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15/12/2006

Scuole: Luoghi d'istruzione o cliniche?

Ho appena trovato un articolo che reputo possa interessare molti, sia nella qualità di genitori che, come Lella, in quella di insegnanti.... vi do il link dove trovarlo, senza aggiungere commenti... per questo ci sarà eventualmente tempo dopo.. ;-)

http://www.ccdu.org/

08:25 Scritto in Web | Link permanente | Commenti (6)

Commenti

a me il link apre una pagina vuota
verifica anche tu
ciao

Scritto da: b-rightful | 15/12/2006

Ciao B-r, controllai sia con Firefox che con Explorer.... e la pagina c'è... pregasi riprovare.. ;-))

Scritto da: Enri | 15/12/2006

E' un discorso difficile e delicato. E' effettivamente dimostrato che i ragazzi, oggi, presentano disturbi comportamentali, numerosi e gravi, in numero marcatamente maggiore rispetto a qualche decennio fa. Non se ne sa ancora individuare un'eziologia certa, ma la circostanza è incontrovertibile. C'è chi dice che le tecnologie informatiche, che appartengono ormai al mondo ludico- didattico dei bambini, abbiano indotto modificazioni nell'assetto neuronale infantile e adolescenziale, costruendo cervelli umani che elaborano sempre più velocemente e che, sempre meno frequentemente, sono in grado di soffermarsi a riflettere, per approfondire. C'è chi dice che i bambini e gli adolescenti siano sempre più abbandonati a se stessi, che divengano sempre più autoreferenziali e tendenti all'autismo, in quanto le famiglie non sono più in grado di assolvere al loro compito e la scuola non può, o non vuole, assumere ruoli sussidiari che non le competono ( fare i vice-genitori, i fratelli maggiori, gli assistenti sociali, gli psicologi, gli psicanalisti, gli intrattenitori di villaggio turistico, ecc ecc). Com'è, come non è, è sotto gli occhi di tutti noi insegnanti quello che sta avvenendo: classi sempre più ingovernabili, a livello disciplinare, programmi curricolari sempre più ridotti al lumicino perchè i ragazzi non sanno più seguire una parafrasi, un esercizio di ragionamento un po' più complesso, una lezione di storia che duri più di dieci minuti. E non per cattiva volontà: è preoccupante che NON riescano a farlo, perchè mancano di capacità di concentrazione, di fermezza psicologica, di disciplina interiore. Ciò detto, è chiaro che prospettare e mettere in pratica terapie basate su psicofarmaci che rimbambiscono è, quantomeno, da irresponsabili. Purtroppo, si sta sottovalutando il problema di una generazione complessa e difficile, e chi potrebbe fare non fa. Ciao, Enrico: buona notte. E non sbudellarmi i fantasmi, eh...che sono simpatici e burloni ;-))

Scritto da: lella | 15/12/2006

Voglio ancora vedere quello psicofarmaco che migliora le capacità cognitive e la concentrazione....
Pare anche a me che adesso che giovani e giovanissimi sono iper-stimolati da una tecnologia che consente e promuove velocità e semplificazione, praticità e pronti risultati (comunicando un analogo "messaggio") la scuola può diventare anacronistica, estranea, vecchia, fuori dal tempo.
Io credo però che sia lei a doversi adeguare, con una bella cura snellente, ringiovanente.... con una riduzione significativa dei tempi delle lezioni... perché i bambini (e anche i grandi) è bene stiano all'aria, al sole, eventualmente siano condotti in campagna per avere un contatto con la natura, lì dove la mente si apre all'intelligenza più che nelle asfittiche aule di un magari vecchio e austero edificio...:-))
Le scuole non devono neppure essere, con la loro eccessiva presenza e durata, il comodo parcheggio dei figli per genitori troppo occupati a fare cose diverse dall'occuparsi di loro.
Ciao ciao
9:10
;-)

Scritto da: Enrico | 16/12/2006

P.S. vedo ogni giorno "madri forsennate" (montate e incoraggiate fors'anche da pubblicità cretine) in furiosa ricerca di un parcheggio (ma che finiscono poi col lasciare le auto ovunque e in malo modo) che vanno a "ritirare" i figli (magari alle 5 di pomeriggio) da scuola.... uno spettacolo (per me) penoso.
Il ruolo madre si trasforma in un "mestiere" fatto sovente di aggressività e scarso rispetto delle regole (di legge e di educazione) e questo non credo comunichi nulla di buono ai figli..

Scritto da: Enrico | 16/12/2006

...la famiglia rischia di diventare un micromondo aggressivo, distaccato dal contesto sociale e spesso "armato" contro di esso...
,-)

Scritto da: Enrico | 16/12/2006

I commenti sono chiusi.