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28/11/2010

E' un periodo..

E' un periodo difficile questo, in cui pare arduo orizzontarsi e in cui l'attenzione sembra concentrarsi su fatti la cui rilevanza è il più delle volte apparente o la cui corretta interpretazione, falsatamente controversa, non è invece dubitabile.
E non è dubitabile, infatti, che chi è stato eletto parlamentare sotto il simbolo «Berlusconi Presidente» tradisca il voto che lo ha portato a ricoprire quel ruolo, se si pone contro il Governo.... su questo non dovrebbero esserci dubbi: è così!
E non è dubitabile, del pari, l'irrilevanza dell'ampio dibattito scaturito intorno ai contenuti di taluni programmi televisivi, ideati e condotti da «professionisti della polemica politica», i quali non giovano, con le loro faziosità, se non a se stessi, alla loro immagine e alla loro ricchezza.
La lotta politica è in effetti in larga misura una lotta di parole fra privilegiati, fra persone la cui posizione economica e il cui potere sono ben solidi e consolidati... i quali, comunque vada, non perderanno.
Ma anche uscendo dal ristretto ambito politico, le lotte alle quali assistiamo oggi sono il più delle volte quelle che avvengono «ai vertici», mentre la massa rimane sostanzialmente estranea o, alla peggio, diviene strumento vociante e «mostramuscoli» dei suoi capifazione.
Le chiamano caste questi gruppi di privilegiati... e sono i Politici, i Professionisti dei Media e della Cultura, i Magistrati, i Sindacati...
E tutto ciò potrebbe anche essere divertente e folkloristico se, nell'accentuarsi dello scontro, il popolo non rimanesse disorientato e la sua condizione generale, il suo gusto per la vita, la sua sicurezza, la sua visione del futuro, non peggiorassero, anche turbati dalla precarietà della congiuntura economica, la cui origine pare difficile da cogliere perché viene da troppo lontano.
E' un mondo in cui una guida morale, una guida che induca e valorizzi comportamenti eticamente augurabili e socialmente utili, che "valorizzi i Valori" e chi li pratica, manca.
Ed è anche, ai miei occhi, mancanza di etica consentire differenze di reddito abnormemente elevate e banalizzarle al punto da far andare ripetutamente in onda sulla tv di Stato, con «insostenibile leggerezza», prove su strada di auto dal prezzo elevatissimo, che ben pochi potrebbero essere in grado di acquistare.
Ed è anche mancanza di etica sottoporre al pubblico spettacoli in cui vengono esaltati ignoranza, volgarità e pulsioni primitive di personaggi che sono costantemente sotto l'occhio della telecamera.
Ed è anche mancanza di etica spingere e pungolare la vanità, il desiderio dell'inutile, del fatuo, dell'effimero, del caduco.
.......
Sono i veri «Poteri Forti» che soffrono di tutto questo: sì, sono i precisi e laboriosi artigiani, gli onesti, giusti e ingegnosi imprenditori, gli abili lavoratori, le cui capacità e la cui professionalità non sono mai abbastanza riconosciute e valutate.
Questa è l'Italia Vera che soffre, mentre i professionisti della lotta virtuale, seduti davanti a tavole imbandite, ci regalano il loro scoraggiante spettacolo.