25/05/2005
Ralph Waldo Emerson
Ralph Waldo Emerson, saggista e filosofo, nasce a Boston il 25 maggio 1803....
Il caso ha voluto che stamane una fortunata ricerca mi portasse a lui e alle sue opere.... ed è con entusiasmo e gioia che trascrivo di seguito un brano tratto dal suo saggio "Natura" che scrisse nel 1844.
Davanti alle soglie della foresta, il frastornato uomo di città è messo in condizione di metter da parte i suoi cittadineschi criteri di ciò che è grande e di ciò che è piccolo, di ciò che è saggio e di ciò che è sciocco. E la consunta bisaccia delle consuetudini scivola giù dalle spalle non appena egli s'inoltra dentro questi recinti. Vi è qui come una sacralità che mette in imbarazzo le nostre religioni e una verità che potrebbe discreditare i nostri più acclamati eroi. Qui riscopriamo come la natura sia la realtà che fa rimpicciolire, al confronto, ogni altra realtà, e come essa giudichi simile a un dio ogni uomo che venga a lei. Siamo sgusciati via dalle nostre chiuse, affollate dimore, nella notte e al mattino, ed eccoci ad ammirare da quali maestose bellezze siamo quotidianamente circondati e fasciati. Come vorremmo sfuggire alle tante barriere che ce le rendono intanto, almeno in parte, inoperanti, come vorremmo sfuggire a sofismi e riserve mentali, come vorremmo compenetrarci nella natura! La temperata luce dei boschi è come un perpetuo mattino, è stimolante, eroica. S'insinuano dentro di noi le antiche magie di questi luoghi. I fusti dei pini, degli abeti, delle querce brillano come ferro davanti all'occhio infiammato. E i muti alberi cominciano a persuaderci che meglio sarebbe vivere con loro e abbandonare questa nostra vita fatta di solenni futilità. Qui non vi è storia, non vi è chiesa o stato che si sovrappongano, come un'interpolazione, al cielo divino e al grande anno immortale. Oh, come agevolmente abbiamo potuto inoltrarci nel paesaggio che si apriva, assorbiti da nuove immagini e da pensieri in incalzante successione fra loro, finché a poco a poco il ricordo stesso della casa era quasi svanito dalla nostra mente, e ogni ricordanza si era dissolta nel predominio assoluto del presente, mentre eravamo condotti in trionfo dalla natura!
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23/05/2005
Effetto placebo
Ho letto in questi giorni un interessante articolo sull’effetto placebo... ovverosia sui benefici ottenuti da alcuni pazienti con la somministrazione, a loro insaputa, di finti farmaci.
Il fatto nuovo è che, attraverso l’esame dell’attività cerebrale di quei soggetti, si è avuto un riscontro strumentale di come operi tale effetto, accertando che coloro che assumevano il placebo mettevano in funzione, a differenza di chi non assumeva nulla, alcune aree ben individuate.
Peraltro pare fatto noto che chi viene trattato, senza saperlo, con un placebo, ottenga assai spesso miglioramenti del suo stato di salute prossimi o uguali a chi viene curato con un farmaco vero.
Sembra quindi che la fiducia nella guarigione avvii dei meccanismi (ora anche monitorabili) che la favoriscono.... dal che discende che noi stessi possiamo essere, o siamo, gli artefici del nostro benessere o della nostra malattia.
Tutto questo pare a me si ricolleghi anche con quel mio passato post nel quale riferivo delle capacità di alcune piante (e probabilmente non solo di esse) di correggere parti del proprio dna contenenti errori.
Fatti che, messi insieme, mi fanno pensare a un "qualcosa" che, per essere in grado di agire nella direzione della conservazione dell‘essere vivente, sia a conoscenza di quale sia lo “schema” esatto, da eventualmente ripristinare...
E questo qualcosa, me lo chiedo ancora, è fuori o dentro il nostro corpo? E, se ne è fuori, sopravvive o no alla sua fine?
Strane auto-guarigioni, visioni “in vicinanza” della morte, segnali inspiegabili da un mondo passato..... sono forse queste tutte facce di una medesima realtà?
Magari non ce ne rendiamo conto, ma potremmo essere assai vicini a trovare una spiegazione scientifica, razionale, a quello che ora ci appare come l’ignoto...... al mistero dell’anima, di Dio stesso...
Ma mi pongo ancora una domanda conclusiva:
quanto piacerebbe a un potere politico-economico che sta diventando sempre più unico e mondiale, un’umanità che sa di essere eterna?
;-)
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21/05/2005
Roccia
10:10 Scritto in Immagini | Link permanente | Commenti (14)