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05/01/2006

Sentiero

Lento e deciso lungo il solco del mio sentiero avanzo

Verso il chiaror che laggiù fra la nebbia fine scorgo

Rami protesi mi sfiorano come braccia o tentacoli spenti

Un tappeto di foglie a ogni passo crepita e s’infrange

Sui loro lembi impressi volti e sospiri che non sono più

08:01 Scritto in IoAutore | Link permanente | Commenti (13)

Commenti

triste.. però le tue poesie sono sempre più belle, che tu abbia trovato la tua nascosta vena poetica ?

Oggi qui è la giornata della grande fiera dell'Epifania per le vie del centro storico.. Ci sono + di 400 bancarelle che vendono di tutto. Se riesco faccio qualche foto..
a dopo!

Scritto da: ele | 05/01/2006

Sì Ele... ho pensato stamane di regalarvi una ventata di allegria....;-)))
Ma non è vero che poi io sia così triste... mi piace anche "cantare" la tristezza..
Quanto alla fiera e alle foto... se ne pubblichi una o qualcuna, sarò lieto (oltre che curioso) di vederle..;-)

Scritto da: Enri | 05/01/2006

se non riesco a pubblicarle, perchè splinder è un po' capriccioso per questo, te le mando via posta ok?

Scritto da: ele | 05/01/2006

Sì Ele..

Scritto da: Enri | 05/01/2006

Facciamo la parafrasi, come a scuola? Devi sapere che le parafrasi uccidono le poesie e fanno dire all'autore cose che probabilmente egli non si è mai sognato neppure di pensare. Ecco perchè i critici letterari non servono a niente, nella migliore delle ipotesi, e producono gravi danni alla salute poetica, nella peggiore. Comunque, con il tuo permesso, proviamoci ( poi sei libero si sommergermi di anatemi).1)"Lento e deciso lungo il solco del mio sentiero avanzo"...; L'autore,non a caso, individua i due aggettivi che, meglio di altri, paiono interpretare gli estremi della sua tensione interiore: il rifiuto delle decisioni affrettate, in omaggio all'elogio e alla pratica della ponderatezza, e, contestualmente, l'assunzione di posizioni non più interlocutorie nè ondivaghe, all'atto dell'affermazione della volontà di realizzazione di qualcosa di lungamente meditato ( lento e deciso);2)" il solco " è sostantivo non casuale: il solco rappresenta una ferita nel terreno, il solco evoca profondità,il solco interpreta il desiderio dell'autore di non limitare il suo procedere,ancorchè faticoso, perchè procedere in un solco non è agevole, alla superficie visibile delle cose, ma di conoscere, anche con tormento, i meandri misconosciuti dell'esistenza;3) " avanzo": la scelta di questo verbo rivela la forza interiore dell'autore, la sua volontà indomita di superare anche se stesso, per non arrendersi agli strali del destino;" verso il chiaror che laggiù fra la nebbia fine scorgo". Questo verso va considerato nella sua totalità e da esso si evince la natura non cosmicamente pessimista dell'autore: la nebbia, infatti, non è spessa, è fine e non è impenetrabile, tanto che, anzichè addensarsi in una cortina sempre più grigia, lascia trasparire," laggiù", in un punto indefinito, ma neppure troppo vicino, " il chiarore ". " Rami protesi mi sfiorano come braccia o tentacoli spenti": questo verso esprime chiaramente il desiderio dell'autore di distacco fisico dalle cose: ai rami è concesso, al massimo, di sfiorare l'autore, il quale, peraltro, quasi inorridito dall'eventualità che i rami stessi possano stabilire con lui un contatto più ravvicinato, si affretta ad individuarli come " tentacoli spenti", cioè appendici morte cui non è concesso neppure ipotizzare una qualche amichevole contiguità. " Un tappeto di foglie a ogni passo crepita e s'infrange": in questo verso emerge evidente il lato oscuro e distruttivo dell'autore il quale, lungi dal camminare schivando le foglie, o accarezzandole con la punta delle sue calzature, le calpesta provocandone il crepitio e la frantumazione. "Sui loro lembi impressi volti e sospiri che non sono più". L'ultimo verso dà adito a più di una interpretazione: l'autore frantuma forse le foglie perchè ha individuato impressi nei loro lembi " volti e sospiri che non sono più" e, dunque, mosso da un dolore sordo e rabbioso vuole distruggere ciò che lo rimanda a tempi felici, quasi irridendolo, perchè quei tempi non torneranno più...oppure l'autore ha percepito volti e sospiri sui lembi delle foglie che egli aveva già frantumato, come se un muto rimprovero per aver oltraggiato la morte ( le foglie cadute erano GIA' morte) venisse dai volti e dai sospiri che non sono più... Enrico, ho scherzato un po' e ti chiedo scusa. Ma è per ribadire che una poesia, qualunque poesia, andrebbe assaporata col cuore, colta con l'intuizione, compresa con la mente e cullata col sentimento. Giammai parafrasata. E la scuola ha tante responsabilità nel non far amare la poesia ai ragazzi. P.S.: la tua poesia è deliziosa. Ciao. PPSS: santo cielo, noi donne ci aspettiamo gli auguri per la nostra festa di domani...Provvedi!

Scritto da: lella | 05/01/2006

Lella, qualcosa è giusto, qualcosa no.... però a volte l'uso di un termine non è dettato tanto dalla sua assoluta proprietá o attinenza, quanto dal fatto che "suona" meglio nel contesto della frase o non eccede una certa misura.
Non v'è comunque in me alcuna volontá di calpestare le foglie, che sono secche, morte, cadute a terra e rappresentano il passato... semplicemente non posso evitare di schiacciarle, ma il loro rumore suona come un monito e come un richiamo di un ricordo..
Beh, per ora mi fermo qua perché scrivere sullo schermo sensibile dello smartphone non è il massimo della comoditá...;-)

Scritto da: Enrico | 05/01/2006

Buongiorno Enrico, passata bene la befana? Io sono al lavoro nonostante il mal di gola. Anzi tra un po' dovrei prepararmi alla " medicazione" mattutina".. Lo so fa un po' schifo, ma pare che il pulp stia tornando di moda, visto quello che c'è in tv, tra medici e operazioni in diretta, autopsie, bisturi ecc. ecc.
Mi hanno passato il testimone per un giochino interessante: le cinque cose più strane che faccio. Preparati perchè ho in mente di girartelo, se vorrai accettare..
A dopo
Ele

Scritto da: ele | 07/01/2006

Ciao Ele... un salutino dal centro commerciale.... befana "nella norma" e pure io ho un pò di mal di gola.....
Francamente non so cosa sia il pulp.... e non mi vanno i telefilm che suonano come esaltazione od elogio della classe medica... e neppure amo troppo i giochini..;-))
Buon pomeriggio a te... e a dopo! ;-)
15:30

Scritto da: Enri | 07/01/2006

Un salutino veloce veloce, che sono appena rientrata ed ho un mucchio di cartacce da mettere a posto!!! Uff...farei un bel falò se potessi ;-))

Scritto da: alyjha | 09/01/2006

Bentornata Aly.... beh, un falò con questo frescuccio tutto sommato non sarebbe una cattiva idea...;-))

Scritto da: Enri | 09/01/2006

ma c'è altro. tanto altro. dentro e fuori.

Scritto da: dEb | 10/01/2006

Enri non tentarmi sennò finisce che lo faccio sul serio... ma non so i miei capi come la prenderebbero!

Scritto da: alyjha | 10/01/2006

Buon giorno ragazze... ;-)

Scritto da: Enri | 10/01/2006

I commenti sono chiusi.