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19/05/2014

Al voto!

 

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Siamo ormai vicini alle elezioni europee, specchio fedele degli umori politici interni, e le speranze di riconoscere nel Governo Renzi un reale momento di svolta rispetto alla precedente stagnazione e all'ingarbugliamento di poteri e norme, appaiono ormai ridotte al lumicino: anch'egli, più che innovare, sembra essere preda di quel male proprio della Sinistra, che è il tassa e spendi, dove lo Stato, i suoi enti e organismi, sono gli utilizzatori finali di risorse prelevate al cittadino e distolte da un'uso più produttivo ed idoneo a creare ricchezza, anziché bruciarla.
I famosi 80 euro mensili, nell'ipotesi più benevola, escono da una tasca già languente e finiscono in un'altra, oppure escono e rientrano dalla medesima... ma, in questo gioco dell'entra ed esci, forse ci sono tasche intoccabili, altre sono iniquamente toccate, altre ancora lasciate ingiustamente fuori da tale benevola elargizione.
Così non va:
si perde in questo modo il senso della giustizia, del rapporto necessario fra tassazione e capacità contributiva, del rapporto fra bisogno e necessità di sostenerlo, si scombussola tutto in una girandola che lascia sgomenti, fra incertezze e rinvii, battute e promesse, ottimismi ostentati e dichiarazioni roboanti... fra cori di fanciulli inneggianti al Leader.
E' una democrazia ferita, nata da un qualcosa che non appare esagerato chiamare complotto, che ha disarcionato un Presidente del Consiglio voluto dal Popolo e, successivamente, ancora dichiarata e confermata lesa per l'incostituzionalità della sua legge elettorale.
Al comando oggi il frutto nato da una Italia malata, che ha perso la sua direzione, il suo riferimento come Patria del Diritto, che ha sbandato ed è finita fuori strada, nella melma.
Per chi votare allora?
Per quanto mi riguarda, sebbene io abbia di lui una buona considerazione per le sue qualità imprenditoriali e mi sia simpatico, come uomo pronto di battuta, vitale e combattivo, non voterò per Silvio Berlusconi e per il suo partito: troppo ondivago nelle sue idee, troppo caparbio nel voler restare in sella invece di proporre un credibile suo erede, troppo remissivo nell'accettare la sua defenestrazione e, colpevolmente, correo nell'aver votato le esiziali leggi di Mario Monti e del suo Governo, che appoggiò.
Inoltre, come noi potremmo pensare che un uomo che non ha saputo difendere se stesso dagli attacchi, più o meno giustamente fondati, che gli sono stati mossi, possa difendere e proteggere l'elettorato «medio» che dovrebbe votarlo ancora? ... non possiamo.
Lascio da parte i partiti minori, di cui anche ci sarebbe da dire, e passo direttamente al PD, che per me è l'emblema della conservazione dello status quo, la rappresentazione, in salsa renziana, del partito-stato, che permea ogni cosa, del conformismo più obbediente alle sollecitazioni socio-culturali di un'ideologia invadente e velleitariamente portatrice di un messaggio di supremazia morale, con intenti pedagogici da attuare a suon di leggi, bandiera di una pretesa funzione sociale da realizzare ad onta dell'impoverimento della Nazione e della sua capacità di produrre... ad onta della sua potenzialità inventiva, ad onta della voglia degli uomini di iniziativa e ingegno di essere padroni e liberi di lavorare, creare e crescere sì per il bene proprio, ma anche, di conseguenza, per il bene comune.
Un'Italia intristita, in mano a un'orda di funzionari e burocrati che legano le mani, utilizzano risorse e frustrano la gioia di vivere di un Paese invece ricco di bellezze e potenzialmente capace di idearne e realizzarne ancora, spinta dall'orgoglio del fare, del saper fare bene, del saper fare meglio, del saper stupire e farsi ammirare.
Ma nulla oggi, in questo momento, appare in grado di porre le basi per un cambiamento deciso, rivoluzionario, che sia però anche dolce e, contemporaneamente, fiero, leale, radioso... liberatorio.
Forse allora servirà un «pagliaccio», un «buffone» dovrà svolgere l'ingrato compito di buttare giù l'esistente.. e non sarà un passaggio morbido, né sarà un passaggio privo di rischi: non siamo ora in grado di immaginare quel che in realtà potrà accadere, ma sarà almeno la fine di quel che c'è.. e non è poco.

20:31 Scritto in Politica | Link permanente | Commenti (3)

Commenti

Cioè voti Grillo...

Scritto da: Lella | 19/05/2014

No, io voto come ti ho già detto

Scritto da: Enrico | 19/05/2014

Ah, ma allora sei un compagno trinariciuto :-) benvenuto fra noi :-)

Scritto da: Lella | 19/05/2014

I commenti sono chiusi.