Ok

By continuing your visit to this site, you accept the use of cookies. These ensure the smooth running of our services. Learn more.

25/08/2011

Qualità o rappresentatività?

 

quote rosa.jpg

Qualità o rappresentatività?

Questa è la basilare domanda che sembra naturale porsi quando si viene a conoscenza di norme che, in società o in pubbliche amministrazioni, impongono la presenza di una percentuale minima di rappresentanti "di genere", femminili in particolare.

La risposta più logica al quesito d'apertura è che, in un ambito in cui l'efficienza e le capacità personali sono i fattori a cui ragionevolmente dovrebbe guardarsi affinché l'incarico ricoperto sia svolto nel modo migliore possibile, l'imposizione di una "quota rosa", sia una forzatura e un controsenso.

L'utilizzo di un simile criterio, scevro da apprezzamenti di carattere qualitativo, sembra piuttosto obbedire a un principio ideale meramente egualitaristico, il quale assurge al rango di precetto vincolante nel mondo reale grazie all'inatteso favore accordatogli da precise disposizioni di legge.

Di fronte a scelte legislative come questa non ci sarebbe da meravigliarsi se un giorno ci trovassimo di fronte alla rivendicazione di un diritto di presenza in organismi di società e amministrazioni, anche di rappresentati del mondo omosessuale, o, uscendo dall'ambito di genere, di chi fa parte di una categoria che ha sue specifiche peculiarità... magari di razza o di religione o di età..

D'altro canto, a ben pensarci, non ritengo neppure possa essere particolarmente gratificante per chiunque trovare posto in alcuni contesti lavorativi/direttivi, non per meriti propri ma per imposizione di legge.

Credo allora che occorra rifuggire da queste forzature, espressione di visioni ideali utili soprattutto a dare lustro mediatico, facile plauso e consenso a chi se ne fa portavoce e promotore.

Sono queste, a mio parere, scelte politiche e legislative che trovano una loro reale motivazione soprattutto nella volontà di compiacere, di ingraziarsi in modo semplice, chi fa parte di una data categoria... perché un giorno questo cittadino «particolare» sarà chiamato anch'egli al suo diritto/dovere di elettore... e si ricorderà.

19:46 Scritto in Pensieri | Link permanente | Commenti (17)