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07/03/2010

Cassandra Crossing

Inutile dire che questa faccenda degli errori nella presentazione di alcune liste elettorali regionali del pdl ha turbato la serenità degli Italiani, già scossa da scandali, veri o falsi, che coinvolgono personaggi importanti, pubblici e non.
Sembra incredibile, è questa la riflessione che ancora una volta sorge spontanea, che in questo benedetto paese sia così difficile attraversare un congruo periodo di tempo in cui si è tranquilli, sereni, e nulla contribuisca a esacerbare gli animi e a porre di fronte, l'un contro l'altro armati, gli opposti schieramenti.
Malauguratamente, tornando al tema del post, la soluzione adottata per rimediare agli errori, il cosiddetto decreto «salva liste», il quale a quanto pare nasce dalla collaborazione fra Governo e Presidenza della Repubblica, appare a molti come una sanatoria ingiusta... e forse tale è ma, per quanto ingiusta sia, essa si palesa anche come l'unica possibile per non privare, altrettanto ingiustamente, moltissimi italiani della possibilità di votare per la parte politica che preferiscono.
C'era, io credo, la possibilità che l'attesa delle decisioni dei TAR desse ugualmente ragione alle motivazioni dei ricorrenti e ciò avrebbe escluso la necessità del decreto legge, ma in caso contrario temo che lo stesso decreto, emesso dopo le decisioni, sarebbe stato inefficace.
Forse anche, diciamolo, il partito di maggioranza relativa avrebbe dovuto trovare il coraggio di rivolgersi agli Italiani per scusarsi con loro della propria leggerezza e del pressapochismo con cui ha gestito la presentazione delle liste.
Un brutto pasticcio, dopo il quale le scomposte reazioni delle fazioni contrarie al decreto non hanno fatto altro che complicare ulteriormente le cose: male l'Italia dei Valori che vuole abbattere insieme al Governo anche il Presidente della Repubblica, male il Segretario Bersani che condanna il decreto ma non lo ricollega anche all'azione dello stesso Presidente Napolitano, il quale invece ne spiega e difende le ragioni, malissimo il Monsignore Presidente degli affari giuridici della CEI che getta benzina sul fuoco dichiarando oggi che cambiare le regole del gioco quando questo è in atto è scorretto, più altre «sgradevolezze»... questo è forse il ruolo pacificatorio che deve ispirare le azioni della Chiesa?
Me lo chiedo, sconfortato e rassegnato come sono per quanto è accaduto e ancor più per quanto potrà accadere.

16:31 Scritto in Politica | Link permanente | Commenti (9)

09/02/2010

Un anno dopo, in ricordo di Eluana

E' nota la mia posizione sul caso Englaro, posizione che non è mutata oggi, a un anno dalla morte di Eluana, provocata dall'intenzionale interruzione delle pratiche di alimentazione e idratazione che consentivano il suo mantenimento in vita. Aggiungerei altro, ma non posso...

In questa occasione avrei voluto riproporre le parole di qualche alto prelato (il card. Tettamanzi in primis) in favore della prosecuzione della vita di Eluana e in appoggio e consolazione delle Suore Misericordine che l'avevano presa con amore sotto la loro protezione e cura, ma ho visto che anche il nostro Presidente del Consiglio, pur con tutti i suoi difetti, ha voluto oggi indirizzare un messaggio a quelle caritatevoli suore... e questo messaggio adesso riporto, confermando il mio personale orrore per l'epilogo di questa triste vicenda:

"Carissime sorelle, è trascorso ormai un anno dalla scomparsa di Eluana Englaro. Vorrei ricordarla con voi e condividere il rammarico e il dolore per non aver potuto evitare la sua morte". "Vorrei soprattutto ringraziare tutte voi per la discreta e tenace testimonianza di bene e di amore che avete dato in questi anni; i gesti di cura che avete avuto per Eluana e per tutte le persone che assistete lontano dai riflettori e dal clamore in cui invece sono immerse le nostre giornate, sono un segno di carità, un esempio da seguire per me e per tutti noi che abbiamo la responsabilità di governare il nostro amato Paese". "Vi prego di pregare per l'Italia perché ritrovi pace e serenità nella vita pubblica e in quella privata di ciascuno di noi, cordialmente Silvio Berlusconi".

30/01/2010

Dopo

Forse comincia a insinuarsi in noi il desiderio che il quadro politico nel nostro paese cambi, non tanto per demeriti dell'attuale esecutivo e di chi lo presiede, quanto perché si fa strada il bisogno di andare oltre a quanto ad esso è legato, ivi compreso, particolarmente, tutto quel variegato «mondo» che all'odierno equilibrio si oppone.
Noi, pur nelle marginali e frammentarie conoscenze che abbiamo della situazione, avremmo voluto alcune cose:
che il Presidente del Consiglio non fosse (stato) osteggiato con tanta veemenza, costanza e studiata perfidia;
che fosse (stato) nel suo lavoro lealmente sostenuto dagli altri organi e ordini della Repubblica;
che, per proteggere se stesso, non fosse (stato) indotto a proporre leggi che potrebbero essere lesive di interessi o aspettative di altri.
Certo, quest'ultimo punto appare difficile da condividere e comprendere, ma, come disse don Abbondio, «il coraggio se uno non ce l'ha, non se lo può dare»... e possiamo anche aggiungere altre citazioni come «il fine giustifica i mezzi» e «a mali estremi, estremi rimedi».
E quindi, se Silvio B. proprio non ritiene per lui sostenibile affrontare quei giudici che, forse (e magari anche probabilmente) a torto, lo accusano, possiamo pure ammettere, storcendo il naso, che, piuttosto che compromettere le sue buone azioni di governo, il male minore sia... sottrarlo al giudizio, anche se ciò significasse scontentare qualcuno.. meno essenziale di lui... Amen!
D'altronde, se è veritiera l'ipotesi fatta proprio in questi giorni di un'indagine per complotto a suo danno (art. 289 c.p. già da me citato in un post del lontano giugno 2009!!!), non si può negare che egli abbia bisogno di essere tutelato, protetto dalle trame, vere o presunte, dei suoi nemici, almeno finché ricopre primarie cariche pubbliche e finché non si fa completa chiarezza su quanto si sospetta.
Però, come dicevo all'inizio, si comincia a sentir emergere la voglia di superare questa fase, per fastidio, per esaurimento... non so come ciò potrebbe avvenire, certo è che non potrebbe essere con l'avvento degli attuali avversari (o competitors) politici di Silvio, troppo a lui legati e da lui dipendenti per sopravvivere alla sua scomparsa.

08:57 Scritto in Politica | Link permanente | Commenti (10)