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11/10/2005

Bocchetta

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Il passo della Bocchetta (772 m.) si trova sullo spartiacque appenninico fra la Liguria e il Piemonte.

L'omonima strada, come riferisce www.altaviadeimontiliguri.it, fu costruita dalla Repubblica di Genova verso la fine del Cinquecento e, sino a tutto il Settecento, fu l’unica via carrabile da Genova alla Pianura Padana.
Il ripido percorso perse però la sua importanza a partire dal 1823, in seguito all’apertura della più agevole “strada regia dei Giovi”.

Le foto che vi propongo, che possono essere moderatamente ingrandite "cliccandole", ritraggono due scorci del passo... una è un bianco e nero "antichizzato", l'altra è trattata con un filtro che dà un effetto pittura ad olio.... spero incontreranno il vostro gradimento..;-)

22:15 Scritto in Immagini | Link permanente | Commenti (15)

Cocaine

Sono notizie recenti quelle sul coinvolgimento di noti personaggi in vicende di droga e mi pare opportuno non passare del tutto sotto silenzio la cosa.
In primo luogo direi che ognuno è libero di fare della sua vita ciò che gli aggrada, purché questo non cagioni un danno diretto, evidente, inequivocabile, ad altri.
Non vorrei però andare oltre, scivolare nel compatimento, e considerare chi cade in queste situazioni, una vittima, un malato, qualcuno da coccolare, da capire..... soprattutto se si trova in una posizione economica, e quindi di potere, al di fuori dell’ordinario.
Mi spiace che un ragazzo apparentemente spiritoso e brillante come L. E. si sia cacciato in una situazione tale da far apparire grottesco pensare a lui come al responsabile della promozione e dell’immagine di un marchio, ma qui mi fermo.
Mi spiace molto meno per il protagonista di soap-operas al quale molto poco opportunamente, a parer mio, un tg di una rete privata ha dedicato un mieloso servizio sul suo ricovero in comunità.
Vi sono fondati motivi per credere che, grazie alla sua conoscenza, altri abbiano perso la vita... e questo non va dimenticato, questo fa la differenza.

10/10/2005

Giorgio e il Drago

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Il cavaliere raffigurato dovrebbe essere, secondo una mia deduzione, San Giorgio al quale una credenza popolare medioevale assai diffusa attribuiva l’uccisione di un drago.

Per quanto l'episodio descritto non sia, come appare ovvio, realmente accaduto, la forte radicazione di questa leggenda ci fa riflettere su come la divulgazione, la narrazione ripetuta nel tempo di un evento pur non verificatosi, sia in grado di generare qualcosa che a molti può apparire, in un determinato momento storico, in una determinata epoca, la verità, o per lo meno una possibile verità.

Comunque sia, l’opera fotografata, seppure segregata in un praticello di periferia e sorretta da una base avvolta da un indecente drappo azzurro, non è una realizzazione da poco in quanto deriva dalla paziente saldatura di decine e decine di “fazzoletti” sagomati di lamina di acciaio inox..

(foto Enri - cliccare per ingrandire)

23:15 Scritto in Immagini | Link permanente | Commenti (1)