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31/03/2008

Amore e speranza

Debole quell'amore di cui più forte è la paura, e non è tutto spirito limpido e valoroso se è misto di timore, di pudore, di onore. Forse, come le torce che debbono esser pronte sono accese e rispente, così tu tratti me. Venisti per accendermi, vai per venire. Ed io sognerò nuovamente quella speranza, ma per non morire.

(da "Il sogno" di John Donne, religioso e poeta inglese, Londra, 1572 – 31 marzo 1631)

20:05 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (7)

Commenti

Mi arrendo, per me e' troppo criptico, stasera "nun gliela fo'".

Buona serata,
Sabrina.

Scritto da: Sabri | 31/03/2008

E beh, quello che non è chiaro dalla lettera delle parole, occorre aggiungerlo con l'immaginazione, l'intuito, la fantasia...... e ricordiamoci anche che siamo nel 1600.
Oggi a noi certo non è abituale usare fiaccole, e conoscere il modo per renderle pronte all'accensione.
Accendere e spegnere l'amore (come si fa con le fiaccole) è forse il metodo per mantenerlo vivo, per alimentare la speranza che non cessi...;-)

Scritto da: Enrico | 31/03/2008

ma si può dire anche che la speranza è speranza del ritorno... e che la speranza è vita, mentre è morte il suo contrario... ;-)

Buona notte a tutti!

22:26

Scritto da: Enri | 31/03/2008

Della serie: "la speranza e' l'ultima a morire", muore addirittura dopo la vita..... ;o)

Buona giornata,
Sabrina.

Scritto da: Sabri | 01/04/2008

Buona giornata.... almeno speriamolo!

;-))

Scritto da: Enri | 01/04/2008

oddìo....ma un bentornato classico no? fusa prima di fondermi.
e cmq. esisto ancora. sebbene a Zanzibar ci stessi meglio.

Scritto da: annasal | 01/04/2008

Fusa nel senso di gatta?
:-)))

Scritto da: Enrico | 01/04/2008

I commenti sono chiusi.