Ok

By continuing your visit to this site, you accept the use of cookies. These ensure the smooth running of our services. Learn more.

09/11/2015

Cesare Lombroso

lombroso.jpg

Marco Ezechia Lombroso, detto Cesare, nato a Verona il 6 novembre 1835, del quale solo tre gioni fa ricorreva il 180° anniversario della nascita, fu un medico italiano che raggiunse una considerevole notorietà per i suoi studi riguardanti l'esistenza di una relazione fra la fisionomia di un soggetto e una sua particolare tendenza al crimine.

L'antropologia criminale, di cui Lombroso è padre, afferma infatti che vi sia un legame fra tipici tratti del viso e specifiche attitudini delinquenziali, circostanza da cui discende che la principale ragione della criminalità, secondo tale teoria, trovi la sua origine in un fattore di nascita, probabilmente ereditario.

Le deduzioni antropologiche di Lombroso si possono considerare come una particolare branca della fisiognomica, scienza oggi ritenuta inesatta, che, più in generale, afferma esista una relazione fra la fisionomia di un individuo e il suo carattere, le sue peculiarità mentali.

Vero è che in un'epoca in cui si tende ad eliminare e condannare ogni forma di discriminazione e particolarmente quella legata a fattori razziali, il dare una corrispondenza caratteriale o di potenzialità intellettiva a specifiche peculiarità fisiognomiche, specie se tipiche di una particolare razza, rappresenterebbe un fatto inaccettabile dai più.

Per altro verso noi stessi, pur senza aver fatto studi scientifici in proposito, non possiamo negare che, d'istinto, dalla fisionomia di un certo soggetto traiamo talune conclusioni circa la sua personalità: se ci è simpatico o no, se ci sembra intelligente o meno, benevolo o violento, cauto o avventato... piacente o rivoltante.

E negli stessi rapporti uomo-donna che, per il momento, sembrano ancora essere la regola generale e prevalente (salvo rivolgimenti...) la fisionomia dell'uno e dell'altra riveste un ruolo primario in quello che poi si potrà evolvere in un rapporto passionale-amoroso, né per ora mi pare che alcuno o alcuna abbia gridato alla discriminazione per motivi fisiognomici se il suo approccio è stato respinto..

E quindi sì, forse qualcosa di vero e concreto nella fisiognomica e correlativamente negli studi di Lombroso c'è... ma attenzione a non dirlo in giro!  ;)

07:54 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (3)

Commenti

Io sono sostanzialmente lombrosiana, di primo acchito. Poi ci rifletto e, quando me ne viene offerta l'occasione, cerco di appurare la corrispondenza o meno fra l'intuizione fisiognomica e la personalità reale. Ma è molto difficile cogliere le sfumature che danno corpo ai caratteri specifici che delineano la personalità di un essere umano. Ad una certà età, diciamo in età adulta, e a seguito di una vita di relazione interpersonale intrattenuta con tante persone con le quali si entra in contatto per i motivi più disparati, è difficile individuare i reali tratti del carattere originario. In genere, ci si abitua a smussare gli angoli, ad addolcire le asperità, a presentare noi stessi sotto la luce che riteniamo migliore per averne un riscontro positivo ( e non necessariamente con l'intento dichiarato di ingannare il prossimo, ma perchè, fin da piccoli, ci è stato insegnato che l'essere gradevoli e gentili è cosa universalmente apprezzata...) ecc eccc...al punto, forse, di aver persino dimenticato la nostra impronta originaria. Lo sapeva molto bene Pirandello che parla di molteplicità di facce e di anime ( uno, nessuno, centomila). Insomma, siamo un bell'enigma. Comunque, ci ho quasi sempre visto giusto, ecco :-)

Scritto da: Lella | 09/11/2015

Con l'età anche i lineamenti perdono la loro originale nitidezza.... ;)

Scritto da: Enrico | 09/11/2015

Sì, è vero. Infatti, secondo me, l'osservazione va fatta su soggetti giovani, se si vuole un risultato attendibile al massimo

Scritto da: Lella | 09/11/2015

I commenti sono chiusi.