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07/11/2006

La scuola di Erasmo

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Ecco una citazione di Erasmo da Rotterdam che ho trovato su Wikiquote e che dedico a Lella, come esponente della categoria degli insegnanti..... :-))

"Non scuola la diresti, ma sala di tortura: non vi si sente altro che lo schiocco delle sferze, lo strepito delle verghe, gemiti, singhiozzi e atroci minacce. Cos'altro possono impararvi i bambini, se non a odiare la cultura? Una volta che quest'odio ha messo radice nei teneri animi, anche da grandi detestano lo studio."

(da Per una libera educazione)

09:12 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (10)

Commenti

e aveva ragione, verghe sferze.. tortura si! anche se oggi ci vorrebbe un po' più di disciplina..

Scritto da: ele | 07/11/2006

Adesso i tempi sono cambiati,
sono gli alunni che vanno a scuola......
..........con la pistola
(almeno negli Usa, qui penso si limitino
al coltello) :-))))
ciao a tutti
buona giornata....almeno a voi

Scritto da: b-rightful | 07/11/2006

Tanto anche se mancano le torture la cultura non è amata dai giovani di oggi. Che cosa hanno come esempi stimolanti di persone colte che potrebbero "imitare"? Non è più intrigante la pubblicità che ci propina giovani strafighi che si divertono dalla mattina alla sera? Essere strafighi ormai conta di più che saper parlare decentemente l'italiano, mica pretendo citazioni e discussioni filosofiche, ma un minimo!!!
Buona giornata

Scritto da: TINe | 07/11/2006

Mah! Non so che dire: mi dispiace che le vostre esperienze scolastiche siano state tanto negative. Evidentemente vi siete imbattuti in batterie di insegnanti pessimi, soprattutto a livello umano. Oddio, capita, eh...Però, che tra tanti insegnanti che compongono un consiglio di classe, non se ne ricordino almeno alcuni decenti è tristissimo. Io, ad esempio, ho un ottimo ricordo della scuola in generale,e, particolarmente, del ginnasio e del liceo che, pure, non sono stati una passeggiata. Forse sono stata fortunata perchè, in effetti, ho avuto insegnanti cui ho voluto bene per le doti di umanità, di comunicativa e di benevolenza con le quali hanno reso di gran lunga più ricco il patrimonio di sapere di cui erano depositari. Ed erano già abbondantemente gli anni nei quali la scuola veniva contestata da capo a piedi. Poi è anche vero che tra noi ci sono ipocondriaci, paranoici, fissati a vario titolo, insoddisfatti e frustrati, ma, d'altra parte, è la tipologia di persone che incontriamo tutti i giorni nella vita. Cosa volete che vi dica? A me la scuola è piaciuta da allieva e continua a piacere da insegnante: voglio bene ai miei ragazzi, anche se li saccagno a dovere, quando è giusto che li saccagni, e credo di riuscire a trasmettere loro qualcosa che va al di là delle tre fasi del pessimismo leopardiano, se è vero, com'è vero, che facciamo volentieri rimpatriate conviviali a distanza di anni, con figlioletti, loro, al seguito. Poi, è chiaro, anche il miglior insegnante, ogni tanto, dà i numeri, commette qualche ingiustizia, e si fissa su qualcosa...ma ciò attiene al destino dell'umana imperfezione. Su, su...ripensate al vostro vissuto studentesco con disposizione d'animo più serena, e fate rivivere il meglio di cui siete stati protagonisti e testimoni: vi riconcilierete con quel vostro passato, chiuderete i contenziosi rimasti in sospeso, e sarete, almeno sotto questo profilo, in perfetta armonia con voi stessi. ( E' o non è una buona lezione, miei cari discepoli? ;-))))

Scritto da: lella | 07/11/2006

P.S: ma che caspita di scuole avete frequentato!?!?!?

Scritto da: lella | 07/11/2006

Bah, la scuola è spesso più un artifizio che una fonte di utili conoscenze...... un artifizio per far lavorare un numeroso personale (insegnante e non) che altrimenti sarebbe disoccupato... e per togliere dalla strada o dalle case (vuote perché entrambi i genitori spesso lavorano) una massa di giovani e giovanissimi..
Ma l'obbligo appiattisce l'inventiva, la ricerca personale, la via autonoma al sapere... uniforma sì, ma a un livello modesto..
(Perdonami Lella ;-))))
18:28

Scritto da: Enrico | 07/11/2006

Mah! Può anche essere che sia come dici tu. Però, allo stato, non esiste ancora l'obbligo al diploma a tutti i costi: quindi, chi viene a scuola una minima motivazione l'ha pure. Aggiungo che, a mio giudizio, la scolarizzazione diffusa rappresenta una conquista sociale, più che non uno svantaggio. Che poi sia vero che, nella volontà di portare avanti chiunque, rischino la penalizzazione i potenziali eccellenti, è un dato di fatto. Ma è un rischio che si corre alle medie inferiori e non certo alle superiori, dove la selezione, soprattutto nel biennio, è ancora durissima. C'è una massima, acuta e veridica, di non so più chi, che recita testualmente:" La cultura è tutto ciò che rimane ad un individuo, dopo che il medesimo ha dimenticato tutto quello che ha appreso a scuola" Perchè questa massima ha un senso? Perchè pone l'accento su quella che è la vera funzione della scuola: non imbottire di nozioni la testa dei poverini, tanto sappiamo che, dopo l'interrogazione essi faranno a gara a chi dimentica più alla svelta ciò che ha immagazzinato, anche per una questione di igiene mentale, ma perchè fornisce gli strumenti, a chi dispone di un cervello pensante,che questi strumenti sa usare correttamente e con logica rigorosa, per dotarsi del metodo indispensabile per proseguire autonomamente nella ricerca, nello studio e nell'approfondimento. In quella, cioè, che tu chiami, giustamente, " ricerca personale" e " via autonoma al sapere". La ricerca personale e la via autonoma al sapere avranno un'utilità e sortiranno risultati se, prima di dedicartici, ti sarai sciroppato, con un minimo di profitto, un minimo sindacale di anni di studio a scuola. Altrimenti non sarai in grado di affrontare alcuna ricerca personale nè, tantomeno, saprai individuare una via autonoma al sapere. Ma tu guarda se devo spiegare queste cose a persone intelligenti, istruite e colte!!!! Va be': tanto sono abituata a spiegare. Ciao, Enrico: è bello il tempo dalle tue parti? Qui non c'è male :-))

Scritto da: lella | 07/11/2006

Qui non si tratta, secondo me, di fare selezioni.... ma di saper estrarre dalla massa gli spiriti eccellenti, invogliandoli o "svegliandoli" alla ricerca personale o "assistita"... :-))
Tempo sul nuvoloso, poco soddisfacente... temperatura ext attuale 13,6

Scritto da: Enrico | 07/11/2006

Convengo comunque in pieno sul fatto che la scuola più che (od oltre a) insegnare qualcosa, fondamentalmente deve insegnare il metodo per andare avanti, per procedere nella ricerca personale, oltre a evidenziare ai "legittimi titolari" le loro capacità... ciò che si ottiene anche dal confronto, dall'interazione, con gli altri studenti.. ;-)

Scritto da: Enrico | 07/11/2006

buongiornooooo

Scritto da: ele | 08/11/2006

I commenti sono chiusi.