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17/06/2005

Clemente Rebora (1885-1957)

Stamane mi piace mostrarvi una poesia scritta da un mio lontano parente, che ha raggiunto una certa notorietà: Clemente Rebora.
Forse in un prossimo futuro pubblicherò anche degli scritti di mio padre, lui si chiamava Carlo... ho trovato per caso delle sue strabilianti pagine in un cassetto, non le avevo mai lette...

Qualunque cosa tu dica o faccia

c'è un grido dentro:

non è per questo, non è per questo!

E così tutto rimanda

a una segreta domanda...

Nell'imminenza di Dio

la vita fa man bassa

sulle riserve caduche,

mentre ciascuno si afferra

a un suo bene che gli grida: addio!

08:19 Scritto in IoAutore | Link permanente | Commenti (19)

06/05/2005

Striptease


Distruggi il tuo castello di vissuti grevi e tristi
Distruggi il tuo castello e mostrati come sei
Fa ch’io possa di me coprir ciò che di te resta




21:35 Scritto in IoAutore | Link permanente | Commenti (5)

04/03/2005

Tu



Tu, fresca come una bibita ghiacciata, nuova come un germoglio appena nato,
da dietro lo specchio che riflette il mio tormento mi sorridi... pronta a sortir di lato... e a stupirmi.
Esci esci, mia Ninfa, che la strada è lunga e la mia mano di toccarsi con la tua ha fretta.

22:30 Scritto in IoAutore | Link permanente | Commenti (37)