Ok

By continuing your visit to this site, you accept the use of cookies. These ensure the smooth running of our services. Learn more.

12/08/2013

Il Nulla e il Qualcosa

 

universe.jpg

 

Mi trovo spesso a pensare, immerso nel verde della solitudine silvestre, quale sia l'origine del mondo, dell'universo, della vita, della natura, dell'uomo... concetti troppo grandi e complessi per la nostra piccola mente, per cui occorre, se si tenta di addentrarvisi, sperare in una qualche fuggevole illuminazione, in un'intuizione dell'attimo, per provare a imbastire pensieri su di essa.

Certo è difficile astrarsi dalla realtà che conosciamo, fatta di inizi, di fini, di nascite, di morti... cicli che si avviano apparentemente dal nulla e nel nulla ritornano.

Il nulla appunto.. ma può esistere il nulla, alla base del tutto? Prima dell'inizio dell'universo, o multiverso, c'era il nulla?

Apparentemente la domanda sembrerebbe sensata, ma non lo è.. e questo per un semplice motivo: che dal nulla non può nascere il qualcosa.. il nulla è vuoto di contenuti e potenzialità.. il nulla è nulla, e tale è condannato a restare.

A questo punto potremmo chiederci però perché il regno del qualcosa «ha vinto» e non impera oggi il regno del nulla.

Interrogativo interessante, per il quale vedo ora soltanto una risposta logica e netta: il nulla in realtà non può esistere, non esiste, è un concetto astratto, una congettura senza fondamento.

Constatazione questa da cui per logica discende che, se da nulla nulla nasce, neppure qualcosa di esistente può nel nulla finire.

Ma allora, se nulla nasce dal nulla e niente può finire in nulla perché il nulla non esiste, «noi» siamo sempre esistiti ed esisteremo, pur nella forma mutevole obbligata dai cicli.

E qui mi fermo... oltre non so andare. ;)

Commenti

Sei arrivato alla prova provata dell'esistenza di Dio. Grande Rebora :-)

Scritto da: Lella | 12/08/2013

Lella dice che ha inserito un commento e non appare: questa è una prova tecnica.

Scritto da: Enrico | 12/08/2013

E' un ragionamento che porta a una certa conclusione, chiamarla Dio è una scelta o una convenzione.

Scritto da: Enrico | 12/08/2013

Certo, possiamo chiamarla pesca gialla...ma di fatto +è quello che i Greci chiamavano logos, cioè il pensiero, il principio di tutto, il Verbo, per i Cristiani. E d'altra parte, è proprio la nostra logica umana che ci porta lì. Poi, chi sia dio, che intenzioni abbia, di quali poteri disponga e se sia anche principio del Male, come io credo, è tutto da stabilire. Ci sono dei links filosofici per te sulla mia pagina fb

Scritto da: Lella | 12/08/2013

Anche per me la risposta è la Fede, che sia chiami Dio o energia universale: che poi, ci si continua a chiedere chi ha creato il Creatore ma l'energia, eterna, lascia davvero meno dubbi.

Scritto da: Diemme | 13/08/2013

La parola Fede mi piace poco, perché credo presuma l'adesione a qualcosa di preconfezionato, a una religione ben distinta... per me la Fede così concepita (con la F maiuscola usata per consuetudine e non per convinzione) più che un dono è un danno, perché preclude la via di una ricerca autonoma, personale. ;)

Scritto da: Enrico | 13/08/2013

Quella preconfezionata è la religione, non la Fede.

Scritto da: Diemme | 13/08/2013

Fede in che?

Il dizionario etimologico recita:
Credenza in alcuna cosa o persona, e più particolarmente negli altrui detti o promesse; Credenza religiosa, Religione.
In modo concreto: Testimonianza, Attestato, diretto a provare ossia a far credere qualche cosa.

Orbene, a me pare difficile che il mio ragionamento possa rientrare nella credenza in altrui detti o promesse: è solo un processo logico che giunge a delle conclusioni, non necessariamente esatte, e riguardo alle quali non esercito certo opera di proselitismo.

Non è una "verità rivelata" che io credo, della cui esattezza (di cui non ho prove) ho fiducia o speranza: è un qualcosa a cui io stesso giungo e del quale anzi dubito.

E' possibile, magari probabile, che vi siano dei contenuti veri o verosimili, ma non ho per questo fede in essi... non sono una "luce" a cui ispirarmi, sono solo un dato a cui prestare attenzione per la sua potenzialità di avvicinarsi a dare una risposta logica a certi interrogativi.

Nulla di più... a me la parola fede fa venire la pelle d'oca... perché significa cieca credenza, spesso inculcata, ma basata su fumose e fantasiose fondamenta.. senza contare a tutto ciò che è stato fatto per diffonderla e "renderla vittoriosa" ;)

Scritto da: Enrico | 13/08/2013

I commenti sono chiusi.