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23/12/2013

Natale 2013

 

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Natale è per me soprattutto la festa dei bambini, per l'atmosfera dolce che si crea in famiglia, per il giocoso entusiasmo che essi mettono (e noi mettevamo) nella predisposizione degli addobbi, del presepe, per l'attesa curiosa e impaziente dei doni.
Non è quindi l'aspetto religioso della ricorrenza quello che sento e ciò soprattutto perché credo che è dentro di noi che dobbiamo cercare risposte alle nostre domande, è lì che va colto il discrimine fra bene e male, fra giusto e ingiusto, fra inutile ed essenziale.
Non credo vi sia bisogno di profeti, di qualcuno che, dall'alto, ci indichi verità o percorsi a cui noi stessi, da soli, non siamo giunti o nella possibilità di giungervi.
Niente verità rivelate, niente dogmi o certezze da accettare ciecamente, da accettare soprattutto se la nostra stessa ragione non le possieda già di suo, come patrimonio naturale, indelebile, spontaneo.
Quante sono state o sono ancor oggi le menti inebriate dalla suggestione di seguire suadenti verità assolute, seducenti ideologie, irrealizzabili visioni ideali?
Quanti uomini si sono fatti truppa al seguito di una religione, di un modello teorico, di una visione particolare del bene che, per affermarsi, non ha esitato ad armarsi di una lucente e mortifera spada?
Quante volte ciò che era stato individuato da taluni come il bene, nella sua affannosa ricerca di imporsi e sconfiggere il male, non ha saputo accorgersi che si stava trasformando in ciò che si proponeva di combattere?
L'uomo è vittima della sua ossessione di darsi delle verità, di mettere punti fermi, di costruire pilastri su cui fondare la propria esistenza e quella dei posteri: più volte ha tentato questa strada, caparbiamente, sanguinosamente, dissennatamente, per poi finire con l'arrendersi e scivolare nelle mani del più pericoloso antagonista di ciò che aveva posto come certezza, nelle mani del suo miglior giustiziere e boia: il relativismo.
Ma la verità, anzi il suo anelito, perché questa è un bene inafferrabile, è qualcosa di assai più semplice e sottile, discreto, è una ricerca interiore, un'umile pesca nel laghetto della propria mente.

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