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30/10/2008

Senza strada

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Estraggo stamane dal cappello, interrompendo il mio "silenzio stampa", un vecchio post dell'agosto 2004, da me pubblicato su blog excite.... il suo contenuto, ne converrete, è ancor oggi assai attuale e condivisibile, e il quesito che pone alla sua conclusione sempre aperto, sebbene tutto farebbe propendere, o per meglio dire MI farebbe propendere, per un "NO".

Buona lettura!

Esiste nei rapporti per via "compiuterale" un limite fisiologico oltre il quale non si può andare.... è un po' come raggiungere il massimo dei giri di un motore o il fondo scala di uno strumento.
La confidenza cresce, la comunicativa pure, l'interesse anche.... ma... ma... c'è uno stop... la strada finisce proprio quando la velocità sta crescendo..... il cambio resta in folle... l'auto non accelera più.
Oltre c'è una terra inesplorata.... o meglio una terra che manca.
Capita ogni tanto di ritrovarsi in questa situazione..... e ci si chiede: e ora cosa faccio? Si può percorrere una strada che non cè? No di certo! Si può allora costruirla?
Non so.. Troppo grande forse è il salto che separa il percorso virtuale da quello reale.
Quale tipo di connessione sarebbe possibile, se mai lo fosse, fra le due sponde?
Si può saltare dalla consolle di un video game di F1 al sedile vero di una monoposto.... e correre... correre... e magari anche vincere?

26/10/2008

Attrazione.. sociale

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Dopo lunga meditazione ho deciso di non fermare indefinitamente le pubblicazioni di questo blog, come ero determinato a fare, ma semplicemente di rallentarle.
E' comunque ben evidente che, sebbene ancora un commentatore, anzi una commentatrice, resista in maniera continuativa, ciò è troppo poco per una prosecuzione che sia di totale soddisfazione per l'autore, cioé di me stesso.
Molti, per le ragioni più varie, ma sostanzialmente perché assorbiti maggiormente dal vivere quotidiano e dalle scelte di vita reale che hanno operato, non hanno più né voglia, né tempo, né interesse a spendere una quota delle loro energie per dedicarsi alle relazioni di blog, col mio blog.
In qualche altro caso invece si sono create particolari situazioni di disaccordo che hanno complicato drammaticamente il proseguimento dei rapporti interpersonali.
Venendo ai temi trattati in questo spazio e da me seguiti anche su altri siti analoghi, voglio aggiungere che gli argomenti di tipo politico, nei quali spesso "cado" e talvolta provoco e sollecito, possono essere un valido campo in cui confrontarsi, ma con facilità alla fine lasciano, almeno a me, uno sgradevole "amaro in bocca".
Detto questo, e per questo, sento impellente la necessità di alleggerire, nel senso di rendere più leggero, più frivolo, il mio partecipare alla vita della rete.
Ho pensato allora che potrebbe essere un'idea iscrivermi a uno di quelli che ora vengono definiti "social network" (MySpace ne è un esempio), dove mi pare si possano fare incontri anche "un po' meno profondi e culturali"...
Peraltro, prima di diventare blogger, io ero membro attivo della comunità di Supereva, col nome di Enrico394... ed essa, pur in maniera più semplificata di quanto accada oggi per l'avvento di "piattaforme" più moderne ed evolute, era già allora ciò che adesso chiamiamo un social network... quindi, proprio nulla di nuovo sotto il sole... ;-))

18/10/2008

Progetto Terra

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Mi chiedevo stasera, mentre nonostante le ricerche in rete da me fatte e i miei tre libri di micologia, non sono riuscito a dare assoluta certezza alla commestibilità delle decine di funghi che, improvvisamente, sono nati nei prati intorno alla mia dimora, che senso abbia che alcuni di essi, anche assai simili a esemplari gradevolmente edibili, possano invece portare addirittura alla morte.
Non ha spiegazione logica tutto ciò, il fungo infatti non ha alcun interesse a uccidere l'uomo, non ne ha motivo, così come non ne ha il serpente velenoso... ucciderci non è il loro scopo, non sono nati per questo, le ragioni della loro particolarità sono diverse, come difendersi dagli attacchi di altri piccoli organismi o procurarsi il cibo per vivere.
Non v'è del pari alcun dubbio che tutta la vita sulla terra, vegetale o animale che sia, proseguirebbe benissimo in assenza dell'uomo...... nessun problema climatico, nessun inquinamento, nessuna esplosione demografica, nessun sovraffollamento, nessuna preponderanza di una specie sull'altra, nessuna estinzione al di fuori dalle leggi naturali.
Dalla somma di queste considerazioni non pare azzardato concludere che la presenza dell'uomo sulla terra sia un fenomeno sostanzialmente illogico, un imprevisto, un fatto contrario al "Progetto Terra" originario.
Un intruso quindi, un condannato forse, abbandonato sul pianeta per scontare la sua pena, o magari il frutto di un esperimento biologico compiuto da un'intelligenza aliena, perché no? Avremo una risposta a tutto questo nel 2012?
;-))