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25/01/2012

Sussulti e sussultanti

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Era mia intenzione fin da ieri riprendere l'argomento terremoto dell'Aquila (tema sempre attuale tanto più che stamane è stata avvertita qualche scossa pure qui in nord Italia) e, in particolare, tornare a parlare delle eventuali responsabilità di chi, volendo tranquillizzare la popolazione prima che la scossa fatale avvenisse, probabilmente finì col provocare un'attenuazione delle cautele che, invece, sarebbe stato opportuno che la cittadinanza adottasse o mantenesse.

Di questo però scriverò ancora ( ne avevo già scritto qui http://doppiozero.blogspirit.com/archive/2010/06/09/errori.html ) o con un nuovo post o integrando questo; al momento voglio solo riportare il titolo dell'articolo de Il Giornale online, a firma Massimo Malpica, che ho appena visto e che tratta delle nuove indagini giudiziarie a carico di Guido Bertolaso, in quanto possibile imputato di omicidio colposo.

Non potevo certo farmi sfuggire una "perla" come questa!

Bertolaso indagato Per i pm è colpa sua il terremoto del 2009

;-)

14:00 Scritto in Attualità | Link permanente | Commenti (2)

24/01/2012

Meglio sfigati o sgrammaticati?

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Questo l'interrogativo che mi pongo oggi, dopo aver letto poco fa dell'uscita pubblica del Viceministro del Lavoro Michel Martone, il quale afferma che «dobbiamo dire ai nostri giovani che se non sei ancora laureato a 28 anni sei uno sfigato».

Martone, allo scopo di inquadrare il personaggio per chi non lo avesse presente, viene descritto dal Corriere online come «giovane, preparatissimo, professore universitario ordinario a soli 29 anni, autore di numerosi libri ed articoli in materia di diritto del lavoro, ma che alla fine ha ottenuto da Monti solo le deleghe all'occupazione giovanile, le relazioni industriali e le politiche del lavoro» un giovane il cui peccato originale, sempre per lo stesso giornale, sarebbe costituito «dal padre Antonio, ex presidente dell'Authority scioperi, finito sui giornali per aver partecipato a un pranzo a casa di Denis Verdini in odor di P3».

Ora, sembrandomi doverosa una replica alla sua sopra citata estemporanea affermazione, voglio innanzitutto riportare quanto ha dichiarato in proposito Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell'Unione degli universitari italiani, il quale così risponde: «Invitiamo il viceministro Martone ad informarsi sulla situazione del sistema università nel nostro Paese, prima rilasciare simili dichiarazioni. Se conoscesse la realtà studentesca, non si sognerebbe neanche di fare certe affermazioni».

Di mio, essendo fra coloro che rientrerebbero nell'ambito della non fortunata categoria  individuata dal Viceministro, aggiungo ancora che sarò pure uno sfigato, per questo e per altri motivi, ma che non gradisco che qualcuno me lo venga a rinfacciare o a ricordare, men che meno una persona che lo fa da una posizione da ritenersi privilegiata.

Peraltro il suddetto Martone era già divenuto, invece, oggetto di analisi e studio da parte mia, se è vero come è vero che già nel lontano 22 ottobre 2011, periodo non sospetto in cui regnava ancora indisturbato Silvio Berlusconi, in un mio «tweet» sul network MySpace scrivevo: c'è ancora qualcuno che dice mi auspico invece di mi auguro o auspico... persino illustri professori invitati a trasmissioni televisive come Omnibus su La7... l'errore grammaticale è molto democratico, non fa distinzione di ceto o casta.

E questo qualcuno oggi mi dà l'occasione e il motivo per ripescare quel mio vecchio appunto: lo dicevo io che non bisogna mai buttare via niente, neppure poche righe scritte di getto su un popolare social network. ;-)

14:20 Scritto in Attualità | Link permanente | Commenti (8)

12/01/2012

La Fiera degli Inizi

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Riprendendo oggi un argomento su cui ho già scritto parecchio tempo fa, riformulo l'interrogativo che mi posi allora: da quando l'anno inizia il 1° gennaio?

Un vecchio articolo di Focus, che tratta la questione, esordisce così:
poiché non esiste nell'orbita terrestre nessun particolare punto che permetta di stabilire esattamente l'inizio e la fine di un anno, la scelta di una data precisa è in fondo arbitraria ed è mutata più e più volte con il passare del tempo.

A questa premessa mi atterrò, aggiungendo ancora che un anno solare indica un arco temporale pari a quello impiegato dalla Terra per completare la sua orbita attorno al Sole, periodo che viene diviso oggi in 12 mesi e 365 giorni, più uno nei bisestili.

Un diverso sistema usavano nell'antichità i Romani che dividevano l'anno, di tipo lunare, in 10 mesi, con capodanno a marzo e inizio conteggio ab Urbe condita, dalla fondazione della Città, ossia nel 753 a.C.: questo metodo di misurazione risultò però approssimativo e gravato da evidenti imprecisioni, che si amplificavano oltre misura nel lungo periodo.

Fu Giulio Cesare nel 46 a.C. che riformò radicalmente il calendario, stabilendo che esso avesse una durata di 365 giorni, con un bisestile ogni 4: uno schema assai simile all'attuale.

Cesare stabilì anche che l'anno iniziasse il 1º gennaio, anziché il 1º marzo come era stato fino a quel momento: questa convenzione (che fissava al primo gennaio il capodanno) rimase valida, pur con qualche eccezione, finché durò l'Impero romano, ma durante il Medioevo ogni stato e ogni città se ne discostò, adottando un proprio "stile di datazione", con date differenti per l'inizio dell'anno.

Si parla di stile anticipato quando l'anno è fatto iniziare prima che nello stile moderno (quello del 1° gennaio), di stile posticipato quando inizia dopo.

Ed ecco alcuni esempi di «stili» :

Repubblicano (di Roma): 1º marzo (posticipato)

Veneto: 1º marzo (posticipato)

Dell'Incarnazione anticipato (al modo pisano): 25 marzo

Dell'Incarnazione posticipato (al modo fiorentino): 25 marzo

Della Pasqua (o stile francese): giorno di Pasqua (posticipato)

Bizantino: 1º settembre (anticipato)

Della Natività: 25 dicembre (anticipato).

In epoca moderna, a partire dalla promulgazione del calendario gregoriano, calendario che prende il nome da papa Gregorio XIII, che lo introdusse nel 1582 con la bolla papale Inter gravissimas, si ritornò progressivamente alla data del 1º gennaio, oggi adottata quasi universalmente.

Nei calendari non derivati da quello romano, ognuno segue una propria convenzione:

Nel calendario ebraico vi sono tre diversi capodanni:
1 Tishrì: il capodanno civile, sul quale si basa la numerazione degli anni (cade tra settembre e ottobre del calendario gregoriano)
1 Nissan: il capodanno religioso (vedi Libro dell'Esodo 12,1-2; cade tra marzo e aprile)
15 Shevat: la festività di Tu BiShvat, il capodanno degli alberi (cade tra gennaio e febbraio).

Nel calendario islamico l'anno inizia il primo giorno del mese di Muharram, ma poiché esso segue il ciclo lunare, questa data non corrisponde ad un periodo fisso del calendario gregoriano.

Nel capodanno iraniano, il Norouz, si festeggia con l'equinozio di primavera, il 21 marzo.

Nel calendario maya il ciclo Tzolkin (anno religioso di 260 giorni) iniziava il 4 Ahau; il ciclo Haab (anno civile di 365 giorni) iniziava l'8 Cumku.

Resta ancora da stabilire, a questo punto, quale sia il mio calendario, il famosissimo e seguitissimo Calendario Enrichiano.... :-))

Ebbene non vi lascerò, o pazienti miei lettori nel dubbio: il mio calendario tecnicamente è gregoriano, ma non segue lo stile moderno per il capodanno e, sebbene fossi tentato di scegliere per questo giorno l'equinozio di primavera o il 25 marzo (come lo stile pisano o fiorentino), ho reputato più ragionevole stabilire che il momento di inizio dell'anno fosse anche quello di un mese... e questo mese è marzo.

Scelgo quindi come mio capodanno il primo di marzo, come gli antichi romani facevano: un giorno assai vicino alla Primavera, giusto e naturale momento di ripresa, di rinascita, per la vita del Pianeta.

Dai Romani prendo anche il momento iniziale del conteggio, la fondazione di Roma, il 753 a. C., ragion per cui, salvo errori, direi che per il mio calendario siamo oggi al 12 gennaio 2764 e si andrà nel 2765 al primo marzo. ^_^

Evviva il nuovo anno, evviva la mia, nostra e vostra prossima Primavera!! ;-)