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14/11/2011

Intervallo Spread

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In attesa di proseguire con il Diritto Islamico, non certo allo scopo di denigrarlo (perché è mio principio assoluto non dileggiare, salvo in scherzo, niente e nessuno, né in modo esplicito, né implicito, né indiretto), ma per offrirne una rappresentazione, se pur vaga, mi concedo un breve intervallo in materia di finanza, parlando oggi del pluricitato spread, ciò con particolare riferimento al rapporto fra i Buoni del Tesoro Poliennali italiani e quelli, analoghi, emessi dallo Stato tedesco.

Prima ancora però desidero dare una definizione di BTP, aiutandomi anche col sito di borsaitaliana.it: i Buoni del Tesoro Poliennali sono titoli di credito a medio-lungo termine emessi dal Tesoro con scadenza pari a 3, 5, 7, 10, 15 e 30 anni; con essi l'investitore riceve durante la vita dell'obbligazione un flusso cedolare costante correlato all'interesse annuo stabilito all'atto dell'emissione.

Questa la base teorica, ma in realtà il rendimento effettivo del titolo è dato dalla somma di due fattori: l'entità fissa, predeterminata, della cedola (a versamento semestrale), e il prezzo d'acquisto del titolo medesimo.

Accade infatti che più la solvibilità dello Stato emittente è dubbia, più difficile diventa finanziare e rifinanziare i suoi debiti, per cui, esemplificando, può accadere che uno stock di sue obbligazioni con capitale di rimborso 100 a scadenza, sia venduto all'asta di assegnazione a 90, con la conseguenza che nel computo degli interessi va anche calcolato quel 10 di capitale che verrà rimborsato in più, al termine, rispetto al pagato.

Ecco quindi che, facendo qualche conto, un BTP con cedola nominale al 4%, acquistato al 90% del suo «prezzo base» (e quindi della somma che sperabilmente verrà rimborsata trascorsi gli anni previsti) avrà un rendimento effettivo, se si parla di un'obbligazione decennale, di circa il 5% annuo.

Ed è su questo dato concreto, ricavabile dall'andamento delle vendite in sede di asta di emissione e, come tendenza fuori asta, dallo scambio dei titoli già emessi, che si calcola il differenziale, lo spread, fra l'interesse effettivo dato dai titoli di un certo Stato e quelli emessi da un altro, posti come riferimento.

Nell'eseguire queste stime va ricordato ancora che ad ogni unità percentuale (ogni 1%) corrispondono 100 punti base, per cui, se parliamo di uno spread fra titoli di 400 punti base, significa che fra uno e l'altro interesse c'è una differenza di 4 punti percentuali... quindi, esemplificando ancora, se il BTP di riferimento dà il 2% ,  quello, analogo, dello Stato «sotto pressione», con spread 400 arriva al 6%.

E' evidente che, con questi tassi di rendimento, gran parte delle risorse statali disponibili se ne va... nelle tasche degli investitori (o speculatori)... sempre che sia, a scadenza, possibile rendere il capitale..

(S.E. & O.)

Link:
http://www.borsaitaliana.it/notizie/sotto-la-lente/btp.htm

http://www.obbligazione.info/2011/07/spread-bund-btp-che-cose-e-soprattutto.html

http://www.bloomberg.com/quote/!ITAGER10:IND

14:37 Scritto in Attualità | Link permanente | Commenti (7)

Commenti

Omamma...che roba ostica!
Tanto, con il mio stipendio di insegnante non ho mica bisogno di sapere tutte queste cose...Che cosa vuoi mai investire...
Mio marito, ogni tanto, cerca di rendermi partecipe di cotanta cultura economico-finanziaria, ma io gli recito subito l'Infinito di Leopardi. O Davanti San Guido di Carducci. O Meriggiare pallido e assorto di Montale. O qualunque altra cosa di letterario.
La smette subito.
ih ih ih :-))

Scritto da: Lella | 14/11/2011

E' sicuramente un uomo ammirevole... oserei dire quasi un eroe..

;-))

Scritto da: Enrico | 14/11/2011

ih ih ih :-))

Scritto da: Lella | 14/11/2011

Ciao Enri, post interessante e sempre chiarissimo
(di economia ci capisco poco, ma ci stiamo
facendo una cultura co sta crisi).
Anche a me interessa poco lo spread,
le mie valute assomigliano al bilancio Italiano
(l'unico piccolo investimento l'ho fatto in opere
d'arte) e la mia salute attuale....vabbè lassamo
stà. Aloah!! ;)))))))))))))

Scritto da: b-right | 16/11/2011

Ciao Paolo, ti ringrazio, ma si tratta solo di un tentativo di descrizione con tutti i limiti di chi non è un esperto di finanza.

Piuttosto, le esposizioni d'arte come vanno o come sono andate?

Racconta racconta.... ;-)

Scritto da: Enrico | 16/11/2011

Ciao Enrico, circa le ultime mostre in programma
non avevo speranze di vendita, salvo quella a
Roma, della quale però non ho notizie dalla
curatrice (devo scriverle). Quella a To è finita,
al vernissage c'era molta gente ma, come si
sapeva, nessuno collezionista interessato
(tra l'altro il livello delle opere era basso,
come le altre presenti sul libro-catalogo della
stessa, vabbè). Quella a Parigi deve ancora
svolgersi, ma temo che non porterà a vendita,
speriamo in qualche contatto con galleristi
francesi, almeno. Ecco tutto, a presto, ciao ;)

Scritto da: b-right | 20/11/2011

Di Parigi non sapevo... e mi unisco alla tua speranza di qualche buon contatto con galleristi... o meglio galleriste, della capitale francese...:-))

Magari una galleriziotta un po' avanti con gli anni che ti prende sotto la sua protezione.... dissimulando sordidi e irriferibili fini... :-))

Ciao... e buona domenica!! ;-)

Scritto da: Enrico | 20/11/2011

I commenti sono chiusi.