Ok

By continuing your visit to this site, you accept the use of cookies. These ensure the smooth running of our services. Learn more.

11/02/2008

In ratione veritas

Volendo seriamente ricercare la verità delle cose, non si deve scegliere una scienza particolare, infatti esse sono tutte connesse tra loro e dipendenti l'una dall'altra. Si deve piuttosto pensare soltanto ad aumentare il lume naturale della ragione, non per risolvere questa o quella difficoltà di scuola, ma perché in ogni circostanza della vita l'intelletto indichi alla volontà ciò che si debba scegliere; e ben presto ci si meraviglierà di aver fatto progressi di gran lunga maggiori di coloro che si interessano alle cose particolari e di aver ottenuto non soltanto le stesse cose da altri desiderate, ma anche più profonde di quanto essi stessi possano attendersi.

[Renato Cartesio, (Descartes, 31 marzo 1596 – Stoccolma, 11 febbraio 1650)]

07:20 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (6)

06/02/2008

Genio, follia.... e fosfati

b140d55023df16f3d5b88f99526b668f.jpg

Eccovi adesso, per rallegrarvi, un bel pezzo tratto da un'opera dello "Zio Cesarino", nel quale il famoso studioso di fisiognomica e antropologia criminale argomenta sui legami fra genio e follia.... molto molto interessante.
Raccomando a tutti, me compreso, dopo la lettura, un bell'esamino dei fosfati presenti nella pipì...;-))))

Moltissimi degli uomini d'ingegno ebbero parenti o figliuoli epilettici, idioti o maniaci. - Federico il Grande ebbe il padre e Johnson la madre, alienati. Pietro il Grande avea un figlio bevitore, maniaco; la sorella di Richelieu fantasticava di avere il dorso di cristallo e quella di Hegel si credeva convertita in un piego di posta; quella di Nicolini si diceva dannata per l'eresia del fratello, e tentò più volte di colpirlo. La sorella di Lamb uccise, in un accesso di delirio, la madre.

Carlini, Mercadante, Donizetti, Volta ebbero figli, Villemain padre e fratelli, Kant la sorella, Perticari Puccinotti il fratello, colpiti dalla follia, D'Azeglio, ch'ebbe un nonno ed un fratello mezzo alienati, ci lasciò scritto come corresse quasi proverbialmente per Torino che: i Taparel a l'an nen le grumele a post.

Molti di questi forti pensatori sono soggetti, come i pazzi, a strani ticchi, a gesti smodati, coreici; così narrasi di Lenau e di Montesquieu che lasciassero sul mattonato della loro stanza l'impronta del piede, convulsamente agitato, mentre scrivevano; Buffon, un giorno, s'arrampicò, immerso ne' suoi pensieri, sopra un campanile e ne discese per le corde, sempre inconscio di sé, come un sonnambulo. Santeuil e Crebillon faceano le più strane contorsioni del volto. Napoleone soffriva una abituale convulsione della spalla diritta e delle labbra, e, quand'era in collera, dei gastronemi. "La mia collera, confidava egli un giorno dopo un alterco con Lowe, deve essere stata ben grande, perché sentii la vibrazione de' miei polpacci, il che da gran tempo non mi era accaduto."

Pietro il Grande era soggetto a un ticchio convulsivo, che scombujavagli, in modo orrendo, il volto e lo sguardo.

Ampère non poteva esprimere i suoi pensieri che passeggiando e movendosi con tutta la persona.

È noto come i fosfati, subito dopo l'accesso maniaco, aumentino singolarmente nell'orina; ebbene, essi raddoppiansi, appunto, anche dopo intense occupazioni intellettuali. - Già il Golding Bird aveva notato, anni sono, come un predicatore inglese, il quale oziava tutta la settimana, e solo la domenica scervellavasi a predicare, trovava, singolarmente, aumentati in quel giorno i depositi di fosfato urico, che scarseggiavangli, invece, nel resto della settimana. - Più tardi lo Smith, con ripetuti esperimenti, convalidava il fatto, che sotto ogni sforzo intellettuale crescono i fosfati dell'orina, e così confermavasi, da un lato, la divinazione di Moleschott sull'importanza del fosforo per l'atto del pensiero, e ci si offriva, dall'altro, un punto di analogia assai nitido e preciso fra l'alienazione ed il genio.


[(da "Genio e follia" di Cesare Lombroso (Verona, 6 novembre 1835 – Torino, 19 ottobre 1909)]

20:55 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (16)

27/01/2008

Dei furbi e dei fessi

L'Italiano ha un tale culto per la furbizia, che arriva persino all'ammirazione di chi se ne serve a suo danno.
Il furbo è in alto in Italia non soltanto per la propria furbizia, ma per la reverenza che l'italiano in generale ha della furbizia stessa, alla quale principalmente fa appello per la riscossa e per la vendetta.
Nella famiglia, nella scuola, nelle carriere, l'esempio e la dottrina corrente – che non si trova nei libri – insegnano i sistemi della furbizia.
La vittima si lamenta della furbizia che l'ha colpita, ma in cuor suo si ripromette di imparare la lezione per un'altra occasione.
La diffidenza degli umili che si riscontra in quasi tutta l'Italia, è appunto l'effetto di un secolare dominio dei furbi, contro i quali la corbelleria dei più si è andata corazzando di una corteccia di silenzio e di ottuso sospetto, non sufficiente, però, a porli al riparo delle sempre nuove scaltrezze di quelli.

(Da il Codice della vita italiana, di Giuseppe Prezzolini, Perugia, 27 gennaio 1882 – Lugano, 14 luglio 1982)

00:05 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (8)