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23/06/2008

Inquinamento da pensieri

In un'aria inquinata da mille pensieri la mente va ai luoghi in cui di essi è sgombra, là dove la sola vita non umana alberga.
E rigenerarsi pare allo sfiorar quel mondo ove il falco nulla è che il falco né cosa diversa vorrebbe in cuor suo diventare.
Alla ressa di volti indecifrabili avvezzi, vuoti e solinghi paiono a noi quei luoghi, ma lì l'augello l'altro conosce e il grillo il grillo.
Là se un nemico v'è l'altro per esso vede e battersi può o tentar difesa o fuga, niuna maschera d'agnello osa celar il suo volto.


(In realtà non è proprio del tutto vero, perché in natura esempi di mimetismo a scopo offensivo o difensivo non mancano ;)

08:40 Scritto in IoAutore | Link permanente | Commenti (11)

20/06/2008

Il guardiano della valle abbandonata

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Ripropongo, per chi non lo avesse ancora letto, avendolo già io precedentemente pubblicato, questo mio scritto.
La presente ultima stesura è stata leggermente modificata in alcuni punti rispetto a quella passata, nel tentativo di migliorarla..... credo non vi sfuggirà la vicinanza di contenuto fra questo post e il precedente.;-)

Un lontano richiamo mi attira in certi luoghi ove il pigro fluir del tempo vivide tracce d'umana vita con sé via portò.
Così, tale a un guardiano lì dal destino messo, a scrutar attento mi trovo terre che ricco dominio furono di nobili signori.
E guardo e spio, e scorgo alfin quelli che esser mi paiono pallidi segni di chi per lustri e lustri quelle zolle calcò.
D'un tratto allora il mio passo avido muovo, lesto a indagare se le tracce viste altre a loro stesse fan seguire:
La labil trama di un vetusto sentiero tosto a seguitar passo dopo passo prendo, ripercorrendo la sua linea vaga.
D'improvviso, dalle fronde smosse, borghi alla mia vista prima celati emergono... e un malinconico stupor m'invade.
Caduti sono i tetti e così parte dei muri, muti segnali di un lento fato che alla terra riporta quel che preso le fu.
Fra le rovine, ombre insinuanti osservarmi paiono, fantasmi forse di uomini che rudi furono, per forza o per virtù.
E sogno di sentir le loro grida, il vociar delle donne, e le fanciulle scherzar mentre i panni lavano nel vicino ruscello.
Che a guidarmi il loro spirito fosse perché attraverso gli occhi miei essi riveder potessero quel che a lor fu caro?
Tal come un curioso viandante nanti ai loro usci io giungo... essi accogliermi non possono, ma forse ancor lì sono.

18:25 Scritto in IoAutore | Link permanente | Commenti (2)

10/06/2008

Zzzzanzara

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Zanzara zanzarella
che mi rompi le cervella
la mia pelle buon odore emana
e a te pare la dieta più sana.

Ronzi ronzi attorno al cinescopio
quel bagliore come il corpo t'attira.
Quasi quasi, ti dici: mi poso!
e poi inizio quel pasto succoso.

Tu ti posi e il tuo pasto si desta
un giornale quel vetro percuote.
Quanti sogni lasciati in un botto
l'incantesimo per sempre s'è rotto!

(già pubblicata su blog excite il 20-1-2004)

21:15 Scritto in IoAutore | Link permanente | Commenti (10)