20/11/2009
Stupore
Sono rimasto stamane alquanto stupito e sconcertato da come, con spavalda naturalezza, un giornalista del settimanale l'Espresso, abbia ripetutamente definito, durante un dibattito televisivo su La7, il Presidente del Consiglio "un pagliaccio".
Io credo che il dissenso politico sia lecito, ma l'offesa personale no, la scorrettezza nei modi di esprimersi no, specie se questa forma di disprezzo è rivolta a una persona che ricopre una carica elettiva, per cui chi l'ha votata si trova in qualche modo accomunato in tale negativo giudizio.
Sono anche rimasto stupito e sconcertato per le blandissime reazioni di solo due degli altri presenti (gli altri 3 o 4 hanno taciuto completamente), quasi tutto ciò fosse lecito, normale, accettabile.
Mi auguro che chi è stato leso da tali parole agisca di conseguenza perché questo è un reato, e si tratta in particolare del reato di diffamazione, regolato dall'art. 595 del Codice Penale il quale, per Vostra conoscenza, recita:
Chiunque, fuori dei casi indicati nell'articolo precedente, comunicando con più persone, offende l'altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a euro 1032.
Se l'offesa consiste nell'attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a euro 2065.
Se l'offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore ad euro 516.
Se l'offesa è recata a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o ad una sua rappresentanza, o ad una Autorità costituita in collegio, le pene sono aumentate.
19:08 Scritto in Politica | Link permanente | Commenti (6)
14/11/2009
Lodi al Lodo
08:35 Scritto in Politica | Link permanente | Commenti (14)
12/11/2009
Fini-to il pdl?
E', secondo me, indubitabile che Gianfranco Fini stia pian piano indebolendo il partito in cui erano confluiti Forza Italia e Alleanza Nazionale, la cui vera forza, il cui tipico elemento legante, era ed è rappresentato dalla figura carismatica di Silvio Berlusconi.
Con questo non voglio asserire che il "leader maximo" sia esente da critiche, perché direi un'assurdità, voglio dire che un partito che si vuol distinguere per la sua carica vitale, per la sua efficienza e per l'offerta agli elettori di un'immagine di corale e ottimistica produttività, non può essere leso, azzoppato, da intestini distinguo, da rallentamenti e critiche provenienti dal suo stesso interno.... e questo tanto più se ciò accade in maniera pubblica, agendo dall'esterno, fruendo dell'appoggio e del plauso di forze che sono, inevitabilmente, al di fuori del partito medesimo.
Io non ho mai creduto che in Gianfranco siano particolari ed eccelse qualità... credo sia un uomo sostanzialmente mediocre, con un'intelligenza nella media e con capacità umane ad essa commisurate.. certo l'ambizione non gli manca.
Ricordo ancora con quale veemenza Gianfranco si oppose alla candidatura di Pino Rauti durante un lontano congresso del MSI (che escoltai in audio da Radio Radicale) in cui si doveva eleggere il nuovo segretario... ne rimasi a tal punto male impressionato da provare fastidio ancora adesso; per questo dico: la sua ambizione è grande, ma la sua attenzione verso gli "avversari" colleghi di partito più anziani di lui, immagino potrebbe in taluni casi dare adito a qualche riserva..
In sostanza ritengo che egli si illuda se pensa di poter scalzare Silvio e prenderne il posto... non lui mi pare adatto a questo, se mai qualcuno esiste capace di ricevere, quando sarà il momento, tanto pesante eredità.
13:00 Scritto in Politica | Link permanente | Commenti (7)