03/11/2005
Silenzio&Solitudine

(Carl Gustav Jung)
22:41 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (17)
23/10/2005
L'uomo
Reduce da uno sgradevole w-e segnato dal maltempo e da fastidiosi attriti con esseri (forse) appartenenti alla mia stessa specie... risollevatomi poi grazie anche alla serotina corroborante lettura di ben 93 citazioni sul tema "uomo"...:-)) sono qui a mostrarvene tre, che hanno raccolto la mia approvazione e stuzzicato, ahinoi, pure un mio immodesto senso di "immedesimazione"...:-))

George Bernard Shaw: L'uomo ragionevole adegua se stesso al mondo. L'uomo irragionevole persiste nel tentativo di adeguare il mondo a se stesso. Perciò ogni progresso dipende dall'uomo irragionevole.

Kahlil Gibran: L'uomo veramente grande è colui che non vuole esercitare il dominio su nessun altro uomo e che non vuole da nessun altro essere dominato.

Albert Camus: L'uomo è la sola creatura che rifiuta di essere ciò che è.
23:10 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (51)
25/05/2005
Ralph Waldo Emerson
Ralph Waldo Emerson, saggista e filosofo, nasce a Boston il 25 maggio 1803....
Il caso ha voluto che stamane una fortunata ricerca mi portasse a lui e alle sue opere.... ed è con entusiasmo e gioia che trascrivo di seguito un brano tratto dal suo saggio "Natura" che scrisse nel 1844.
Davanti alle soglie della foresta, il frastornato uomo di città è messo in condizione di metter da parte i suoi cittadineschi criteri di ciò che è grande e di ciò che è piccolo, di ciò che è saggio e di ciò che è sciocco. E la consunta bisaccia delle consuetudini scivola giù dalle spalle non appena egli s'inoltra dentro questi recinti. Vi è qui come una sacralità che mette in imbarazzo le nostre religioni e una verità che potrebbe discreditare i nostri più acclamati eroi. Qui riscopriamo come la natura sia la realtà che fa rimpicciolire, al confronto, ogni altra realtà, e come essa giudichi simile a un dio ogni uomo che venga a lei. Siamo sgusciati via dalle nostre chiuse, affollate dimore, nella notte e al mattino, ed eccoci ad ammirare da quali maestose bellezze siamo quotidianamente circondati e fasciati. Come vorremmo sfuggire alle tante barriere che ce le rendono intanto, almeno in parte, inoperanti, come vorremmo sfuggire a sofismi e riserve mentali, come vorremmo compenetrarci nella natura! La temperata luce dei boschi è come un perpetuo mattino, è stimolante, eroica. S'insinuano dentro di noi le antiche magie di questi luoghi. I fusti dei pini, degli abeti, delle querce brillano come ferro davanti all'occhio infiammato. E i muti alberi cominciano a persuaderci che meglio sarebbe vivere con loro e abbandonare questa nostra vita fatta di solenni futilità. Qui non vi è storia, non vi è chiesa o stato che si sovrappongano, come un'interpolazione, al cielo divino e al grande anno immortale. Oh, come agevolmente abbiamo potuto inoltrarci nel paesaggio che si apriva, assorbiti da nuove immagini e da pensieri in incalzante successione fra loro, finché a poco a poco il ricordo stesso della casa era quasi svanito dalla nostra mente, e ogni ricordanza si era dissolta nel predominio assoluto del presente, mentre eravamo condotti in trionfo dalla natura!
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