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27/02/2008

Al di là dei sensi

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Vi sono uomini i quali credono che, coi limiti della percezione dei sensi, siano posti anche i limiti di ogni altra cognizione. Se ponessero attenzione a come essi diventino coscienti di quei limiti, scoprirebbero in questa coscienza anche le facoltà per varcare i limiti. Il pesce nuota al limite dell'acqua; deve ritrarsene, perché gli mancano gli organi fisici per vivere fuori dell'acqua. L'uomo arriva al limite della percezione dei sensi; può riconoscere che, lungo la via (fatta) fin lì, ha acquistato forze dell'anima per vivere "animicamente" nell'elemento che non è abbracciato dalla percezione dei sensi.

Massima antroposofica di Rudolf Steiner (Donji Kraljevec, 27 febbraio 1861 – Dornach, 30 marzo 1925) filosofo, esoterista e pedagogista austriaco, fondatore dell'Antroposofia, della scuola Steineriana e della pedagogia Waldorf.

Link:
http://www.rudolfsteiner.it/
http://web.tiscali.it/rudolfsteiner/

06:40 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (16)

25/02/2008

Mortadella avvelenata

Per gli estimatori del "Professor Romano", riporto pari pari parte di un articolo ora online su Yahoo! Finanza:

Enel (Milano: ENEL.MI - notizie) , sempre peggio
Enel vende 20 mila KM di rete elettrica di alta tensione. la scelta, si legge, è dettata da motivi finanziari... Ma certo....l'Enel vende i suoi gioielli per poter pagare l'acquisto di Endesa a un prezzo troppo elevato. Le obbligazioni non le piazza più e sono diventate molto onerose. Le banche premono per rientrare dal finanziamento. E Conti vende i gioielli.
E no....proprio non ci siamo, la politica economica di Prodi (che ha voluto comprare a prezzi folli Endesa) sta dando piano piano i suoi frutti. Sì frutti velenosi per azionisti e consumatori di energia elettrica che ne pagano le conseguenze. (Enel vale oggi il 13% in meno di Novembre....). E non siamo che all'inizio!


P.S. in tema di rapporti fra politica e finanze dello Stato, consiglierei anche la lettura del post "l'avidità e la politica" sul blog dell'economista Giuseppe Turani, a questo link:

http://giuseppeturani.repubblica.it/

17:30 Scritto in Attualità | Link permanente | Commenti (6)

La dieta del ciuco

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— Povero me, povera la mia famiglia! — gridava singhiozzando Melesecche sul corpo allampanato del suo ciuco che giaceva stecchito attraverso alla stalla. — Che ho fatto io di male in questo mondo, — continuava Melesecche, — per essere perseguitato dalla sventura con tanto accanimento? Eccola lí quella bestia impagabile! Eccola lí la mia speranza, il mio sostegno, il pane per i miei disgraziati figliuoli! Un monte d'ossa e di pelle, senza movimento e senza calore! E Dio solo sa se per avvezzarlo bene avevo adoperato pazienza e fatiche. Trovatelo, se vi riesce, trovatelo un altro ciuco che si pigli di sotto gamba, come se le pigliava lui, some da slombare un manzo. Le bastonate pareva che fossero la sua consolazione; il sole dell'agosto se lo godeva come un rinfresco;
i ghiacci dell'inverno lo riscaldavano tutto; la pioggia, la grandine e la neve s'era abituato a succhiarsele come una benedizione del cielo... E ora... in questi ultimi giorni, sul piú bello... quando gli avevo anche insegnato... — E qui Melesecche s'interruppe per abbandonarsi a uno scoppio di pianto disperato.
— Che v'era riuscito d'insegnargli in questi ultimi giorni, Melesecche? — gli domandò lo
scortichino che era venuto per pigliare la pelle dell'asino.
— Lo avevo avvezzato a non aver piú bisogno di mangiare!
— Non mi burlate!
— No, no, non vi dico altro che la santa verità. Cominciai tre mesi addietro, per la festa di Sant'Antonio, a diminuirgli la sua razione e, giú giú, adagio adagio, l'avevo condotto... dove l'avevo condotto. Sissignore, ora che da tre giorni mi campava veramente bene senza piú sentire il bisogno del cibo... Sissignore! Quel destino infame che non ha voluto mai darmi un'ora di pace, gli salta addosso e me l'ammazza!
Lo scortichino che aveva già cominciato a cavare la pelle all'asino posò il coltello, alzò la testa, guardò in viso Melesecche, e:
— Il destino, il destino! — esclamò, fingendosi commosso. — Tanti tanti, ne ho conosciuti dei ciuchi, e tutti a cotesta maniera! Appena avvezzati a star senza mangiare, hanno fatto come fareste voi: dopo quattro giorni, alla piú lunga, sono morti!

Titolo originale "Il ciuco di Melesecche" di Renato Fucini, noto anche con lo pseudonimo di Neri Tanfucio (Monterotondo Marittimo, 8 aprile 1843 – Empoli, 25 febbraio 1921)

09:10 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (0)