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22/02/2005

Figli di...

“Pensate per un momento che la funzione procreativa non risponda ad un bisogno, né includa alcuna voluttà, e non sia nulla più di un atto di riflessione e di ragionamento: forse che l'umanità continuerebbe a vivere sulla faccia della terra? O piuttosto ogni vivente non sarebbe stato penetrato di tanta pietà per la generazione ventura da risparmiarle il peso dell'esistenza, o per lo meno non sarebbe rimasto dubitoso prima di addossarglielo a sangue freddo?”

Prendo spunto da queste parole di Schopenhauer che, tra l’altro, è nato un lontano 22 febbraio, per affrontare brevemente l’argomento figli.
Anch’io, come il filosofo, ritengo che il ragionamento abbia ben poco a che fare con la procreazione, con la continuazione della specie.
La grande quantità di sofferenze conosciute potrebbe a buona ragione, infatti, indurre i viventi a risparmiare ad altri, loro potenziali discendenti, tante tragedie... sarebbe un atto di pietà, un atto di amore.
Né, aggiungo di mio, credo che razionalmente gli uomini, i maschi, dovrebbero avere gran desiderio di generare delle creature che certo distrarranno da loro l’amata, la quale riserverà, da quel momento in poi a esse la maggior parte del suo tempo, del suo carico di bene........... se non fossero “costretti” a ciò dall’incapacità di trattenersi..
I figli genuini, i figli veri, sono, io dico, proprio i figli dell’impeto, della passione irrefrenabile.... dell’incoscienza.... degli indumenti strappati..
Invece moltissimi di questi mai nasceranno, magari impediti da una stupida e sottile pellicola..
Per contro il mondo pullula dei frutti di un innaturale ragionamento.... di quei figli che la coppia, ben valutando le cose, tutti i pro e tutti i contro, ha deciso di generare...
Forse è anche per questo che la terra è così triste! ;-)

09:50 Scritto in Pensieri | Link permanente | Commenti (10)

Commenti

sono d'accordo e non sono d'accordo..
Si perchè i figli devono essere frutto della passione e dell'amore di due persone e non di un business plan o di egoistici desideri di maternità tanto per sentirsi realizzati. Apprezzo più quelle persone che decidono di non avere figli perchè affermano di non essere in grado di crescerli, piuttosto che persone che vogliono figli a tutti i costi a tutte le età e poi li piazzano davanti alla televisione perchè non hanno tempo da trascorrere con loro. Non sono mica oggetti.
No perchè purtroppo, al giorno d'oggi, anche due persone che si amano , devono fare i conti con la società e con il costo della vita, per cui capita sempre più spesso che i figli si programmino e non siano più una bella sorpresa.
Sono fiduciosa però nell'amore e nella passione.
E spero che non ci siano più un giorno, bambini uccisi dalle madri depresse e impreparate , bambini molestati e maltrattati dai nuovi mostri del terzo millennio.
Buona giornata

Scritto da: ele | 22/02/2005

e se lasciassimo fuori il raziocinio da "un attimo primitivo che si fa divino", come dice fabi?

Scritto da: Rossella | 22/02/2005

Per quanto non abbia esperienza in campo - e ci mancherebbe altro! - penso che crescere dei figli necessiti una grandissima responsabilità. Devi esserci portato, in un certo senso. E non è assolutamente vero che per le donne è una cosa naturale. Almeno, non per tutte, e sono convinta che se diventa una specie di obbligo sociale ("alla tua età non hai ancora figli?!?! " sarebbero tutti/e da strangolare quelli/e che dicono sta frase), allora è meglio lasciar perdere in partenza. Non puoi decidere di avere un figlio solo perchè sei arrivata ad una certa età. Un figlio è frutto dell'amore, credo. Non un obbligo. Ne tantomeno deve essere un peso. Ha bisogno di cure, attenzioni, affetto. Ha bisogno di genitori che lo seguano, e non che lo lascino crescere così come capita, perchè loro sono troppo impegnati dal lavoro o da qualunque altra cosa.
Ma non sta a me parlare di ste cose...
Un bacio ENri e buona giornata*

Scritto da: ALyjha | 22/02/2005

Saluti ragazze... non aggiungo nulla ai vostri preziosi commenti.... d'altronde il mio post è già abbastanza lungo per non richiedere che io mi dilunghi oltre sul tema... e poi anch'io, in effetti, manco di esperienza in materia...;-)

Scritto da: Enrico | 22/02/2005

che dire, se non sperare che nascano tantissimi bambini, perchè solo attraverso i bambini il nostro poco gioioso mondo occidentale potrà essere attraversato dalla freschezza e dall'entusiasmo che ha perso...La vita è un'opportunità preziosa da cogliere, sempre e comunque. C'è dolore, ma c'è anche gioia, e c'è soprattutto quello che non ci sarebbe se ci fosse il nulla.
Io sono felicissima di essere viva, mi diverto un casino a vivere, e so che se tutto nella mia vita non dipende da me, da me dipende MOLTO. Ho amato Schopenauer quando avevo diciotto anni, ed ero totalitaria ed integralista come tutti i giovani, poi quando l'ho studiato meglio ho scoperto che rosicava come un tarlo perchè Hegel aveva la cattedra e lui no e blablablabla...e quindi, per sfuggire ai propri complessi, Schop decise di perfezionare il proprio pessimismo elevandolo a sistema di pensiero. I profeti di sventura sono una catastrofe per l'umanità tutta. A meno che non portino alle estreme conseguenze il proprio pensiero e non si nobilitino diventando, per esempio, monaci buddisti (ma sarà tosta riuscirci...il buddismo non decolla in assenza di amore per il prossimo, e comunque l'approdo ultimo del pensiero di Schopenauer fu proprio il buddismo, anche se riveduto e corretto alla sua misura).
In conclusione. Figliate, figliate, e figliate. I bambini cementano la coppia, donano energia e coraggio e giovinezza, e con la loro solo presenza portano luce e gioia nel mondo.
E se la vostra vita non vi piace, ma vi piace quella degli altri, tirate fuori le palle e imparate da loro, e non da Schopenauer (che fra l'altro campò di rendita tutta la vita, essendo stato sollevato dall' onere di doversi guadagnare il pane) come si fa.
Non sono stata delicata, lo so, ma è quello che penso, e censurarmi mi sembrava una grande ipocrisia.

Scritto da: pollyanna | 23/02/2005

Ma guarda, io non conosco né voglio sapere le vicende della vita personale di Schopenhauer, quello che posso dirti è che spesso mi sono trovato in sintonia con le sue riflessioni, talvolta in maniera che ha dell’incredibile.
A me pare che S. più che un profeta di sventura sia un obiettivo conoscitore e interprete della realtà.
Non mi trovo neppure d’accordo con te sull’equivalenza che proponi: bambini=gioia.... esistono bambini insopportabili, tali e quali ai grandi... se non peggio..
Dubito inoltre che una grande o maggiore densità di popolazione possa darci dei vantaggi.... tutt’altro.
Ognuno di noi, io credo invece, ha bisogno di un certo spazio libero intorno a sé.... è innaturale accalcarsi... stringersi, per poi non conoscersi e magari anche detestarsi.... per cui preferirei si andasse verso una rarefazione demografica.
Concludo con una battuta: so che non ti piace censurare te stessa.... sono altri le tue vittime..;-)

Scritto da: Enrico | 23/02/2005

o.t. ... certo che la logorrea è ben diffusa ^^

Scritto da: Rossella | 23/02/2005

vuoi dire? ;-)

Scritto da: Enrico | 23/02/2005

o.t. 2
Concordo pienamente con Rossella, e vado oltre.
La logorrea è una catastrofe.
Per quello mi delizio ad imporla a Enrico.^^

Scritto da: pollyanna | 23/02/2005

Che deliziosa fanciulla....

Scritto da: Enrico | 23/02/2005

I commenti sono chiusi.