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15/11/2008

Eluana viva!

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Lettera del Cardinale Dionigi Tettamanzi alle sante Suore che da anni accudiscono amorevolmente Eluana:

"La notizia della recente sentenza della Corte di Cassazione ha riempito di profonda tristezza il mio animo di uomo, di credente e di pastore della Chiesa di Milano. Sino all'ultimo momento ho sperato e pregato che fosse rispettata la vita e la dignità personale di questa giovane donna". Si rivolge con queste parole alle suore Misericordine della clinica Talamoni, che da anni curano Eluana Englaro, il card. Dionigi Tettamanzi, arcivescvo di Milano nel cui territorio ecclesiastico ricade anche Lecco. "Ho pensato spesso a voi - assicura il cardinale alle religiose - ai vostri sentimenti, alla vostra trepidazione, al vostro servizio quotidiano e soprattutto alle vostre preghiere, mentre in questi giorni si moltiplicano le notizie, le decisioni e le prese di posizione sulla vicenda di Eluana Englaro". "Lo sanno tutti - rileva Tettamanzi - che per voi Eluana non è un 'casò, ma una persona, una giovane donna che, con la collaborazione del personale sanitario della vostra Clinica Beato Luigi Talamoni, accudite da anni senza clamori, con competenza e gratuito amore. Una donna ferita nel corpo e nella mente, una donna il cui stato di coscienza resta per noi un mistero, ma che è e rimane nella pienezza della sua inviolabile dignità di persona. Avete accolto Eluana nella vostra casa ed è entrata nella vostra vita, ricevendo e donando amore". L'arcivescovo di Milano si unisce poi alla preghiera delle suore. "Anche ora che la drammatica vicenda della sua esistenza terrena sembra irrimediabilmente consegnata ad una conclusione irragionevole e violenta, rivolgo, sperando contro ogni speranza, la mia supplica a Dio, Signore della vita. A lui chiedo che, secondo i disegni della sua misericordia onnipotente, non lasci mancare un'estrema opportunità di ripensamento a quanti si stanno assumendo la gravissima responsabilità di procurarle la morte, privando dell'acqua e del nutrimento questa Sua amata creatura".

Uccidere un essere incapace di difendersi e di reagire in qualsiasi modo è un crimine dei più gravi, meritevole, secondo il mio giudizio, del massimo della condanna e della pena.
Chi può farlo, fermi subito la mano di chi vuol sopprimere Eluana!

(l'articolo è tratto dal quotidiano Avvenire del 14-11-08)

10/11/2008

L'Amore è servito! (ingredienti e preparazione)

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Se noi abbracciamo con passione un tale che è degno del nostro disprezzo, sentiamo penosamente la costrizione della natura. Se proviamo avversione per un altro che pure c'impone il rispetto, sentiamo penosamente la costrizione della ragione. Ma se egli suscita la nostra affezione mentre ha, insieme, acquistato il nostro rispetto, sparisce la costrizione del sentimento e della ragione, e noi cominciamo ad amarlo, cioè a giocare nello stesso tempo con la nostra affezione e col nostro rispetto.

Un pensiero di Johann Christoph Friedrich von Schiller (Marbach am Neckar, 10 novembre 1759 – Weimar, 9 maggio 1805) poeta, drammaturgo e storico tedesco.

07:58 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (0)

07/11/2008

Pensierino prenotturno

Nel buio contenitore del tempo scorrono mute e invisibili realtà... ma il silenzio può nascondere ogni pensiero, e l'oscurità qualsiasi presenza.. ;-)

22:23 Scritto in IoAutore | Link permanente | Commenti (0)