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23/01/2012

Excipit

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Ho esaminato ora la possibilità di portare a termine la mia ricerca sul diritto islamico, in seguito alla quale ho già pubblicato qui alcuni post:

ho letto e riletto la documentazione, sia vecchia che nuova, che è in mio possesso e ciò con particolare riguardo, questa volta, al diritto penale e, sul piano civile, al diritto di famiglia... ho esaminato e ho deciso di non andare oltre.

Troppo facile trovare fra il diritto occidentale e il diritto islamico, diversità che finirebbero col determinare, da parte di molti, sussulti di disapprovazione, di condanna, di distacco, nei confronti di quest'ultimo... troppo facile e comodo scrivere «contro».

Credo invece che noi non abbiamo alcuna legittimazione a giudicare gli usi, le tradizioni, le leggi di altri popoli, che si sono sviluppati e radicati in luoghi culturalmente, se non geograficamente, assai lontani.

Diversa cosa sarebbe ed è, invece, criticare ed eventualmente limitare la perpetuazione, anche fuori dai paesi di origine, di comportamenti che stridono con gli usi e le leggi locali, per quanto io creda anche che certi eccessi e storture nelle abitudini di vita occidentali possano giovarsi di temperamenti indotti, anche emulativamente, da altre culture.

D'altronde vari e forti sono i segnali che ci portano a credere che il nostro modello di civiltà, europeo in particolare, non abbia generato quel mondo ideale che era nei sogni dei suoi padri.

14:12 Scritto in Diritto | Link permanente | Commenti (1)

12/01/2012

La Fiera degli Inizi

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Riprendendo oggi un argomento su cui ho già scritto parecchio tempo fa, riformulo l'interrogativo che mi posi allora: da quando l'anno inizia il 1° gennaio?

Un vecchio articolo di Focus, che tratta la questione, esordisce così:
poiché non esiste nell'orbita terrestre nessun particolare punto che permetta di stabilire esattamente l'inizio e la fine di un anno, la scelta di una data precisa è in fondo arbitraria ed è mutata più e più volte con il passare del tempo.

A questa premessa mi atterrò, aggiungendo ancora che un anno solare indica un arco temporale pari a quello impiegato dalla Terra per completare la sua orbita attorno al Sole, periodo che viene diviso oggi in 12 mesi e 365 giorni, più uno nei bisestili.

Un diverso sistema usavano nell'antichità i Romani che dividevano l'anno, di tipo lunare, in 10 mesi, con capodanno a marzo e inizio conteggio ab Urbe condita, dalla fondazione della Città, ossia nel 753 a.C.: questo metodo di misurazione risultò però approssimativo e gravato da evidenti imprecisioni, che si amplificavano oltre misura nel lungo periodo.

Fu Giulio Cesare nel 46 a.C. che riformò radicalmente il calendario, stabilendo che esso avesse una durata di 365 giorni, con un bisestile ogni 4: uno schema assai simile all'attuale.

Cesare stabilì anche che l'anno iniziasse il 1º gennaio, anziché il 1º marzo come era stato fino a quel momento: questa convenzione (che fissava al primo gennaio il capodanno) rimase valida, pur con qualche eccezione, finché durò l'Impero romano, ma durante il Medioevo ogni stato e ogni città se ne discostò, adottando un proprio "stile di datazione", con date differenti per l'inizio dell'anno.

Si parla di stile anticipato quando l'anno è fatto iniziare prima che nello stile moderno (quello del 1° gennaio), di stile posticipato quando inizia dopo.

Ed ecco alcuni esempi di «stili» :

Repubblicano (di Roma): 1º marzo (posticipato)

Veneto: 1º marzo (posticipato)

Dell'Incarnazione anticipato (al modo pisano): 25 marzo

Dell'Incarnazione posticipato (al modo fiorentino): 25 marzo

Della Pasqua (o stile francese): giorno di Pasqua (posticipato)

Bizantino: 1º settembre (anticipato)

Della Natività: 25 dicembre (anticipato).

In epoca moderna, a partire dalla promulgazione del calendario gregoriano, calendario che prende il nome da papa Gregorio XIII, che lo introdusse nel 1582 con la bolla papale Inter gravissimas, si ritornò progressivamente alla data del 1º gennaio, oggi adottata quasi universalmente.

Nei calendari non derivati da quello romano, ognuno segue una propria convenzione:

Nel calendario ebraico vi sono tre diversi capodanni:
1 Tishrì: il capodanno civile, sul quale si basa la numerazione degli anni (cade tra settembre e ottobre del calendario gregoriano)
1 Nissan: il capodanno religioso (vedi Libro dell'Esodo 12,1-2; cade tra marzo e aprile)
15 Shevat: la festività di Tu BiShvat, il capodanno degli alberi (cade tra gennaio e febbraio).

Nel calendario islamico l'anno inizia il primo giorno del mese di Muharram, ma poiché esso segue il ciclo lunare, questa data non corrisponde ad un periodo fisso del calendario gregoriano.

Nel capodanno iraniano, il Norouz, si festeggia con l'equinozio di primavera, il 21 marzo.

Nel calendario maya il ciclo Tzolkin (anno religioso di 260 giorni) iniziava il 4 Ahau; il ciclo Haab (anno civile di 365 giorni) iniziava l'8 Cumku.

Resta ancora da stabilire, a questo punto, quale sia il mio calendario, il famosissimo e seguitissimo Calendario Enrichiano.... :-))

Ebbene non vi lascerò, o pazienti miei lettori nel dubbio: il mio calendario tecnicamente è gregoriano, ma non segue lo stile moderno per il capodanno e, sebbene fossi tentato di scegliere per questo giorno l'equinozio di primavera o il 25 marzo (come lo stile pisano o fiorentino), ho reputato più ragionevole stabilire che il momento di inizio dell'anno fosse anche quello di un mese... e questo mese è marzo.

Scelgo quindi come mio capodanno il primo di marzo, come gli antichi romani facevano: un giorno assai vicino alla Primavera, giusto e naturale momento di ripresa, di rinascita, per la vita del Pianeta.

Dai Romani prendo anche il momento iniziale del conteggio, la fondazione di Roma, il 753 a. C., ragion per cui, salvo errori, direi che per il mio calendario siamo oggi al 12 gennaio 2764 e si andrà nel 2765 al primo marzo. ^_^

Evviva il nuovo anno, evviva la mia, nostra e vostra prossima Primavera!! ;-)