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29/04/2008

Il primato della legge morale naturale

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La legge naturale è quella «norma scritta dal Creatore nel cuore dell’uomo che gli permette di distinguere il bene dal male. Oggi, in parte a causa di «fattori di ordine culturale e ideologico, la società civile e secolare si trova in una situazione di smarrimento e di confusione: si è perduta l’evidenza originaria dei fondamenti dell’essere umano e del suo agire etico e la dottrina della legge morale naturale si scontra con altre concezioni che ne sono la diretta negazione».

«Tutto ciò ha enormi e gravi conseguenze nell’ordine civile e sociale».. «Presso non pochi pensatori sembra oggi dominare una concezione positivista del diritto. Secondo costoro, l’umanità, o la società, o di fatto la maggioranza dei cittadini, diventa la fonte ultima della legge civile».

«Il problema che si pone non è quindi la ricerca del bene, ma quella del potere, o piuttosto dell’equilibrio dei poteri. Alla radice di questa tendenza vi è il relativismo etico, in cui alcuni vedono addirittura una delle condizioni principali della democrazia, perché il relativismo garantirebbe la tolleranza e il rispetto reciproco delle persone. Ma se fosse così, la maggioranza di un momento diventerebbe l’ultima fonte del diritto. La storia dimostra con grande chiarezza che le maggioranze possono sbagliare».

«La vera razionalità non è garantita dal consenso di un gran numero, ma solo dalla trasparenza della ragione umana alla Ragione creatrice e dall’ascolto comune di questa Fonte della nostra razionalità».
«Quando sono in gioco le esigenze fondamentali della dignità della persona umana, della sua vita, dell’istituzione familiare, dell’equità dell’ordinamento sociale, cioè i diritti fondamentali dell’uomo, nessuna legge fatta dagli uomini può sovvertire la norma scritta dal Creatore nel cuore dell’uomo, senza che la società stessa venga drammaticamente colpita in ciò che costituisce la sua base irrinunciabile».
La legge naturale diventa così «la vera garanzia offerta ad ognuno per vivere libero e rispettato nella sua dignità, e difeso da ogni manipolazione ideologica e da ogni arbitrio e sopruso del più forte».
«Nessuno può sottrarsi a questo richiamo. Se per un tragico oscuramento della coscienza collettiva, lo scetticismo e il relativismo etico giungessero a cancellare i principi fondamentali della legge morale naturale, lo stesso ordinamento democratico sarebbe ferito radicalmente nelle sue fondamenta».

«Contro questo oscuramento, che è crisi della civiltà umana, prima ancora che cristiana, occorre mobilitare tutte le coscienze degli uomini di buona volontà, laici o anche appartenenti a religioni diverse dal Cristianesimo, perché insieme e in modo fattivo si impegnino a creare, nella cultura e nella società civile e politica, le condizioni necessarie per una piena consapevolezza del valore inalienabile della legge naturale».
«Dal rispetto di essa infatti dipende l’avanzamento dei singoli e della società sulla strada dell’autentico progresso in conformità con la retta ragione, che è partecipazione alla Ragione eterna di Dio».


(dal discorso tenuto da Benedetto XVI ai membri della Commissione Teologica Internazionale il 13.10.2007 - tratto dal sito dell'Agenzia di informazione settimanale "Corrispondenza romana" http://www.corrispondenzaromana.it/index.php )

13:25 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (4)

Commenti

Il problema nasce quando quella " norma scritta dal creatore nel cuore dell'uomo che gli permette di distinguere il Bene dal Male..." viene interpretata secondo la "naturale" propensione dell'uomo a non perseguire il bene comune...perchè non è affatto automatico che, disponendo della capacità di distinguere il bene dal male, l'essere umano scelga il bene. Anzi, è quasi sempre vero il contrario. Vuoi perchè gli uomini sono imperfetti per definizione, vuoi perchè l'atavico istinto di sopravvivenza li spinge a perseguire il proprio utile a scapito del bene altrui, vuoi perchè l'animo umano è rimasto quel coacervo di contraddizioni di età preistorica, sta di fatto che se non ragioniamo sul fatto che è indecente fare del male e che è esteticamente ed eticamente bello scegliere il bene, non è affatto vero che ci venga " naturale" scegliere il BENE.

Scritto da: lella | 29/04/2008

Sì, sarà.... però quel che mi pare rilevante in questo discorso è l'affermazione della subalternità della stessa volontà della maggioranza rispetto ai principi della legge morale naturale... cioé anche quando questi ultimi fossero portati avanti da una minoranza..
La vittoria della qualità etica sulla quantità discordante..
;-)

Scritto da: Enrico | 29/04/2008

discorso lunghetto, siccome il mio cervello
va nuovamente a intermittenza, tipo due
minuti di attenzione e 20 di black out,
ripasso a leggerlo quando sono connesso,
per così dire, ma comunque io mi fido, in
genere, di quel che dice questo pontefice.
sulla fiducia ;)

un saluto

Scritto da: b-rightful | 30/04/2008

Hai mica la Wind come provider cerebrale? perché lei fa così... è un pò incostante..;-))

Scritto da: Enri | 30/04/2008

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