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23/01/2006

Fedele cum Gaudio


La cronaca di oggi ci porta, fra le altre notizie, quella dell’arresto di Padre Fedele (69 anni) da Cosenza, missionario e fondatore della struttura di accoglienza Oasi Francescana, e del suo stretto collaboratore Antonio Gaudio (39 anni)...
Ebbene, in questa oasi beata in cui le debolezze umane dovrebbero essere bandite e a null’altro dovrebbe pensarsi se non al benessere spirituale di chi lì si trova e opera...... il citato frate avrebbe, insieme al Gaudio ed altri, commesso violenze sessuali nei confronti di una povera suora, nel periodo in cui ella lavorò nella citata oasi..
Frati, frati, queste cose non si fanno... solo per voi spero realmente esista quell’inferno di cui tanto siete certi e tanto nominate quale spauracchio per i peccatori... che ardiate e ardiate per l’eternità..:-)))
Per intanto le Patrie Galere tratterranno, in attesa del giudizio e degli eventi, i vostri deboli corpi.... e sì che, facendo parte dell’Ordine dei Minimi, ci sarebbero da aspettarsi, come dire, scarse attitudini a certe voluttà...;-))

Commenti

io sostengo ancora la presunzione d'innocenza fino a prova contraria, che non va molto di moda...

Scritto da: annasal | 23/01/2006

...sì certo, c'è da augurarsi che non sia vero..

Scritto da: Enri | 23/01/2006

...io credo che a 69 anni uno dovrebbe essere travolto dal ridicolo, prima ancora che dalle azioni giudiziarie...E comunque, se fosse vero, io gli toglierei il saio e lo frusterei con il filo spinato. Poi spargerei sale sui rivoli sanguinolenti e lo manderei a rinfrescarsi le idee in qualche missione sperduta tra i boscimani...a pane e acqua...quando l'acqua c'è...altrimenti solo a pane...quando il pane c'è...altrimenti solo a riflettere sulla caducità delle cose umane...vedi come gli si calmerebbero i bollenti spiriti!!!!!

Scritto da: lella | 23/01/2006

vedrai che poi patteggerà, avrà qualche problema di salute o cose del genere e ce lo troveremo ai domiciliari con la perpetua che gli fa pure i servizietti...

Scritto da: dEb | 24/01/2006

Premesso che occorre essere ben certi della fondatezza dei fatti attribuiti al religioso e agli altri coinvolti, nell'ipotesi, ora accolta, che siano veri, il fatto è tanto più odioso in quanto palesemente contrastante col ruolo, le funzioni, la vocazione spirituale che dovrebbero essere proprie di un frate..... ma è anche vero che da questo mondo, da quello della chiesa, di tanto in tanto emergono fatti che indicano come certi istinti, certe pulsioni, anche deviate, non lascino liberi neppure gli uomini di Dio...

Scritto da: Enrico | 24/01/2006

Diciamo che c'è da augurarsi che non sia vero, per il resto evito commenti, ma sappi che sono d'accordo con te :-)) Buona giornata!!

Scritto da: alyjha | 24/01/2006

Buona giornata Aly.... sì, speriamo, ma non a caso un tempo qualcuno disse:
l'abito non fa il monaco...
;-)

Scritto da: Enri | 24/01/2006

sono d'accordo con te. non è possibile credere che gli uomini di dio siano esenti da devianze. mi stupisce sempre un poco, però, il metro con cui si giudica e punisce un uomo qualunque rispetto ad uno di chiesa (o comunque con un ruolo di spicco nella società). certamente sto dicendo una banalità e precorrendo i tempi. ma di meglio non riesco a fare...:)

Scritto da: dEb | 24/01/2006

...purtroppo la Chiesa, in quanto istituzione, protegge, a scapito delle vittime, i preti violentatori e pedofili. Comprendo il senso del ministero fondato sul perdono ( ma non esageriamo con il perdonismo), ma un prete pedofilo e violentatore va messo in condizione di non nuocere e deve essere sottoposto al giudizio che tocca a qualunque pedofilo e/o violentatore. Un tempo esistevano i tribunali creati ad hoc dalla Chiesa per i suoi uomini che si macchiavano di nefandezze ( fori ecclesiastici) e Cavour fece opera meritoria nell'occuparsene per eliminarli...ma l'omertà è rimasta e non fa del bene alla Chiesa, checchè ne pensino gli alti prelati che la guidano. E ricordiamo che la violenza sessuale, fino a non moltissimo tempo fa, era considerata reato contro la morale e non contro la persona, con tutto quel che ne consegue in termini di percezione della colpa, e la colpa di chi, da parte dell'opinione pubblica, perchè finiva che colpevole risultava essere la vittima della violenza più che non il violentatore, e in termini di irrogazione della pena...Chiaro che se commetto un reato contro la morale mi accuseranno, per dire, di essere un birichino, mentre se commetto un reato contro la persona magari vado anche in galera, se Dio vuole...

Scritto da: lella | 24/01/2006

Si potrebbe anche, andando oltre la sua catalogazione come reato di un tipo o di un altro, asserire che comunque si tratta di un atto che va sia contro la persona che contro la morale... la pena, a mio avviso, in questi casi non è mai sufficientemente adeguata... ma, come è noto, io propendo per le soluzioni "definitive"...

Scritto da: Enrico | 24/01/2006

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