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02/10/2007

Insana speranza

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"La disperazione è il prezzo che si paga per essersi proposti una meta che non si può umanamente raggiungere.
È, si dice, il peccato irremissibile; ma è un peccato che il corrotto e il malvagio non perpetra mai.
Costui spera sempre, non raggiunge mai il gelo della consapevolezza di essere totalmente fallito.
Solo l'uomo di buona volontà si porta sempre in cuore questa capacità di dannazione."

Da Il nocciolo della questione di Henry Graham Green (Berkhampsted, 2 ottobre 1904 – Corsier-sur-Vevey, 3 aprile 1991)

Commento: non sono totalmente d'accordo, però la citazione mi piaceva...;-)

21:10 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (4)

Commenti

Citazione grandissima, Enri,
la approvo su tutta la linea.

Green parla di peccato irremissibile poichè
la "disperazione della salute" (spirituale)
è il primo dei 6 peccati contro lo Spirito Santo.
Gli altri 5, come recita il calendarietto 1969
di San Pancrazio martire, che ho qui in mano,
sono: 2° presunzione di salvarsi senza merito
3°impugnare la verità conosciuta 4° invidia
della grazia altrui 5° ostinazione nei peccati
6° impenitenza finale
Inoltre, le tre virtù teologali sono la fede,
la speranza e la carità.

Tuttavia, S. Paolo, nel suo forse più celebre
passo, letto tra l'altro al funerale di Pavarotti,
ci mostra come la virtù più elevata e
l'insegnamento più alto sia la carità e non
la speranza (si dice anche che la speranza
è l'ultima a morire, e purtuttavia...muore,
o quantomeno cade in un letargo profondissimo).
Charitas, che ha uno spessore semantico molto
grande pur nella semplice traduzione col termine
odierno carità, termine, che vuole sotto-intendere,
cioè comprendere sotto di se, i concetti-sentimenti
di compassione (vedi buddhismo) e amore.

Ecco il brano: dalla prima lettera di S.Paolo Apostolo
ai Corinzi (12,31 - 13,13):

"(Fratelli) aspirate ai carismi più grandi! E io vi mostrerò
una via migliore di tutte. Se anche parlassi le lingue degli
uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come
un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se
avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e
tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così
da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non
sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze
e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la
carità, niente mi giova. La carità è paziente, è benigna la
carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia,
non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si
adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode
dell'ingiustizia, ma si compiace della verità.
Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il
dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. La nostra
conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia.
Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto
scomparirà. Quand'ero bambino, parlavo da bambino,
pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto
uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato.
Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa;
ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo
imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come
anch'io sono conosciuto. Queste dunque le tre cose che
rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più
grande è la carità!"


Queste sono le ragioni che mi sono risuonate in mente
quando ho letto la citazione di Green, e che mi fanno
pensare che egli abbia colto e ben espresso una difficile
e quasi impercettibile verità.
un salutone, ciao

Scritto da: b-rightful | 03/10/2007

La speranza, secondo Green, pare essere più appannaggio dei malvagi che dei savi.... maggiormente inclini invece, i secondi, per tale motivo, a cadere nel peccato della disperazione..... quindi essa appare una virtù imperfetta o non una virtù "pura"... ma c'è speranza e speranza, dico io, non solo quella più "facile" dei malvagi.
La carità, certo, non può essere patrimonio di questi... ed è giusto sia considerata bene superiore, anche perché essa sottointende che ci si comporti di conseguenza, caritevolemente, secondo carità.. e nei confronti del prossimo... la speranza invece è uno stato mentale, un anelito, tutto interno a sé, che non ha apparenti, o per lo meno immediate, dirette, ripercussioni sull'esterno.

Saltando veramente dal sacro al profano.... oggi ho mangiato da re:
polenta col sugo di salsiccia... stufato di cinghiale... torta di mele e amaretti..
Una meraviglia, b-r, speriamo di ripetere presto questa esperienza!!!
;-)))

13:51

Scritto da: Enri | 03/10/2007

stufato di cinghiale???? ummmmm!!!! uauuu!!! slurppp!!!
mi piace il cinghiale!!!
Io sono stato a cheese recentemente e ho assaggiato
qualche formaggio particolare dei presidi slow-food.
a risentirci
nottee :-)

Scritto da: b-rightful | 03/10/2007

Siiiii.... era fantastico... ne avrei mangiato almeno il doppio... se passi da queste parti ci facciamo un giro per trattorie...:-)))
Notte!

P.S. ma dove sono finite tutte le nostre "donne virtuali"??
;-))

21:36

Scritto da: Enri | 03/10/2007

I commenti sono chiusi.