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25/09/2011

Il foglio del come

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Per quanto io non sia un fan di Crozza, ho più volte visto con divertimento lo spot pubblicitario di un suo programma che ultimamente appare su La7, quello in cui imita Luca Cordero di Montezemolo.

Nello spot, la macchietta del noto manager elenca tutti i suoi propositi di rilancio dell'Italia, finché, a un certo punto, una voce fuori campo gli chiede: «come?».

Lui, pazientemente, ripete di nuovo l'elenco dei suoi propositi, ma alla fine, implacabile, la voce fuori campo gli domanda ancora: ma come?

Crozza-Cordero allora rovista nervoso fra le carte che ha davanti alla disperata ricerca del «foglio del come» e, non trovando nulla, si rivolge verso l'uditorio chiedendo ripetutamente a Emma (Marcegaglia): hai tu quel foglio?.. senza avere risposta alcuna.

Fin qui nulla di strano se non fosse che poi, pochissimi giorni fa, si verifica la straordinaria coincidenza che proprio la Presidente di Confindustria, in una sua dichiarazione in cui critica ancora il Governo, annunci un manifesto delle imprese per salvare l'Italia, del quale indica i cinque punti fondamentali: innalzamento dell'età pensionabile, dismissioni, liberalizzazioni, accelerazione grandi opere, riduzione tasse a imprese e lavoratori.... ecco, ho pensato subito io, Emma ha trovato il foglio del come!

Ma, al di là della burla, in questa incredibile Italia, può rappresentare davvero un azzardo pensare che anche una satira, una finzione scenica, possa sollecitare risposte concrete?

Il buffo Montezemolo di Crozza, mi chiedo, ha realmente un potere mediatico e comunicativo così intenso da riuscire a riverberarsi sul mondo reale, influenzandone le scelte?

14:54 Scritto in Attualità | Link permanente | Commenti (6)

21/09/2011

Misure cautelari personali coercitive

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Nell'approssimarsi della votazione in cui si deciderà dell'arresto dell'On. Milanese, credo sia utile gettare uno sguardo alle norme del codice di procedura penale riguardanti le misure cautelari personali di tipo coercitivo, se non altro per rendere possibile una valutazione propria circa la sussistenza o meno dei presupposti per la loro applicazione, con speciale riferimento alla custodia cautelare in carcere.


Art. 272 c.p.p.
Limitazioni alle libertà della persona.

1. Le libertà della persona possono essere limitate con misure cautelari soltanto a norma delle disposizioni del presente titolo.

Art. 273 c.p.p.
Condizioni generali di applicabilità delle misure.

1. Nessuno può essere sottoposto a misure cautelari se a suo carico non sussistono gravi indizi di colpevolezza.
(omissis)

Art. 274 c.p.p.
Esigenze cautelari.

1. Le misure cautelari sono disposte:

a) quando sussistono specifiche ed inderogabili esigenze attinenti alle indagini relative ai fatti per i quali si procede, in relazione a situazioni di concreto ed attuale pericolo per l'acquisizione o la genuinità della prova, fondate su circostanze di fatto espressamente indicate nel provvedimento a pena di nullità rilevabile anche d'ufficio. Le situazioni di concreto ed attuale pericolo non possono essere individuate nel rifiuto della persona sottoposta alle indagini o dell'imputato di rendere dichiarazioni né nella mancata ammissione degli addebiti;

b) quando l'imputato si è dato alla fuga o sussiste concreto pericolo che egli si dia alla fuga, sempre che il giudice ritenga che possa essere irrogata una pena superiore a due anni di reclusione;

c) quando, per specifiche modalità e circostanze del fatto e per la personalità della persona sottoposta alle indagini o dell'imputato, desunta da comportamenti o atti concreti o dai suoi precedenti penali, sussiste il concreto pericolo che questi commetta gravi delitti con uso di armi o di altri mezzi di violenza personale o diretti contro l'ordine costituzionale ovvero delitti di criminalità organizzata o della stessa specie di quello per cui si procede. Se il pericolo riguarda la commissione di delitti della stessa specie di quello per cui si procede, le misure di custodia cautelare sono disposte soltanto se trattasi di delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni.

Art. 275 c.p.p.
Criteri di scelta delle misure.

1. Nel disporre le misure, il giudice tiene conto della specifica idoneità di ciascuna in relazione alla natura e al grado delle esigenze cautelari da soddisfare nel caso concreto.
(omissis)

2. Ogni misura deve essere proporzionata all'entità del fatto e alla sanzione che sia stata o si ritiene possa essere irrogata.

2-bis. Non può essere disposta la misura della custodia cautelare se il giudice ritiene che con la sentenza possa essere concessa la sospensione condizionale della pena.
(omissis)

3. La custodia cautelare in carcere può essere disposta soltanto quando ogni altra misura risulti inadeguata.
(omissis)

Art. 280 c.p.p.
Condizioni di applicabilità delle misure coercitive.

(omissis)
2. La custodia cautelare in carcere può essere disposta solo per delitti, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni.
(omissis)

21:54 Scritto in Diritto | Link permanente | Commenti (10)

16/09/2011

L'ultimo Silvio

 

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Ed eccoci di nuovo di fronte a una nuova ondata di notizie, risultanze investigative e azioni giudiziarie che sembrano gettare ulteriore discredito sulla persona del Presidente del Consiglio.

Cè da chiedersi, e ce lo chiediamo ancora, se sia un obiettivo giusto e condivisibile di una certa parte della Magistratura concentrare le proprie energie su Silvio Berlusconi, allo scopo di correttamente individuare eventuali illeciti penali contenuti in suoi comportamenti, ma anche raggiungendo il risultato certo di rendere chiare a tutti, alla comunità nazionale e non, le sue abitudini, le sue manchevolezze.

Forse è vero, mi rispondo: taluni componenti della Magistratura si sono investiti di una funzione moralizzatrice che va oltre il loro incarico ma, se pure prendiamo per vero tale assunto, mi riesce difficile trovare in ciò qualcosa di illecito, come invece lo troverei se l'azione giudiziaria fosse volta principalmente a favorire un partito contrario a quello del Presidente o comunque gli interessi di qualcuno, persona od organizzazione che sia.

E' ammissibile quindi, secondo la mia opinione attuale, l'azione di chi, pur esorbitando in ipotesi dalle sue funzioni, operi o creda di operare in via prioritaria per un bene comune, superiore e diffuso, come quello della vittoria dei buoni costumi, del decoro, della sobrietà, della moralità.

Detto questo, è noto come io abbia sempre creduto e creda ancora alle virtù e alle capacità del Premier: uomo intelligente, abile organizzatore, valente manager, catalizzatore dell'entusiasmo e delle speranze di molti, di tutti coloro che avevano dato credito alla sua abilità di condottiero, di allegro e instancabile traghettatore di questa colorita Italia verso un futuro migliore..

E' scoraggiante, pensando alle aspettative che avevamo, vedere oggi davanti a noi un uomo ferito, non tanto dai suoi nemici, a cui lui stesso ha offerto armi sempre migliori, quanto dalle sue debolezze, dalle sue irrefrenabili debolezze, che sanno di colpevole imprudenza, di incapacità di cogliere i limiti e i confini necessari anche per un uomo forte, ricco e potente.

L'ombra del ricatto, il dileggio dei moralisti veri e di comodo, la caduta della credibilità in ambito internazionale, si abbattono ora nuovamente su di lui in modo tale da acquistare un peso superiore rispetto ai meriti... capirlo sarebbe un segno di umiltà e anche di grandezza.

19:57 Scritto in Politica | Link permanente | Commenti (17)