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06/01/2010

Versetti in libertà

E quando giunsi al punto che più era ciò che io vedea alle mie spalle che non quel che mi attendea, raccolsi il mio passato in una rete a maglie spesse, sì che quel che poco spazio ne la mia vita prese, da la larga trama sfuggì e il gorgo dell'oblio l'ingoiò sì come mai esistito fosse..

Tosto che qualche passo innanzi mossi, stupito fui di quanto lieve divenuto fosse il mio fardello che, scosso dal fondo aspro ove il suo rado involucro trascinavo, sgusciar fece ancor piccole cose che dentro a lui avvinghiate s'eran a più grandi, quasi così a salvezza cercar da tal destino ingrato... oh quanto vana fu loro speranza!

Fu allor che dietro me scorsi frammenti irriconoscibili di volti rimbalzar fra i sassi e, lievemente rumoreggiando, prender la via del fosso e con un tonfo sordo in esso ricadere..

 

(forse continua..)

 

;-))

 

08:48 Scritto in IoAutore | Link permanente | Commenti (12)

Commenti

Sempre eccessivo, eh...

Scritto da: Lella | 06/01/2010

Vorrei precisare che questi versi li ho chiamati "in libertà" in quanto, come logica, presupporrebbero un antefatto e una prosecuzione... ma sono liberi invece proprio perché ho dato loro una vita autonoma, liberandoli (almeno per ora) dalla necessità di tali presupposti.. si tratta comunque di un gioco fatto di parole, creato per il piacere di aggrovigliarle in modo suggestivo e allegorico, come piace a me.. ;-))

Scritto da: Enrico | 06/01/2010

Sembrano versi di Dante :D

Scritto da: Diemme | 12/02/2012

Sì, olio Dante!!

;-))

Scritto da: Enrico | 12/02/2012

Eri di pessimo umore, eh...
Ciao, Rebora ;-))

Scritto da: Lella | 14/02/2012

Non credo sai, Lella... a parte che questo pezzo l'ho scritto in due volte.

Probabilmente ho solo voluto divertirmi, magari ricordando qualche ragazza che in tempi lontani mi aveva interessato, ma che poi aveva perso per me qualsiasi attrattiva.. ;-)

Ciao! :-))

Scritto da: Enrico | 15/02/2012

Uhmmm... volubile?

Scritto da: Lella | 15/02/2012

Penso solo in quale guaio mi sarei cacciato se le cose con certune fossere proseguite e concluse magari col matrimonio... mi vengono i brividi... ;-)))

Scritto da: Enrico | 15/02/2012

Spiritoso, guarda che il matrimonio è una gran bella invenzione :D

Scritto da: Diemme | 15/02/2012

Davvero tu ti senti di sostenerlo?

:D

A ben pensarci, il matrimonio è un contratto che ha bisogno di estremismi per funzionare:

o estrema affinità

o estrema indipendenza

o estrema intelligenza

o estrema soggezione di una delle parti

Altrimenti la convivenza diventa un atto innaturale, una forzatura, sempre che il matrimonio non sia inteso come un'"impresa", la cui unica mission è la realizzazione di un modello familiare che accomuna "in modo monomaniacale" le parti.

;-)

Scritto da: Enrico | 15/02/2012

Beh, io indubbiamente cerco, e ci metto di mio, l'estrema affinità, l'estrema indipendenza, l'estrema intelligenza... :D

Scritto da: Diemme | 15/02/2012

Buona fortuna !!! ;-))))

Scritto da: Enrico | 15/02/2012

I commenti sono chiusi.