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08/08/2008

Tripletta di Gaarder

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Stamane ben tre citazioni del contemporaneo filosofo-scrittore norvegese Jostein Gaarder (Oslo, 8-8-52)... a me sembra parecchio in gamba.. ;-)

-Una risposta non merita mai un inchino: per quanto intelligente e giusta ci possa sembrare, non dobbiamo mai inchinarci a una risposta. Chi si inchina si piega. [...] Non devi mai piegarti davanti a una risposta. [...] Una risposta è il tratto di strada che ti sei lasciato alle spalle. Solo una domanda può puntare oltre.

-Per Sofia la filosofia era terribilmente eccitante perché riusciva a seguire tutto con la propria testa, senza essere costretta a ricordare quello che aveva imparato a scuola. Giunse così alla conclusione che in realtà la filosofia non è qualcosa che si può imparare: si poteva invece imparare a pensare filosoficamente. (da "Il mondo di Sofia")

-Il tempo ci rende adulti. E il tempo fa sì che antichi templi crollino e che isole ancora più antiche sprofondino nel mare. C'era davvero un libro nel più grosso dei quattro panini che il panettiere di Dorf mi aveva messo nel sacchetto? non c'è domanda che rivolga a me stesso con maggiore frequenza. Analogamente a Socrate, potrei dire: «Una cosa sola so: ed è di non sapere nulla». Ma qualcosa, dentro di me, sa che c'è ancora un Jolly in giro per il mondo. Sarà lui a far sì che il mondo non si addormenti. In qualsiasi momento, in qualsiasi luogo, potrebbe spuntare un minuscolo giullare coperto di campanelli. E allora, guardandoci dritto negli occhi ci ripeterà le domande: «Chi siamo noi? Da dove veniamo?».
(da "L'enigma del solitario")


(fonte Wikiquote)

07:30 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (11)

05/08/2008

Il Partigiano Sogno

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La persistenza in Italia di questo socialismo reale, crollato e scomparso nel resto del mondo, minaccia lo sviluppo e l'esito della nostra ricostruzione morale e politica. Eppure, con l'aria che tira, la Seconda Repubblica può risultare fondata sulla menzogna della superiorità morale dei comunisti e sul falso che una combutta di parlamentari marxisti e miliardari possa rappresentare la nuova coscienza del Paese. Con la loro presenza dominante la Seconda Repubblica avrebbe a suo fondamento delle falsità non dissimili da quelle su cui è stata fondata la prima.
Alla base della prima Repubblica c'era infatti la menzogna della Resistenza comunista, cioé il falso storico che i comunisti avessero combattuto il nazifascismo per fondare uno Stato democratico occidentale, mentre in realtà avevano combattuto per fondare uno Stato totalitario comunista del tipo di quelli che la coalizione occidentale ha sconfitto in Germania e in Giappone, uno Stato in ogni caso molto, ma molto peggiore di quello instaurato in Italia da Benito Mussolini.
La Seconda Repubblica, con l'avallo intellettuale di ex azionisti, e con l'aiuto di un elettorato che, quasi unico al mondo, considera ancora il marxismo-leninismo una "sinistra di progresso" e con l'appoggio del noto schieramento trasversale debenedettiano, nasce sulla menzogna secondo cui i marxisti eredi del Pci, dentro o fuori del Pds, siano guidati da un'etica democratica e possano utilmente contribuire alla fondazione di uno Stato democratico moralmente sano. In realtà una Costituzione civile e democratica o anche soltanto un decente Stato europeo non potrà mai sorgere con il concorso determinante di marxisti furbi che si dicono liberali e di furbi miliardari che si dicono di sinistra.


(dall'articolo a titolo "Su quali menzogne si basa il Comunismo" pubblicato da "Il Giornale", domenica 20 giugno 1993, a firma Edgardo Sogno, Torino 29 dicembre 1915 - Torino 5 agosto 2000)

Link:
http://edgardosogno.org/01home.htm
http://www.anpi.it/uomini/sogno_edgardo.htm

14:20 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (6)

03/08/2008

Nati per uccidere

Vorrei segnalare stasera questo http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=280740 articolo, non breve ma assai assennato e sostenuto da valutazioni di medicina psicoanalitica.
Si tratta, in particolare, di un'analisi del profilo criminale di due omicidi genovesi:
Maurizio Minghella e Luca Delfino.
A titolo di curiosità, esiste un tenue legame fra me e loro, in quanto il primo abitava a poca distanza da dove ho vissuto per molti anni e il secondo era il fidanzato (e probabilmente anche l'uccisore) di una donna che avevo visto da vicino in compagnia di un conoscente che una volta era arrivato qui, dove mi trovo ora, insieme a lei.

21:05 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (4)