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15/01/2006

Fragranze


Chino sulla pentola del passato, aspiro bolle di ricordi che affiorano lievi, liberando fragranze lontane..

21:13 Scritto in Pensieri | Link permanente | Commenti (10)

Commenti

Anche stamattina i miei "affari" mi inducono a uscire presto..... venerdì è arrivata la bolletta del gas e la scadenza è già oggi... 314 euro...
Dopo di che dovrò andare di nuovo in banca (c'ero già stato venerdì) per farmi dare qualche contante (non ho il bancomat... troppo moderno..) e vorrei vedere anche il consulente della stessa il quale mi induce sempre a lasciare sul conto corrente cifre esigue, la qual cosa però mi mette in agitazione soprattutto quando sono in previsione delle spese e temo che si avvicini troppo allo zero..
Pomeriggio dovrei andare dalla Michela per il noto contratto..
Buon lunedì!
;-)

Scritto da: Enri | 16/01/2006

ma il passato...in termini di tempo, o in termini di passato di verdure??????
buona giornata, al popolo delle banche!!!!

Scritto da: annasal | 16/01/2006

Ma non sei sicuro che non sia la minestra che è andata a male??? ;-))

Scritto da: alyjha | 16/01/2006

Buona giornata e buon appetito allora!
;-))

Scritto da: Enri | 16/01/2006

Quella raffigurata è la pentola di rame, in uso tanto tempo fa, nella quale si rimestava la farina gialla mista ad acqua che si sarebbe, lentamente, trasformata in polenta. Era l'epoca in cui la polenta era il cibo della povera gente, che altro non aveva di cui nutrirsi. E infatti, alcune regioni del nostro Paese erano preda della pellagra: la pelle si squamava, il sistema nervoso si indeboliva e si determinava un decadimento fisico generale. In generale, Enrico, non era buono, quel tempo antico...a meno che non si nascesse dalla parte giusta. Oggi la polenta è uno sfizio quasi prezioso che ci concediamo quando siamo stanchi di bistecche, di arrosti, di brasati e di quant'altro...Comperiamo la farina gialla trattata in modo tale per cui in otto minuti la polenta sia pronta e la insaporiamo con ogni ben di Dio. Poi, nei ristoranti la sanno anche presentare con creatività: quella che un tempo era polenta e merluzzo, ad esempio, diventa " pasticcio di mais con pesce guizzante del Baltico", tanto per dire...Tuttavia, al di là di questa digressione culinaria e di costume, rimane aperto l'interrogativo: perchè il passato ci affascina tanto e perchè non riusciamo a staccarcene? Semplicemente perchè il ricordo abbellisce ciò che allora può averci disturbato, ma che è ormai consegnato all'indulgenza assolutoria della memoria, o perchè il presente non ci offre nulla che ci soddisfi e ci sospinge verso la nostalgia malinconica della giovinezza passata, magari mediocre in sè, ma prodiga di promesse per i numerosi anni che ancora si susseguivano e si dipanavano davanti a noi...Mahhh...meglio che vada a preparare il pranzo, va'...Ciao ciao

Scritto da: lella | 16/01/2006

Il passato ha spesso il fascino insuperabile dell'irripetibile... inoltre la gioventù, con la freschezza e l'acutezza ad essa legate, ci ha consentito di cogliere sensazioni e atmosfere che oggi ci sfuggono.... in questo sta soprattutto la forza del tempo che fu..

Scritto da: Enrico | 16/01/2006

...e del pentolone, anzi, direi, del PAIOLO, di rame!!!
;)))

Scritto da: annasal | 16/01/2006

lo sai, però, che ci sono altre ricette da sperimentare, gusti da riempire qualsiasi palato ed ingredienti da mescolare azzardando. lo sai, vero? e non solo in cucina...

Scritto da: dEb | 16/01/2006

...deb, sei tu forse una fattucchiera?
Magari l'incarnazione di Amelia, la fattucchiera che ammalia..??
;-)))

Scritto da: Enri | 16/01/2006

magari, enri, magari..;)))

Scritto da: dEb | 17/01/2006

I commenti sono chiusi.