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18/02/2005

Lutero

Il 18 febbraio cade l’anniversario della morte di Martin Lutero (1483-1546).
Nell’occasione, pur non avendo la pretesa di illustrarne la figura e la dottrina, riporto un piccolo frammento della sua opera “De servo arbitrio”, scritta in risposta al “De libero arbitrio” di Erasmo, al quale peraltro si rivolge direttamente Lutero:

“Tu dici (Erasmo) che il libero arbitrio non ha che una forza minima, al punto di essere inefficace senza la grazia di Dio. Proprio questo che tu affermi? Allora ti pongo questa domanda e ti prego di rispondere: « Che cosa può fare, questa forza minima se la grazia di Dio le viene a mancare? ». Resta inefficace - dici tu - e non fa nulla di buono. Dunque, questa forza non farà nulla di ciò che Dio (o la sua grazia) vuole, poiché noi abbiamo riconosciuto che la grazia le viene a mancare. Ma tutto ciò che non è fatto dalla grazia di Dio non può essere buono. Dal che ne segue che il libero arbitrio, privato della grazia di Dio, non è libero, ma prigioniero e schiavo del male, dato che non può, da solo, volgersi verso il bene.”

In effetti, nonostante la brevità del testo e la non familiarità con la materia, si può percepire la razionalità del ragionamento di Lutero e quanto, dal punto di vista teologico, questi “distinguo” possano rivestire un’importanza fondamentale....

07:14 Scritto in Date | Link permanente | Commenti (9)

16/02/2005

Schiave

Anche stamane lo “Zio Oscar” viene in soccorso alla mia scarsa vena (o alla mia pigrizia) prestandomi una sua riflessione... ;-)
Io non so se, come lui dice, le donne apprezzino davvero la crudeltà... certo esistono donne crudeli.... o, più semplicemente, che fanno un uso spregiudicato di quell’effimero potere dato loro dalla gioventù e dalla bellezza (se la posseggono)..
Però anch’io penso che esse aspirino istintivamente (o primitivamente) a un uomo che le sovrasti.... sia questo in furbizia... in forza... in intelligenza... in ricchezza.... in crudeltà... o forse pure in bontà...... perché così la loro natura comanda.
Ma ecco, alfine, la citazione!

"Temo che le donne apprezzino la crudeltà, la crudeltà vera e propria, più di qualunque altra cosa. Possiedono istinti mirabilmente primitivi. Noi le abbiamo emancipate, ma restano ugualmente delle schiave in cerca di un padrone".

(da -Il ritratto di Dorian Gray- di Oscar Wilde)

09:25 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (15)

14/02/2005

San Valentino

Omettendo qualsiasi considerazione sulla cosiddetta festa degli innamorati.... se non che a me queste celebrazioni paiono tutte str......, approfitto però della ricorrenza per parlare un pò di Valentino..
Ebbene egli, nato nel 176, fu vescovo di Terni a partire dall’anno 197 e proclamato santo dopo che un imperatore romano, tale Aureliano, dispose la sua decapitazione.... proprio il giorno 14 febbraio, del 273 (strano però perché a 97 anni di solito si muore di vecchiaia...:)..
Pare che la fama di protettore degli innamorati gli venne dopo aver celebrato il matrimonio fra una giovane cristiana e un legionario pagano..
Eccovi la leggenda relativa (prelevata dal sito del comune di Terni):
“C'era una bella ragazza di nome Serapia, la quale abitava in una piazza di Terni, l'attuale Piazza Clai. Passando spesso di lì un giovane centurione romano, di nome Sabino, la osservò più volte, se ne innamorò e la chiese in sposa. I parenti di lei, però, non volevano, perché Sabino era pagano mentre loro erano tutti cristiani. Allora lei gli suggerì di andare dal loro Vescovo e farsi istruire ben bene e farsi battezzare. Cosa che egli per amore di lei fece.
Ma quando questo ostacolo era stato sormontato, ne sorse uno grandissimo. Si scoprì che Serapia era affetta da una forma di tisi avanzatissima. Disperazione dei genitori e del giovane legionario romano.
Fatto venire il santo Vescovo presso il letto della moribonda, Sabino supplicò il Santo che non permettesse che egli si separasse dalla sua amata. La vita gli sarebbe riuscita un lungo martirio insopportabile.
Valentino alzò le mani e la voce al Padre di tutti. Ed un sonno beatificante unì per l'eternità quei due cuori dal palpito sincrono, mentre si stringevano per l'eternità”.

A questo punto mi sorge un dubbio sull'epilogo.... la ragazza si riprese dalla malattia o il centurione la seguì in un sonno eterno? :-))

07:30 Scritto in Date | Link permanente | Commenti (12)