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20/03/2006

Esteta?


Meditando meditando su che argomento scegliere per un nuovo post, mi chiesi quale fosse una mia caratteristica peculiare, e nello stesso tempo criticabile, da mettere in risalto, giungendo dopo poco all’idea, all’ipotesi che, forse sì, io, anziché cogliere l’essenza, la totalità delle emozioni o passioni che potrebbero offrire le cose e ancor più le persone, mi limiti spesso ad esaminarle con un certo distacco.. come un giudice benevolo ma severo, compiendo mentali valutazioni sulla loro conformità a certi canoni interiori di “buon gusto”.. evitando però con cura di strizzarle, di spremere da esse il succo, se mai ne avessero uno... come credo per la verità sovente accada.
Mi chiesi anche quale nome avrei potuto dare a questa mia “mania“..... e una vocina da dentro mi suggerì... tu forse sei un esteta... un esteta? risposi incuriosito...
Fu così che mirai sulla nota enciclopedia aperta, che noi navigatori delle parole conosciamo, che cosa sia l’Estetismo e, sul finire dello scritto, nientemeno trovai esempi di come si comporti d’abitudine un esteta.. e lessi:
“L'Esteta ha orrore della vita comune, dei ceti inferiori, della volgarità borghese, di una società dominata dall'interesse materiale e dal profitto, e si isola in una Torre d'avorio, in una sdegnosa solitudine circondato solo da Arte e Bellezza“.... lessi.. e un pò in ciò mi riconobbi..;-))

23:05 Scritto in Pensieri | Link permanente | Commenti (17)

Commenti

Ora capisco perchè non hai ancora cambiato macchina ;-))

Scritto da: alyjha | 21/03/2006

...era ora che capissi!
;-)))

Scritto da: Enri | 21/03/2006

sì....ehehehe....in effetti.....ma in senso buono dài.....

Scritto da: annasal | 21/03/2006

credo che tu faccia a pugni con la diplomazia amico mio. e che ciò sia tuttaltro che criticabile. credo che tu sappia cogliere il bello senza tuttavia sorvolare sull'essenza di cose e persone, malgrado tu ritenga il contrario. credo che tu richieda a tali "essenze" più di quanto esse sappiano darti, così da indurle ad allontanarsi perché, come spesso accade e salvo rari casi, troppo pigre per restituire essenza a sostanza. credo anche che tu sia senza ombra di dubbio consapevole delle tue potenzialità e che ti contrari il fatto che gli altri, invece, non sempre lo siano. credo che tu valuti paritario il valore della vita prima e dopo la morte. in ultima analisi credo che tu scriva straordinariamente bene, meglio di molti "navigatori delle parole" che ho avuto la (s)fortuna di incontrare.
abbracci

Scritto da: gio | 21/03/2006

Anzitutto un saluto alla sempre cogitabonda ma simpatica Anna....
Giorgio, non so che dirti... ho come l'impressione che tu creda un pò troppe cose su di me...;-)))

Scritto da: Enri | 21/03/2006

tu pensa se credere fosse sapere... ;))

Scritto da: giorgio | 22/03/2006

Credere è una supposizione.. una congettura personale solitamente non suffragata da sufficienti prove.... e poi la natura umana è mutevole.. ciò che appare o è oggi, può cambiare domani..;-)))
Buondì Giorgio... forse il mio nuovo post (se e quando lo scriverò) sarà dedicato al pittore fiammingo Van Dick... ti piace l'idea?
;-)

Scritto da: Enrico | 22/03/2006

e come non potrebbe? ho le pareti tappezzate di Sue opere...

Scritto da: gio | 22/03/2006

EH si ora capisco proprio... mi serviva quest'illuminazione :-))

Scritto da: alyjha | 22/03/2006

Aly.... sarò la tua lanterna allora... o la tua torcia elettrica, se preferisci...;-)))
Giorgio, mi compiaccio e mi stupisco... e mi auguro anche che le tue opere siano gli originali...;-))

Scritto da: Enri | 22/03/2006

ogni opera è originale. e poi mi piace l'odore della vernice. come il suo spessore. l'abuso di colore mi appassiona. ogni genere di abuso mi cattura. anche se, grazie al cielo, sono ancora capace di resistergli, al contrario di wilde.

Scritto da: gio | 22/03/2006

Davvero hai gli originali di quadri di Van Dick, che presumo abbiano un notevole valore?
Non sono un cultore degli abusi.. solitamente li condanno senza appello, almeno quanto gli usi....;-)))

Scritto da: Enrico | 22/03/2006

no Enrico, gli unici originali in casa mia sono firmati EttoreSannino, che magari è pure meglio. parlavo per assurdo. ed assoluti. quanto agli abusi, a tratti non guastano. mi pare.

Scritto da: gio | 22/03/2006

quasi come se avessi paura a vivere la vita vera perchè densa di emozioni che vuoi continuare a guardare da fuori ed analizzare come un giudice imparziale.

Scritto da: deb | 22/03/2006

non avevo dubbi sul fatto che ti riconoscessi nella definizione!!
BBuona serata!
Ele

Scritto da: ele | 22/03/2006

Carissima Ele, è un piacere sentirti.. e così sicura di quel che dici... ;-))
Deb, è difficile distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è... anche questo richiede un giudizio, che può essere parziale o imparziale.. e comunque personale.. (fa pure rima!:-))

Scritto da: Enri | 22/03/2006

Mah! Io andrei cauta con le definizioni. A parte il fatto che, in genere, ci piace pensare di aderire all'immagine che solletica maggiormente il nostro amor proprio o che appare più pertinente all'io ideale cui tutti tendiamo.... Mi spiego: a noi tutti, da ragazzi, sarebbe piaciuto essere in un certo modo mentre, nel 99% dei casi eravamo nel tal altro. Anche da adulti, nella nostra mente, campeggia, ingombrante, l'IO ideale, cui tutti tendiamo perchè QUELLA è l'immagine che ci piace, che riteniamo possa piacere agli altri e che, dunque, inseguiamo affinchè si realizzi. Ci convinciamo del fatto che realizzare la coincidenza o la sovrapposizione di ideale e reale potrebbe regalarci la felicità. Non ci si riesce mai del tutto, ovviamente, ma in parte, lavorando su se stessi, si può diventare quel che si aspirava a diventare. Quando il lavoro finisce lì, non c'è altro da aggiungere...quando, invece, ci si guarda compiaciuti dal di fuori, e ci si giudica non soltanto in prima persona, ma anche secondo quanto immaginiamo che gli altri pensino di noi, e ci si compiace analiticamente di alcuni tratti del proprio carattere, e preferibilmente di quelli per i quali ci si sente incompresi dal comune sentire, allora lì scatta l'atteggiamento mentale che può cominciare a definirsi " estetismo ". C'è una bella poesia-autoritratto di Gozzano " Totò Merumeni", nella quale il poeta si definisce gelido esteta perchè osserva tutto quanto, compreso se stesso, con il distacco emotivo dello scienziato che non permette ai suoi sentimenti di dargli scosse che lo destabilizzerebbero. C'è autocompiacimento in Gozzano, come se egli si sentisse appartenente ad un iperuranio algido, lontano e inattingibile dalle lacrime e dal sangue umano: ma c'è anche insoddisfazione e consapevolezza che qualcosa della vita gli sta sfuggendo, per sua incapacità di afferrarlo e di sporcarsene le mani. L'esteta, in sostanza, vive una vita sognata, immaginata, che coincide con la miglior vita possibile a livello di costruzione fantastica, che non dà sofferenza, che non provoca delusioni e che regala anche una certa felicità, se la capacità di immaginazione è fervida, cangiante e sa esaurirsi in se stessa. Ma la VITA è un'altra cosa...Ciao, Enrico!! Buon week-end!! ;-))

Scritto da: lella | 24/03/2006

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