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25/01/2006

Legittima difesa


La nuova legge sulla legittima difesa consente (superando la precedente normativa che richiedeva l’esistenza di una reale proporzionalità fra la difesa prodotta e l’offesa temuta) al cittadino aggredito nella sua abitazione o in luoghi equiparati, di utilizzare armi da fuoco o altro mezzo idoneo, quando siano in gioco la propria o l’altrui incolumità o quando intenda difendere beni propri o altrui nel caso non vi sia desistenza e vi sia invece pericolo d'aggressione.
Non si tratta quindi, come un cattivo giornalismo tende a divulgare, di un’incondizionata “licenza di uccidere”, ma di una norma che attenua sì i limiti della reazione legittima, ma ciò subordinatamente al verificarsi di particolari condizioni di rischio.
La mia opinione è che questa legge sia sostanzialmente giusta perché consente all’aggredito di utilizzare i mezzi di difesa di cui è in possesso, senza pretendere da lui un’impossibile graduazione della reazione o un'irrealistica scelta dello strumento con cui reagire, dopo aver valutato sommariamente le capacità offensive di chi ha di fronte.
La verità è che chi ha davanti è quasi sicuramente più svelto, più abile, meno indeciso, meno soggetto a scrupoli di lui e che, questo è il problema, potrebbe diventare ancor più pericoloso se affrontato inadeguatamente con un’arma in pugno o ferito senza aver leso significativamente le sue capacità di reazione.
Una norma questa quindi a “doppio taglio”, che rischia di creare maggiori vittime anche dalla parte degli aggrediti.
Perciò, se vogliamo proprio compiere l’impegnativa scelta di tentare di difenderci con un’arma, mettiamo in conto anche i seri rischi che questo potrebbe comportare per noi stessi.... ma, una volta presa questa decisione, abbandoniamo le incertezze: sangue freddo, esercitarsi e scegliere armi di calibro sostenuto, dotate di elevato “man stopping power”

Commenti

Dico solo questo: era DECISAMENTE ora che si arrivasse a questa legge!
Buona giornata Enri :-)

Scritto da: alyjha | 25/01/2006

Io sono però dubbioso sui suoi positivi effetti pratici.... mentre sono certo dei benefici che dará sul piano elettorale...;-)

Scritto da: Enri | 25/01/2006

Che dire, da un lato concordo anche io sul fatto che era ora che l'aggredito avesse un po' più di margine per difendersi, poichè come era congegnata fino ad adesso veramente la vittima lo era due volte. Insomma, la legittima difesa non era MAI legittima!
Da un lato, ovviamente, c'è il pericolo far west, e qui bisognerà affidarsi all'azione "cum grano salis" del singolo. Ma d'altronde, volendo innescare una ulteriore provocazione, non sarebbe forse giusto che ognuno fosse libero del tutto di difendere la propria proprietà e la propria persona e la propria famiglia? E non è che magari, consapevole di questa maggiore forza e facoltà di tutela dell'aggredito, l'aggressore ci penserebbe due volte prima di perpetrare il reato? Potrebbe insomma essere un buon deterrente?
Oppure l'aggressore sarebbe portato ad adeguarsi e quindi ad aumentare il livello di violenza??
Come in ogni caso specifico, ci sono molteplici aspetti da considerare. Ma credo che, al di sopra di tutto, sia importante che l'aggredito veda riconosciuto un po' di più il proprio diritto all'autodifesa, e che non debba pagarne doppiamente le conseguenze.

Scritto da: annasal | 25/01/2006

Ho dei dubbi, come dice Enri...e certezze come dice sempre lui per le elezioni...purtroppo...

cucinerei tutti, con il fuoco che ho messo da me...

Scritto da: Rita | 25/01/2006

Torno or ora da scuola, dopo aver discusso per due ore con i miei alunni di quinta dell'argomento che Enrico propone oggi. Quinta: diciotto anni, presto diciannove. Ad aprile, tutti elettori. E ha ragione Enrico quando si dice certo della ricaduta elettorale che la legge produrrà...infatti i miei alunni, tutti, nessuno escluso, di primo acchito,si sono detti entusiasti della novità. Tanto che, dopo i primi cinque minuti di chiasso scomposto, inneggiante ai benefici effetti della magnum 44, usata senza risparmio e con gaia spensieratezza, volevo suicidarmi perchè pensavo:...ma questi me li sono allevati io dalla terza alla quinta...ho ragionato con loro...gli ho parlato dell'Illuminismo...di Cesare Beccaria...di Voltaire...di Montesquieu...della razionalità come carattere peculiare dell'essere umano...e questi mi fanno i minus habentes, così, senza neanche chiedere il permesso...Allora mi è venuta voglia di ucciderli. Poi mi sono ripassata velocemente le mie lezioni e ho cambiato idea. E mi sono detta: se, ancora una volta, ho cambiato idea io sull'omicidio scolastico, frutto di moti dell'animo rabbiosi e vendicativi a seguito di eccessiva esuberanza e/o intemperanza giovanile, potranno farlo anche loro sulla morte altrui in generale...E mi sono messa lì, con la mia santa pazienza, a rispiegare che, almeno, prima di spalancare le fauci per vomitare cavolate, sarebbe bene che si verificasse la corretta connessione del cervello. Perchè i ragazzi parlano per sentito dire...perchè ripetono quello che sentono in famiglia o nel bar sotto casa...perchè considerano un dovere sociale fare gli sbruffoni con i compagni...perchè è più facile buttare lì un pensiero trucido e cretino che non impegnare cinque minuti del proprio tempo in un'analisi più produttiva...Insomma, per farvela breve: un'ora e cinquanta minuti dopo i cinque minuti di cui sopra, se non altro, gran parte di loro si poneve il seguente problema: sarei capace, e sarei pronto,io,ad ammazzare senza batter ciglio chi trovassi in casa con intenzioni non amichevoli? ( perchè il pensiero iniziale era: chissenefrega. se mi vengono in casa io sparo: dove becco, becco). Per concludere: sono contenta di averli indotti a riflettere. E, credetemi: di questi tempi non è poco. Ma so già che dopodomani, quando avrò ancora lezione con loro, il discorso riprenderà, e con toni altrettanto accesi. E loro parleranno ancora per slogan, e io argomenterò di nuovo con la logica...e così e così fino a quando non avranno capito qualcosa che travalichi la mera utilità pratica. Ecco perchè, nonostante tutto, e perdonate la melassa, insegnare è una delle professioni migliori in assoluto :-))))

Scritto da: lella | 25/01/2006

Grazie per i vostri commenti.... come dicevo, non è facile stabilire da che parte stia il torto e da quale la ragione.
A me pare che questa legge sarà stata utile se, come sostanzialmente dice Anna, a chi si sarebbe difeso anche vigendo la precedente normativa, verrà garantita adesso una maggior tranquillità giudiziaria in relazione all'esercizio del suo diritto.
Avrà fallito se avrà creato invece nuovi "pistoleri", pronti ad agire con superficialità contando sull'appoggio della legge che lascia comunque, non dimentichiamolo, alla magistratura la non indifferente arma di valutare a sua discrezione se sussistano o meno le situazioni di pericolo previste dall'articolo modificato

Scritto da: Enrico | 25/01/2006

buongiorno Enri :-))

Scritto da: alyjha | 26/01/2006

Buondì Aly.... qui nevica da un pò!
;-)

Scritto da: Enri | 26/01/2006

a chiosare le tue conclusioni, Enrico, la naturale conseguenza, che dovrebbe essere alle spalle di tutto, è appunto l'auspicio in una giustizia a giusta discrezionalità e capacità di discernimento.
Insomma, la fantomatica "giustizia giusta"...
E' solo un'utopia?
Ai posteri, dei posteri, dei posteri, l'ardua sentenzia.
;))

Scritto da: annasal | 26/01/2006

Sì, è così.... ma potremmo anche chiederci se i criteri, gli organi, l'organizzazione... il "sistema giustizia" com'è oggi, statalizzato e "spersonalizzato", "terzo", sia il migliore... in breve, se riesco a spiegarmi, credo che preferirei una giustizia con maggiore spazio per la discrezionalità, retta da saggi locali, in base a una normativa più sfumata e meno rigida nei dettami.... e dove anche la conoscenza del giudicato da parte del giudicante sia un elemento utile anziché ostativo per il giudizio..
;-)

Scritto da: Enrico | 26/01/2006

Mi inserisco un pò in ritardo nei commenti a questo post. Da una lettura veloce vi vedo sostanzialmente d'accordo con l'opera del nostro "amato" ministro castelli (scritto volutamente con la lettera minuscola). Prima di esprimere a mia volta il mio commento e per meglio chiarire di cosa stiamo parlando (e non per saccenteria mi perdonerete) riporto qui di seguito il testo del nuovo secondo comma dell'art. 52 C.P.:

Ddl Senato 1899 - Modifica all'articolo 52 del codice penale in materia di diritto all'autotutela in un privato domicilio

Art. 1.

(Diritto all’autotutela in un privato domicilio)

1. All’articolo 52 del codice penale sono aggiunti i seguenti commi:

"Nei casi previsti dall’articolo 614, primo e secondo comma, sussiste il rapporto di proporzione di cui al primo comma del presente articolo se taluno legittimamente presente in uno dei luoghi ivi indicati usa un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere:

a) la propria o altrui incolumità;

b) i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d’aggressione.

Ora conscio anche io che la triste attualità ed il modo in cui le norme sono state di fatto in questi anni applicate, richiedessero delle scelte, in sede legislativa, di una maggiore e più efficace tutela dell'incolumità e sicurezza dell'innocuo cittadino ciò che contesto è che non sarà con questo articolo che verrano risolti detti problemi di criminalità.
Il tenore letterale di questo articolo non si limita semplicemente a graduare il requisito della proporzionalità - o come detto da alcuni di voi a dare una maggior tranquillità giudiziaria - ma lo rende di fatto presunto al ricorrere di quelle condizioni indicate nell'articolo. Condizioni che si badi bene sono solo l'illegittima presenza dell'ipotetico aggressore da una parte ed il semplice pericolo di agrressione dall'altra.
Ora se da una parte posso giustificare il comportamento di chi reagisce per difendere se stesso od altri da un'aggressione fisica meno giustifico che reagisce con una fucilata per difendersi da un'aggressione al proprio patrimonio. Ma tale norma finisce per scriminare la responsabilità penale in entrambe le ipotesi.
Ciò che temo è che questa bellissima pensata del nostro ministro castelli avrà come effetto positivo solo un bel "ritorno" in termini elettorali e niente di più. Tale nuova disciplina produrrà sostanzialmente soltanto nuove problematiche perchè da una parte non ha alcun valore deterrente (chi infatti rubava o rapinava prima continuerà a farlo con la consapevolezza adesso di dover essere più veloce e più scaltro dell'ipotetico derubato e/o rapinato) dall'altra creerà soltanto dei "cittadini dal grilletto facile". Ma solo i posteri avranno l'ardua sentenza. Ma tutto questo è ovviamente solo un mio parere personale. Scusate la lunghezza del commento ma l'argomento mi prende ed al temo stesso mi spaventa abbastanza.

Scritto da: Point73 | 27/01/2006

Mi pare che ciò che scrivi sia sostanzialmente condivisibile e non in contrasto con quanto già detto.... in effetti è vero che, quando è impossibile avere la prova contraria, la sussistenza del pericolo, su cui si incentra la scriminante, non può che essere presunta, con quel che ne consegue.
Quello che succede adesso è che, effettivamente, viene meno l'esigenza di una proporzionalità stretta fra difesa attuata e potenziale offesa... elemento, questo della proporzionalità, peraltro difficilissimo da valutare e da applicare, da cui, secondo me, è giusto evitare di pretendere dal cittadino aggredito una quasi impossibile graduazione della sua eventuale reazione.
E' anche però mia la speranza che oggi non abbiano a nascere "nuovi pistoleri", pur se ritengo fosse reale l'esigenza di frenare l'eccesso di zelo di alcuni magistrati

Scritto da: Enrico | 27/01/2006

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