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26/09/2008

La redenzione di Benjamin

L'idea di felicità che possiamo coltivare è tutta tinta del tempo a cui ci ha assegnato, una volta per tutte, il corso della nostra vita. Una grande gioia che potrebbe suscitare la nostra invidia, è solo nell'aria che abbiamo respirato, fra persone a cui avremmo potuto rivolgerci, con donne che avrebbero potuto farci dono di sé. Nell'idea di felicità, in altre parole, vibra indissolubilmente l'idea di redenzione. Lo stesso vale per la rappresentazione del passato, che è il compito della storia. Il passato reca seco un indice temporale che lo rimanda alla redenzione. C'è un'intesa segreta fra le generazioni passate e la nostra. Noi siamo stati attesi sulla terra. A noi, come ad ogni generazione che ci ha preceduto, è stata data in dote una debole forza messianica, su cui il passato ha un diritto.

Walter Benjamin (Charlottenburg, 15 luglio 1892 – Portbou, 26 settembre 1940) filosofo e scrittore tedesco - "Tesi di filosofia della storia" -

Commento:

Sembra di cogliere nelle parole di Benjamin il concetto secondo cui l'idea di felicità sarebbe rappresentata da una sorta di sogno o di speranza di redenzione, intesi come possibilità di rimedio, riparazione, ripetizione delle nostre azioni od omissioni sbagliate che, evidentemente, hanno creato infelicità.
Ma quest'idea, questo sogno del ritorno, adombrato dal lettore, si scontra subito bruscamente con quell'"una volta per tutte", che esclude, per chi è già stato, ogni forma di ricomparsa, di reincarnazione che consenta ai medesimi soggetti di ripetere e rinnovare il proprio tempo, rimediando ai precedenti errori.
Il "compito redentivo" viene assegnato invece, come può dedursi nella seconda parte del brano, alle generazioni future, le quali hanno la sia pur debole forza messianica, innovatrice e propulsiva, necessaria per porre rimedio, o tentare di farlo, a ciò che anzi è stato, da chi li ha preceduti, compiuto di sbagliato... un rimedio che le generazioni passate hanno diritto di veder posto in atto, o almeno tentato.
Vien da sé che, redenzione dopo redenzione, il futuro dovrebbe essere sempre migliore del passato e che verso il meglio, verso una condizione migliore e più felice, sia rivolto il destino dell'umanità, anche se oggi tutto ciò pare assai difficile a credersi.

14:53 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (13)

Commenti

Può essere così se si parte dal presupposto di una nostra non casuale presenza a questo mondo. Come se ciascuno di noi fosse nato con un preciso incarico da svolgere, in nome di un'economia della giustizia di respiro universale, che attraversa lo spazio e il tempo. Sarebbe bellissimo. Mi sembra di ricordare che Benjamin si sia suicidato. Ciao, Enrico :-))

Scritto da: lella | 26/09/2008

Sì, si è suicidato... mi sembrava infatti che fosse morto un po' giovane.. ;-))
Ciao ciao

Scritto da: Enrico | 26/09/2008

Capperi, giovanissimo ;-))

Scritto da: lella | 26/09/2008

Ma buongiooornoooooo
Stamattina non ho voglia di commenti profondi ( tu dirai, quando mai ultimamente eccihairagione) però posso dirti che mi sono svegliata di buonissimo umore e cercherò di mantenerlo per tutto il week end..
A cominciare dal fatto che avevo comprato un regalo per un'amica , direi quasi una buona amica, ma alcune cose mi hanno fatto decidere di tenere per me quello che avevo comprato e scegliere qualcosa di mooolto meno impegnativo..
Lo so che tutto ciò è di scarso interesse.. in realtà, e vorrei anche l'opinione di lella che saluto caramente, credo di dover diventare un tantino più egoista.. Io sono sempre stata quella che non dimenticava una ricorrenza salvo cause di forza maggiore, quella che ha sempre cercato di offrire un gesto di affetto ( cacchio a me fa piacere se qualcuno si ricorda del mio compleanno anche solamente con un sms di auguri..) ma evidente mente mi sono sempre rivolta alle persone sbagliate.
Ditemi voi: sbaglio io ?

Scritto da: ele | 27/09/2008

aggiungo, tanto per chiarire.... Ho festeggiato i miei trent'anni portando i miei pseudo amici al ristorante ( chi te lo ha fatto fare direte voi) beh.. cavolo, per una volta volevo essere io al centro dell'attenzione.. E credetemmi , sono rimasta malissimo nel vedere che ,per loro, è stato un peso sia venire alla cena che mettersi d'accordo per comprare una stupida borsa scelta senza la minima cura ma badando solo a spendere il meno possibile.... Capitemi, non è questione di prezzo, per me potevano presentarsi anche con un peluche.. mi sarebbe bastato che lo avessero scelto con affetto, pensando a quello che mi piace....
Vi prego non prendetemi per sciocca...

aspetto i vostri pareri intanto mi trastullo con il mio nuovo autoregalo!!

Scritto da: ele | 27/09/2008

Dammi retta, Ele: umiliali sempre con la tua signorile generosità. Loro sono piccini? E tu sìì grandiosa. Loro sono meschini? E tu sìì splendida. Loro sono mediocri? E tu spiazzali con la tua magnanimità. Li farai sentire piccoli vermi e, a quel punto, interverrà la selezione naturale: i meno stupidi capiranno, cambieranno atteggiamento e tu potrai considerarli ancora e sempre amici. Gli irrecuperabili peggioreranno, e tu potrai disfartene senza rimorso e senza rimpianto. Ciao,cara :-))

Scritto da: lella | 27/09/2008

senza rimorso e senza rimpianto... si.. hai proprio ragione..

Scritto da: ele | 27/09/2008

Scusate se mi intrometto, ma la mia impressione è che la nostra Ele stia vivendo un momento particolarmente felice, la qual cosa accresce la sua disponibilità e il suo desiderio di condividere, in qualche modo, la sua gioia.
Però, visto che non è da tutti trovarsi in un momento particolarmente felice, può essere che alcuni provino una magari inconsapevole invidia e vedano il festeggiamento organizzato con un pranzo di compleanno come un'occasione per sentirsi in una posizione di disagio, di inferiorità... da ciò il loro atteggiamento distaccato e di fastidio... un'occasione quindi da superarsi, secondo loro, rapidamente, col minimo impegno e partecipazione, oltre che con la minore spesa..... ciao Eleeee..;-)))

Scritto da: Enrico | 27/09/2008

E' quasi sicuramente vero, e può essere anche umanamente comprensibile. Tuttavia: che cosa distingue una mente evoluta da una mente involuta? La capacità di analizzare i propri stati d'animo e la natura dei relativi comportamenti indotti, la capacità di controllo nel tenerli a bada, e il rimprovero muto a se stessi per la bassa caduta in un "sentimento" cretino come l'invidia. Di lì, una mente evoluta non può che risalire; mentre la mente involuta ci si incarta, e incolpa il destino cinico e baro della presunta ingiustizia cui le tocca assistere. Alla larga dalle menti involute: sono la disgrazia del mondo. Ciao, Enrico ;-))

Scritto da: lella | 27/09/2008

Ciao Lella... io, come sai, guardo sempre in alto, verso "Il Meglio".. e così facendo scaccio ogni pericolo di involuzione... ;-)))

Scritto da: Enrico | 27/09/2008

Lo so. Bravo ;-))

Scritto da: lella | 27/09/2008

Naturalmente il nome de "Il Meglio", se non si fosse capito, incomincia con la sssss...
;-)))

Scritto da: Enrico | 27/09/2008

Certo. SSSSSilvio ( SSSSircana) ih ih ih ;-))))))))

Scritto da: lella | 27/09/2008

I commenti sono chiusi.