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22/11/2009

Umiltà, umiltà, umiltà...

Non nego di essere piuttosto infastidito dal continuo e fazioso dibattito sugli stranieri e sui diritti a loro spettanti, nonché su come noi, i cittadini, dovremmo atteggiarci nei loro confronti.
E' evidente a tutti che non può essere fatto di ogni erba un fascio e che non si può generalizzare, per cui diverso deve essere il modo di dare risposta alla loro presenza.
E in primo luogo credo che nessuna indulgenza vada usata verso chi compie crimini, perché tanto più grave pare a me un comportamento quando procura danno a una comunità che ospita, e che bene o male, accoglie nel proprio interno, nel proprio territorio.
Delitti come la violenza sulle donne meriterebbero una pena esemplare, neppure oggi contemplata dalle nostre leggi...
E neppure credo debbano essere ben accolti comportamenti provenienti dagli stranieri che implichino spavalderie o atteggiamenti volti a trasferire qui pratiche o usi che collidono con le abitudini locali o con il buon senso comune o che comunque provochino disagio o disturbo alla vita della comunità nazionale.
Personalmente trovo anche sgradevole quando sento stranieri parlare in pubblico nella loro lingua, non facendo così intendere ai presenti che cosa stiano dicendo... forse in questo c'è solo trascuratezza e non volontà di celarsi, ma sarebbe un segno di rispetto e delicatezza per chi li circonda se in tale circostanza usassero l'idioma italiano.
Per il resto non ritengo sia corretto da parte nostra avere un atteggiamento preconcetto e ostile, perché ciò che fa la persona sono le sue qualità, e non la sua origine.
Ma a tutti chiedo umiltà, perché essa è la chiave per aprire le porte all'accoglienza... con la grinta, con la forza, anche di una rivendicazione che appare di per sé giusta, non si ottiene nulla di buono, spesso una reazione difensiva, ostile.
E voglio ricordare adesso due gentili persone (un uomo piccolo e un po' curvo, con dei grandi occhi azzurri e una zingarella, elegante nel suo completino nero) che ho recentemente incontrato nel parcheggio di un centro commerciale... chiedevano l'elemosina, ma con quanto garbo e con quanta umiltà!!!
Essi così, col sorriso e con le buone maniere hanno vinto persino la mia rigida ritrosia, la mia voglia di aggirare e scacciare tutto ciò che turba il mio previsto percorso... e io ho sorriso a loro, come loro hanno sorriso a me..

17:35 Scritto in Pensieri | Link permanente | Commenti (18)

30/05/2009

Elogio del Silenzio

Nel silenzio approvazione o rigetto, partecipazione o distacco, gradimento o ripulsa, superficialità o approfondimento, odio o amore, disinteresse o attenzione, disprezzo o ammirazione, impazienza o dilazione, mimetismo o appariscenza, mitezza o ferocia, perdono o vendetta... io amo il silenzio, lui è parte di me, è tutto ciò che non dico e non faccio, che non dirò e non farò mai..

08:04 Scritto in Pensieri | Link permanente | Commenti (1)

30/09/2008

Oltre, sempre

oltrej.jpg

Andando avanti negli anni mi rendo sempre più conto di quanto sia sbagliato, in caso di disaccordo o conflitto con qualcuno, volerne sviscerare i motivi, le ragioni, voler approfondire, arrivare alla resa dei conti, al famoso pettine in cui i nodi non passano.
Il fatto determinante per cui giungo a questa conclusione è che noi cambiamo e quello che abbiamo pensato o ritenuto giusto in un certo momento, può non sembrarcelo più successivamente... magari non facciamo cambiamenti macroscopici, ma cambiamo... e perciò, mutando, non siamo più gli stessi di chi, prima, ha agito in quel determinato modo.
Per lo stesso motivo credo fondamentalmente sbagliato scusarsi, fare una verbale o scritta dichiarazione di rigetto di precedenti atteggiamenti.... la scusa è infatti anch'essa, oltre che una deplorevole abiura di se stessi e una vile negazione di una scelta che allora sembrò giusta e appropriata alle circostanze, un riaggancio al passato, al già stato, al già trascinato via dall'acqua che scorre incessante sotto i ponti.
Colui che ha agito in un certo modo non esiste più, e neppure colui che ebbe, se vogliamo dire così, le conseguenze di quel modo di agire, è lo stesso.
Dato quindi un bel calcio al trascorso, la mia convinzione è che la miglior cosa da farsi, la più costruttiva e la più foriera di risultati, sia di andare oltre, sempre... sì, oltre sempre, per non far del passato un fardello che ci lega a un palo di legno ormai morto e lì ci consuma, ci rode e ci estingue, ma piuttosto un trampolino da cui spiccare il volo nella direzione dell'orizzonte.

21:03 Scritto in Pensieri | Link permanente | Commenti (13)