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13/12/2007

Voglia di andare via II

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Con un tema sostanzialmente simile a quello descritto dalle parole di Flaubert, sono lieto di ripubblicare, per la gioia dei sempre più numerosi lettori....(?!) un mio breve scritto, originariamente intitolato "Prigionia":

Rinchiuso in un mondo colorato e infame
Lo osservo come un film che non avrei mai visto
Prigioniero in una sedia di un cinema di periferia.

E vorrei una lama per segare la fune che mi lega
E vorrei una lama per squarciare quell'immonda tela
E vorrei una lama per fare a pezzi ogni fotogramma.

Però adesso non applaudite troppo, non vorrei (neppure) che mi chiedeste i danni perché vi siete sbucciati le mani....;-)))

17:10 Scritto in IoAutore | Link permanente | Commenti (10)

12/12/2007

Voglia di andare via

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La foglia caduta si agita e vola via col vento.

Non diversamente io vorrei volare, andarmene, partire per non più tornare, e non importa dove, pur di lasciare il mio paese.

La mia casa mi pesa sulle spalle:

sono troppe volte entrato e uscito dalla stessa porta, ho tante volte alzato gli occhi allo stesso punto, sul soffitto della camera, che dovrebbe essersi ormai consumato.


[da Novembre di Gustave Flaubert (Rouen, 12 dicembre 1821 – Canteleu, 8 maggio 1880)]

22:00 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (0)

11/12/2007

Thyssen Krupp

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A pochi giorni dalla tragedia della Thyssen Krupp, è ancora arduo capire come siano andate in realtà le cose, quale sia la verità sull'accaduto.
Si ha l'impressione che le carenze riscontrate negli estintori poco abbiano influito sugli eventi perché contro un marea di fuoco quasi nulla avrebbero potuto.
Si parla di una tubazione contenente olio ad alta pressione esplosa... di turni lunghi.. di un loro prolungamento eccessivo a causa di straordinari oltre i limiti, limiti oltre i quali chi lavora, per stanchezza, può perdere parte delle sue normali capacità di attenzione.
Neppure può escludersi che un'eccessiva o un'insufficiente confidenza con le macchine possano aver influito sui fatti.
Di certo però gli estintori dovevano essere in perfetta efficienza, così la tubazione, così eccellente doveva essere la lucidità degli operai, perché non sottoposti a turni massacranti.
In ogni caso essi, per quanto possibile, dovevano essere preservati da macchinari "a prova di errore", in grado di supplire a quelle mancanze, a quelle eventuali distrazioni o leggerezze che fanno parte della natura umana.