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14/01/2010

Non sappiamo...

Non sappiamo più cosa dire.... maggiore è, sempre più, la sensazione della profonda inutilità delle parole.
Le verità incontrovertibili restano come blocchi di granito... incorruttibili, intoccabili, forti della loro immortalità.... le verità relative, le verità parziali, si scontrano in un'arena insana di corpi vocianti e di penne intinte in calamai ricolmi di fango e sangue.
Noi crediamo nella verità della natura, quella che ci offre l'avvicendarsi delle stagioni, quella che ci mostra animali e piante nascere, rinnovarsi, morire... e così noi stessi, in questo stesso meccanismo.
C'è forse nell'uomo un destino di incomprensione e distruzione, la condanna a una babele che è ancor più forte nelle idee che negli idiomi.
Occorre rinunciare, andare oltre, il bandolo delle matassa non c'è, il conflitto è il «demone», è la legge che governa l'umanità e non resta che osservarlo stando in disparte se si può, oppure prendervi parte, combattendo anche per la propria parziale verità, per la propria effimera vittoria.
Forse qualcuno dall'alto, chissà, sorride e gode di questo indecente confronto, mentre la natura, splendida quanto furiosamente cieca e inarrestabile, applica le sue leggi di vita e di morte.

15:20 Scritto in Pensieri | Link permanente | Commenti (13)

06/01/2010

Versetti in libertà

E quando giunsi al punto che più era ciò che io vedea alle mie spalle che non quel che mi attendea, raccolsi il mio passato in una rete a maglie spesse, sì che quel che poco spazio ne la mia vita prese, da la larga trama sfuggì e il gorgo dell'oblio l'ingoiò sì come mai esistito fosse..

Tosto che qualche passo innanzi mossi, stupito fui di quanto lieve divenuto fosse il mio fardello che, scosso dal fondo aspro ove il suo rado involucro trascinavo, sgusciar fece ancor piccole cose che dentro a lui avvinghiate s'eran a più grandi, quasi così a salvezza cercar da tal destino ingrato... oh quanto vana fu loro speranza!

Fu allor che dietro me scorsi frammenti irriconoscibili di volti rimbalzar fra i sassi e, lievemente rumoreggiando, prender la via del fosso e con un tonfo sordo in esso ricadere..

 

(forse continua..)

 

;-))

 

08:48 Scritto in IoAutore | Link permanente | Commenti (12)

31/12/2009

Oggi 31/12

Eccomi per una specie di messaggio di fine anno.... e, devo dirlo, non è andata proprio malissimo questa volta...
Questo però non mi fa esimere dall'auspicare che il futuro possa essere ancora per noi migliore, e lo sia in primo luogo facendoci sfuggire i nefasti condizionamenti di chi ci procura o ci ha procurato (non gliene facciamo una colpa) oppressione, mestizie, disagio..
Perché voglio gridarlo a tutti, noi (io, voi) non siamo nati per soffrire, seppure la sofferenza ci colga, inesorabile, prima o poi... e, per questo, penso sia nostro dovere, dovere verso noi stessi e chi sta intorno a noi, prenderne sulle nostre spalle la minor parte possibile, proprio quella che non possiamo evitare.
Cortesia, gentilezza, amabilità siano il nostro «stile», ma non lasciamoci sovrastare da chi ci vuol opprimere con idee o comportamenti che ci paiono odiosi... la tolleranza è anche sapersi sottrarre in tempo da chi potrebbe di lì a poco farci perdere la pazienza... e la serenità.
Ciò detto, faccio una divagazione: stamane ho fatto qualche passo in zona cittadina e ho ammirato dentro le vetrine di pasticcerie di rinomanza anche nazionale alcune torte augurali che erano veri capolavori, frutto dell'estro e dell'ingegno di abili artigiani... e mi sono detto che sarebbe ben giusto che essi avessero le soddisfazioni che meritano per il loro lavoro.
Doverosa riflessione in omaggio al «genio italico» che ben vediamo, capiamo e riconosciamo... sebbene io poco ne goda, soffrendo di una poco comprensibile ritrosia a «trattarmi bene», a cedere a dolci e languide lusinghe, adepto come sono di una ruvida spartanità dalla quale non riesco a sfuggire... ma qui ci vorrebbe lo psicologo...;-))
E' proprio questa stessa voglia di spartanità che mi fa anche dire che preferirei vivere in un paese «incivile», dove l'interessata cura per la vita e la salute del cittadino fosse meno solerte e burocraticamente organizzata... niente cinture di sicurezza, niente air bags, niente caschi, niente collaudi, niente fumi per le caldaie, niente velox, niente «a norma»... niente esercito di persone che vive e vegeta «pensando alla tua salute», e, mentre pensa a questo, te la fa perdere per il disagio e la frustrazione che ti provoca, che ti fa star male, ti umilia, lede la tua libertà..... gendarmi del mito moderno di una protezione generalizzata e generica che non tiene conto delle individualità e della diversità abissale fra le varie situazioni possibili.
E' la visione del cittadino-soggetto da educare, guidare, istruire... da consigliare anche per gli acquisti... così che io credo che se un «marziano» venisse sulla Terra e desse un'occhiata alle nostre trasmissioni televisive e alla pubblicità ossessiva e incessante che le permea, penserebbe che questo pianeta è popolato in gran parte da minorati psichici.... sia nostra cura, se mai incontreremo un marziano, fargli capire che non è così..;-)
Buon 2010!!!