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06/04/2008

L'ora di Barga

Al mio cantuccio, donde non sento
se non le reste brusir del grano,
il suon dell'ore viene col vento
dal non veduto borgo montano:
suono che uguale, che blando cade,
come una voce che persuade.
Tu dici, E` l'ora; tu dici, E` tardi,
voce che cadi blanda dal cielo.
Ma un poco ancora lascia che guardi
l'albero, il ragno, l'ape, lo stelo,
cose ch'han molti secoli o un anno
o un'ora, e quelle nubi che vanno.
Lasciami immoto qui rimanere
fra tanto moto d'ale e di fronde;
e udire il gallo che da un podere
chiama, e da un altro l'altro risponde,
e, quando altrove l'anima è fissa,
gli strilli d'una cincia che rissa.
...................

Dai Canti di Castelvecchio, l'ora di Barga (incipit), di Giovanni Pascoli, San Mauro di Romagna, 31 dicembre 1855 – Bologna, 6 aprile 1912

09:50 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (21)

02/04/2008

La sai l'ultima?

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Mentre Uolter dichiara che, se andrà al potere, eliminerà un gran numero di leggi, Romano ne aggiunge un'altra.... divieto ai votanti di entrare in cabina elettorale con cellulari dotati di funzioni fotografiche.
Ma non ho ben capito come si farà ad accertarne la presenza: sarà necessaria un'accurata ispezione corporale, saranno installati in ogni seggio appositi detectors elettronici... o basterà un'autocertificazione??
;-)))