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10/03/2006

Par Condicio

La verità ha mille volti, come ogni volto ha mille verità.
(Silvio Berlusconi)

Per fare la cosa giusta bisogna anche saper essere impopolari.
(Romano Prodi)

09:04 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (9)

Commenti

Prodi è un pirla.... ooops!!Non si può più dire :-))) Mi mettono in galera adesso'???
Buona giornata Enri!!

Scritto da: alyjha | 10/03/2006

Buona giornata e w-e Aly... verrò a trovarti quando sarai dietro le sbarre! ;-))

Scritto da: Enri | 10/03/2006

Le visite sono sempre ben accette...dunque direi, invece di portarmi le arance - che odio - portami un pò di quelle fantastiche focaccine liguri, che tanto sei in zona ;-))

Scritto da: alyjha | 10/03/2006

....normali o con patate?
;-))

Scritto da: Enri | 10/03/2006

Non mi soffermerò sulla prima affermazione, che rappresenta la copia conforme di chi l'ha pronunciata, e dunque non è nè interessante, nè bella, nè intelligente, nè nuova ( Pirandello ha argomentato molto meglio ), nè, sono certa, compresa appieno da chi se ne è, appunto, appropriato. La seconda è più vera e ha maggior riscontro nella realtà di tutti i giorni. Per non fare sempre la prof noiosa che scodella yarde di soporiferi commenti, qualcuno di voi potrebbe commentare personalmente, in positivo e/o in negativo, l'ultimo pensiero. Se non ne avete voglia, pazienza. Rimarrà un pensiero sospeso. Ciiiaaaooo e buona fine settimana a tutti :-)))

Scritto da: lella | 10/03/2006

...e comunque, con me e Aly la par condicio è stata rispettata. Nessuno potrebbe accusare di partigianeria il proprietatio del blog. Lo vedi, Enrico, che i tuoi amici pensano a tutto? Riciao;-)

Scritto da: lella | 10/03/2006

Bah... non dico nulla sull'estrazione pirandelliana della frase di Berlusconi... non dico perché non so.. tuttavia questa frase sa più di aforisma, di motto di saggezza e, comunque, dello stesso autore (S.B.) nella mia ricerca ho trovato anche altre frasi... di Prodi invece quella riportata è l'unica reperita. E' l'unica e non sa, a mio vedere, affatto di aforisma, sa solo di affermazione più meno logica, senza una parvenza di ironia o saggezza o simpatia... altro non aggiungo.. ma si capisce lo stesso..;-)))
Buon w-e Lella!
;-)

Scritto da: Enrico | 10/03/2006

Poichè la mia missione nella vita è quella di fare la prof noiosa e poichè, altresì, nessuno ha raccolto l'invito a commentare in vece mia, mio malgrado, e con malcelato disappunto ( sto mentendo spudoratamente, ovvio...) mi trovo costretta ad invitare me stessa a spendere due parole sulla necessità e sul coraggio dell'impopolarità. Avendo raccolto il mio invito, ancorchè con qualche riluttanza, mi accingo ordunque a dissertare. Mumble mumble, vediamo...Dicesi "popolarità" la condizione per cui qualcosa o qualcuno sa suscitare negli altri interesse e curiosità, spirito di emulazione e desiderio di identificazione. Dunque, chi è popolare può reagire, all'ingrosso, in due modi: bearsi di questo stato di grazia nel quale è stato precipitato dagli eventi e dalle persone, accontentandosi di alimentare a caviale e champagne la vorace ipertrofia del suo già smisurato ego, oppure approfittare biecamente della condizione paradisiaca che gli è piovuta inopinatamente tra capo e collo, per piegare gli eventi e le persone ai suoi voleri...vogliamo dire.. poco limpidi? Va da sè che la seconda opzione, prima ancora che orribilmente antietica, appare insopportabilmente antiestetica. Sei popolare? Ma goditi la tua popolarità con leggerezza e nonchalance, no?!?! Buffone! Non diventare pesante come un quintale di piombo, e non metterti a fare il discendente scemo di Machiavelli, santa pazienza.
Il momento storico nel quale viviamo è eticamente una ciofeca, diciamolo: sembra di essere burattini in un mondo capovolto, nel quale i valori di un tempo sono divenuti disvalori; nel quale bisogna sempre far finta di essere allegri e felici altrimenti si è tagliati fuori; nel quale il pensiero e la riflessione sono considerati esercizi superflui e, anzi, dannosi; nel quale l'elogio della spensieratezza e del disimpegno è uno dei comandamenti laici più raccomandati...basta accendere il televisore. Cosa c'entra la popolarità in tutto ciò? C'entra in questo senso: è apprezzato, seguito, ascoltato e amato, e dunque è molto popolare, colui che invita a fare della propria vita una giostra impazzita. Perchè, purtroppo, duole dirlo ma spesso è così, il popolo è un tantinello bue: si lascia incantare dal suonatore di piffero e lo segue fino a precipitare allegramente nel fiume. Dunque, avere il coraggio dell'impopolarità significa essere consapevoli del fatto che, quando si è persone serie che credono ancora in qualcosa che non siano gli abiti griffati o le venti vasche serali in centro città, si fa la figura dei vecchi barbagianni, si suscitano malumori, indispettimenti, insofferenze e si diventa antipatici a molti. Ma significa avere la lungimiranza di capire che senza il rischio certo dell'impopolarità non si va da nessuna parte, che non sia quella sbagliata. E' come con i figli o con gli allievi: prova a dire sempre sì, ad essere sempre dalla loro parte, a non metterli mai di fronte alle loro responsabilità...ti accorgerai presto di quali lingere tirerai su...e sarà solo colpa tua. Allora, come madre o come insegnante devi avere il coraggio dell'impopolarità, perchè il tuo cervello ti dice che quella è la strada giusta per far qualcosa di buono...Voilà! Adesso, prometto, fino a lunedì mi taccio. Buona domenica a tutti!!!!!!!!!! :-)))

Scritto da: lella | 10/03/2006

Condivido il tuo elogio dell'impopolarità se fatto in generale e sganciato dall'uomo politico che l'ha citata in una delle frasi oggetto di questo post.
Altrimenti diventa un'impopolorità mirata ai fini di parte che, vista da tale prospettiva, si trasforma invece in popolarità e raggiungimento di vantaggi per chi detti fini persegue....

Scritto da: Enrico | 11/03/2006

I commenti sono chiusi.