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01/03/2008

Correva l'anno 1893...

Occorre appena ricordare che le metropoli sono i veri palcoscenici di questa cultura che eccede e sovrasta ogni elemento personale. Qui, nelle costruzioni e nei luoghi di intrattenimento, nei miracoli e nel comfort di una tecnica che annulla le distanze, nelle formazioni della vita comunitaria e nelle istituzioni visibili dello Stato, si manifesta una pienezza dello spirito cristallizzato e fattosi impersonale così soverchiante che - per così dire - la personalità non può reggere il confronto. Da una parte la vita viene resa estremamente facile, poiché le si offrono da ogni parte stimoli, interessi, modi di riempire il tempo e la coscienza, che la prendono quasi in una corrente dove i movimenti autonomi del nuoto non sembrano neppure più necessari. Dall'altra, però, la vita è costituita sempre più di questi contenuti e rappresentazioni impersonali, che tendono a eliminare le colorazioni e le idiosincrasie più intimamente singolari; così l'elemento più personale, per salvarsi, deve dar prova di una singolarità e una particolarità estreme; deve esagerare per farsi sentire, anche da se stesso.

Georg Simmel, La metropoli e la vita dello spirito (Die Großstädte und das Geistesblen, 1893).

07:50 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (5)

Commenti

Buongiorno Enrico,
argomenti molto "pregni" spiritualmente, di recente!
Concordo con Georg Simmel (prima volta che lo sento!): siamo troppo presi dalla frenesia del fare e dell'essere, che non ci concediamo piu' tempo per stare fermi, in silenzio e quando ci capita ci sentiamo vuoti ed annoiati (da esperienza personale ed anche indiretta).

Tu che dici?

Ciao!

Scritto da: Sabri | 01/03/2008

Dico che quelle parole sembrano scritte oggi.... e puoi immaginare, da allora, quanto si sia accentuato il "conformismo metropolitano".... per diventare "conformismo globale"...

La rinascita dei localismi e l'accentuazione delle peculiarità individuali o familiari o di gruppo, anche tramite il loro inserimento in un contesto meno "affollato", sono il naturale antidoto all'appiattimento generale.

Di fatto, andando sul personale, io in campagna, fuori dalla metropoli o comunque fuori dall'area densamente urbanizzata, mi trovo infinitamente meglio.. ;-)

Buon sabato!

Scritto da: Enri | 01/03/2008

Convengo con la tua osservazione "biografica".
Quando vado in citta' mi sento soffocare, sia dallo smog che dalla grande confusione.
Ti diro' che mi viene anche un frastornamento da troppi stimoli visivi, uditivi, olfattivi, ecc...e gli ipermercati mi fanno lo stesso effetto.

Provengo da una realta' di piccola cittadina della provincia, dopo 15 anni mi sono trasferita in un piccolo paesino e li' mi sono trovata infinitamente meglio, nonostante i problemi per i mezzi, pochi svaghi, mentalita' chiusa.
Ho provato a vivere in una grande citta' per un anno circa: incubo!

Si vede che per carattere preferisco zone meno caotiche.

Buon sabato anche a te!

Scritto da: Sabri | 01/03/2008

Ti dirò: anche vivere ad Alba non è malaccio. E' un paesone pettegolo e provincialissimo, ma se ti serve un uovo e vai dalla tua vicina potresti anche ritornare con tre, se non declinassi gentilmente l'offerta. Tanto per fare un esempio. C'è ancora un forte legame con le tradizioni contadine e, se da un lato, ciò rallenta il processo di visualizzazione delle cose a tutto tondo, d'altro canto costringe a fare i conti con la propria storia personale, sociale, economica, politica e umana, che interagisce da generazioni con quella degli altri. E i legami, pur tra brontolii e bisticci, rimangono saldi e produttivi. Ciao, Enrico: buona domenica ;-))

Scritto da: lella | 01/03/2008

Sì, si tratta di questo e anche della possibilità che viene data, proprio per il ritmo più lento e rilassato, di cogliere o riscoprire i legami esistenti fra gli appartenenti alla comunità locale e anche con la natura, la terra.
Anche il corso delle stagioni appare più visivamente e concretamente evidente, quindi capace di incidere sui nostri comportamenti.... il caldo è il caldo (non temperato da eventuali condizionatori urbani) e le stagioni fredde si manifestano senza essere mitigate da nulla, lontani dal riscaldamento automatizzato dei condomìni, e dalle strade subito sgombre da eventuali e rare precipitazioni nevose...

Scritto da: Enrico | 01/03/2008

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