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30/04/2008

La legge del buon gusto

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Il neosindaco capitolino Gianni Alemanno ha deciso di smantellare l'orribile costruzione contenente l'Ara Pacis, realizzata sotto l'"impero" di Uolter Veltroni su progetto dell'Arch. Richard Meier...... Ottima idea Gianni!!

Link all'obbrobrio:
http://www.arapacis.it/sede/il_progetto_meier

19:20 Scritto in Attualità | Link permanente | Commenti (5)

29/04/2008

Il primato della legge morale naturale

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La legge naturale è quella «norma scritta dal Creatore nel cuore dell’uomo che gli permette di distinguere il bene dal male. Oggi, in parte a causa di «fattori di ordine culturale e ideologico, la società civile e secolare si trova in una situazione di smarrimento e di confusione: si è perduta l’evidenza originaria dei fondamenti dell’essere umano e del suo agire etico e la dottrina della legge morale naturale si scontra con altre concezioni che ne sono la diretta negazione».

«Tutto ciò ha enormi e gravi conseguenze nell’ordine civile e sociale».. «Presso non pochi pensatori sembra oggi dominare una concezione positivista del diritto. Secondo costoro, l’umanità, o la società, o di fatto la maggioranza dei cittadini, diventa la fonte ultima della legge civile».

«Il problema che si pone non è quindi la ricerca del bene, ma quella del potere, o piuttosto dell’equilibrio dei poteri. Alla radice di questa tendenza vi è il relativismo etico, in cui alcuni vedono addirittura una delle condizioni principali della democrazia, perché il relativismo garantirebbe la tolleranza e il rispetto reciproco delle persone. Ma se fosse così, la maggioranza di un momento diventerebbe l’ultima fonte del diritto. La storia dimostra con grande chiarezza che le maggioranze possono sbagliare».

«La vera razionalità non è garantita dal consenso di un gran numero, ma solo dalla trasparenza della ragione umana alla Ragione creatrice e dall’ascolto comune di questa Fonte della nostra razionalità».
«Quando sono in gioco le esigenze fondamentali della dignità della persona umana, della sua vita, dell’istituzione familiare, dell’equità dell’ordinamento sociale, cioè i diritti fondamentali dell’uomo, nessuna legge fatta dagli uomini può sovvertire la norma scritta dal Creatore nel cuore dell’uomo, senza che la società stessa venga drammaticamente colpita in ciò che costituisce la sua base irrinunciabile».
La legge naturale diventa così «la vera garanzia offerta ad ognuno per vivere libero e rispettato nella sua dignità, e difeso da ogni manipolazione ideologica e da ogni arbitrio e sopruso del più forte».
«Nessuno può sottrarsi a questo richiamo. Se per un tragico oscuramento della coscienza collettiva, lo scetticismo e il relativismo etico giungessero a cancellare i principi fondamentali della legge morale naturale, lo stesso ordinamento democratico sarebbe ferito radicalmente nelle sue fondamenta».

«Contro questo oscuramento, che è crisi della civiltà umana, prima ancora che cristiana, occorre mobilitare tutte le coscienze degli uomini di buona volontà, laici o anche appartenenti a religioni diverse dal Cristianesimo, perché insieme e in modo fattivo si impegnino a creare, nella cultura e nella società civile e politica, le condizioni necessarie per una piena consapevolezza del valore inalienabile della legge naturale».
«Dal rispetto di essa infatti dipende l’avanzamento dei singoli e della società sulla strada dell’autentico progresso in conformità con la retta ragione, che è partecipazione alla Ragione eterna di Dio».


(dal discorso tenuto da Benedetto XVI ai membri della Commissione Teologica Internazionale il 13.10.2007 - tratto dal sito dell'Agenzia di informazione settimanale "Corrispondenza romana" http://www.corrispondenzaromana.it/index.php )

13:25 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (4)

28/04/2008

Legami comunitari

La cultura di destra ritiene che le comunità nazionali, definite in termini di unità di lingua, di cultura, di storia, nell’epoca della globalizzazione svolgano un ruolo ancora più decisivo che in passato. L’“era della globalizzazione” per noi non è l’epoca del cittadino del mondo che smarrisce il proprio radicamento nella realtà popolare e nazionale, o se ne emancipa, come vorrebbe la borghesia senza radici descritta da Christopher Lasch nel suo fondamentale "La ribellione delle élite". Questa “superclasse” tecnocratica e cosmopolita avverte i legami comunitari e nazionali come briglie e legacci di cui disfarsi per essere più “liberi”. Solo questi privilegiati possono usufruire facilmente del superamento, offerto dalla globalizzazione, delle barriere geografiche, culturali e linguistiche, mentre gli umili, i lavoratori, il ceto medio, continuano ad aver bisogno di una patria per potersi esprimere. Non tener conto di questo, come spesso fa il “cosmopolitismo giuridico”, crea l’illusione di un individuo astratto dotato di libertà assoluta. Ma questo si riduce ad essere un modello di alienazione ad uso e consumo delle classi dominanti. Per questa ragione, la politica oggi deve esprimere in primo luogo la capacità di difendere, nel libero gioco delle relazioni internazionali, lo specifico interesse nazionale di ogni singolo popolo.

(dal libro "Intervista sulla Destra Sociale" di Gianni Alemanno)

20:40 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (11)