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09/04/2012

Vox Pasqualis

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Viene l’impulso, anche leggendo quanto scritto più o meno professionalmente da altri circa il significato di rinascita e di liberazione che può darsi alla Pasqua, di aggiungere qualcosa di proprio.

Pare sempre più difficile però, andando avanti con gli anni, immaginare una nuova fase che innovi e cambi rispetto al passato e che, rispetto a questo, rappresenti una ripartenza, una rinascita, un lasciarsi alle spalle ciò che legava.

Difficile sì, perché il passato è unito a noi con un filo che non possiamo e non vogliamo infrangere, difficile sì perché proprio quando la visione della vita si fa più chiara, le forze che permetterebbero di giovarsene divengono più flebili.

Forse Dio ha tolto il vigore al vecchio e la saggezza al giovane perché troppo sarebbe stato il loro potere, troppo sarebbero stati simili a lui..

Ma probabilmente qualcosa si può ancora fare, qualcosa si può ancora auspicare: si può almeno tentare di liberarsi da quello scudo che ci prometteva, spesso invano, di proteggerci dagli errori, quello scudo che chiamerei dubbio, timore dell’ignoto, incapacità di mettere a repentaglio il presente.

Forse anche, quando il presente si fa più scomodo e incerto, puntarlo come un gettone sul tavolo da gioco fa meno paura.