlo", io non posso fare a meno di oppormi, per quanto possibile.

Ma non è la differenza di per se stessa che mi urta, anzi possono esserci diversità che ci aprono orizzonti nuovi e prima sconosciuti, quanto la sua ostile pervasività... e certo non pretendo che gli altri si modellino su di me.

Forse, aggiungo, non è la bontà la legge che governa l'universo, ma anzi la conflittualità, l'opposizione di contrapposti interessi, lo scontro di forze contrastanti.. e noi non siamo che schegge di questo insieme conflittuale.

E, se è nostro dovere morale, agire "con benevolenza", attenzione, prudenza... ecc. ecc., non possiamo esimerci dal reagire a chi vi si oppone, a chi vuol imporre la sua prevalenza.

Con ciò, Paolo, questi sono solo pensieri il libertà... non ho alcuna pretesa di enunciare verità, né escludo di essere caduto in errore, né mi aspetto condivisione, approvazione, plauso.

Scritto da: Enrico | 24/12/2009

Sinceramente, non ho capito bene
la tua replica. Aggiungo solo che
il mio commento non vuole imporre
nulla nè essere "prevalente" (termine
per me piuttosto vago).

Un saluto

Scritto da: b-rightful | 24/12/2009

Non ho pensato neppure per un attimo che tu volessi impormi qualcosa... e neppure è mia intenzione imporre qualcosa a te.
E mi spiace se non sono riuscito a esprimermi in maniera comprensibile.. farò più attenzione la prossima volta.

Ti saluto, con l'augurio di buoni pensieri e buone feste! ;-)

Scritto da: Enrico | 24/12/2009

Ciao Enri, buon pranzo,
grazie per gli auguri (farò il possibile dovendo
attendere il parentado, e come sai il mio climax
familiare è faticoso). Tra l'altro mio padre è bloccato
a letto da una brutta artrosi (almeno, si spera, che
sia una artrosi, e non una metastasi ossea).

Mi scuso se ho equivocato in parte o tutto il
tuo commento (il riferimento a Krishna era comunque
solo un'ipotesi).

Se oggi trovo del tempo, cerco sti benedetti passi
del Vangelo sul tema bene-male (una quisquilia come
tema :)) e cerco di inserirli in un discorso che riprenda
quanto dicevo sulla tolleranza e comprensione della
differenza.
Come puoi immaginare, io sono buonissimo e super
tollerante....finchè non si oltrepassa il mio punto
di misura (ricordi che dissi di essere una specie
di punto di equilibrio), oltre il quale reagisco anche io,
e con forza. Tuttavia, la mia esperienza recente,
anche guardando a persone vicine a me, è che...
quando si descrive l'ira come un peccato è giusto,
ma andrebbe meglio definita un demone, una
malattia, un morbo che ti assale e crea dipendenza
(tipo il diabetico, che appena prende un pò
di zucchero sta male), così, ho notato che essendo
divenuto più irascibile, mi arrabbio più facilmente.
Però la cosa bella, è che essendo "malattie" e
disposizioni abitudinarie, si può anche agire su
di esse per debellarle e vincerle.

to be continued.....

Scritto da: b-rightful | 25/12/2009

Ciao... io sono reduce adesso da un pranzo (se mi invitano, non mi riesce di rifiutare..)) e ti dico già che ho mangiato troppi dolci o frutta dolce... d'altronde c'erano dei datteri talmente succosi ed enormi che non ricordo di averne visti prima di simili... comunque.
So che tu sei buonissimo e super tollerante... ma avremo occasione di parlare di tutto questo, del contenuto del post e di altro più tardi, con calma... ora, per quanto mi riguarda, cerco di digerire e anche, se riesco, a muovere la moto dal garage.. ciao ;-)

13:57

Scritto da: Enrico | 25/12/2009

I commenti sono chiusi.