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30/01/2010

Dopo

Forse comincia a insinuarsi in noi il desiderio che il quadro politico nel nostro paese cambi, non tanto per demeriti dell'attuale esecutivo e di chi lo presiede, quanto perché si fa strada il bisogno di andare oltre a quanto ad esso è legato, ivi compreso, particolarmente, tutto quel variegato «mondo» che all'odierno equilibrio si oppone.
Noi, pur nelle marginali e frammentarie conoscenze che abbiamo della situazione, avremmo voluto alcune cose:
che il Presidente del Consiglio non fosse (stato) osteggiato con tanta veemenza, costanza e studiata perfidia;
che fosse (stato) nel suo lavoro lealmente sostenuto dagli altri organi e ordini della Repubblica;
che, per proteggere se stesso, non fosse (stato) indotto a proporre leggi che potrebbero essere lesive di interessi o aspettative di altri.
Certo, quest'ultimo punto appare difficile da condividere e comprendere, ma, come disse don Abbondio, «il coraggio se uno non ce l'ha, non se lo può dare»... e possiamo anche aggiungere altre citazioni come «il fine giustifica i mezzi» e «a mali estremi, estremi rimedi».
E quindi, se Silvio B. proprio non ritiene per lui sostenibile affrontare quei giudici che, forse (e magari anche probabilmente) a torto, lo accusano, possiamo pure ammettere, storcendo il naso, che, piuttosto che compromettere le sue buone azioni di governo, il male minore sia... sottrarlo al giudizio, anche se ciò significasse scontentare qualcuno.. meno essenziale di lui... Amen!
D'altronde, se è veritiera l'ipotesi fatta proprio in questi giorni di un'indagine per complotto a suo danno (art. 289 c.p. già da me citato in un post del lontano giugno 2009!!!), non si può negare che egli abbia bisogno di essere tutelato, protetto dalle trame, vere o presunte, dei suoi nemici, almeno finché ricopre primarie cariche pubbliche e finché non si fa completa chiarezza su quanto si sospetta.
Però, come dicevo all'inizio, si comincia a sentir emergere la voglia di superare questa fase, per fastidio, per esaurimento... non so come ciò potrebbe avvenire, certo è che non potrebbe essere con l'avvento degli attuali avversari (o competitors) politici di Silvio, troppo a lui legati e da lui dipendenti per sopravvivere alla sua scomparsa.

08:57 Scritto in Politica | Link permanente | Commenti (10)

14/01/2010

Non sappiamo...

Non sappiamo più cosa dire.... maggiore è, sempre più, la sensazione della profonda inutilità delle parole.
Le verità incontrovertibili restano come blocchi di granito... incorruttibili, intoccabili, forti della loro immortalità.... le verità relative, le verità parziali, si scontrano in un'arena insana di corpi vocianti e di penne intinte in calamai ricolmi di fango e sangue.
Noi crediamo nella verità della natura, quella che ci offre l'avvicendarsi delle stagioni, quella che ci mostra animali e piante nascere, rinnovarsi, morire... e così noi stessi, in questo stesso meccanismo.
C'è forse nell'uomo un destino di incomprensione e distruzione, la condanna a una babele che è ancor più forte nelle idee che negli idiomi.
Occorre rinunciare, andare oltre, il bandolo delle matassa non c'è, il conflitto è il «demone», è la legge che governa l'umanità e non resta che osservarlo stando in disparte se si può, oppure prendervi parte, combattendo anche per la propria parziale verità, per la propria effimera vittoria.
Forse qualcuno dall'alto, chissà, sorride e gode di questo indecente confronto, mentre la natura, splendida quanto furiosamente cieca e inarrestabile, applica le sue leggi di vita e di morte.

15:20 Scritto in Pensieri | Link permanente | Commenti (13)

06/01/2010

Versetti in libertà

E quando giunsi al punto che più era ciò che io vedea alle mie spalle che non quel che mi attendea, raccolsi il mio passato in una rete a maglie spesse, sì che quel che poco spazio ne la mia vita prese, da la larga trama sfuggì e il gorgo dell'oblio l'ingoiò sì come mai esistito fosse..

Tosto che qualche passo innanzi mossi, stupito fui di quanto lieve divenuto fosse il mio fardello che, scosso dal fondo aspro ove il suo rado involucro trascinavo, sgusciar fece ancor piccole cose che dentro a lui avvinghiate s'eran a più grandi, quasi così a salvezza cercar da tal destino ingrato... oh quanto vana fu loro speranza!

Fu allor che dietro me scorsi frammenti irriconoscibili di volti rimbalzar fra i sassi e, lievemente rumoreggiando, prender la via del fosso e con un tonfo sordo in esso ricadere..

 

(forse continua..)

 

;-))

 

08:48 Scritto in IoAutore | Link permanente | Commenti (12)