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30/12/2010

Ecologia miope

A quanto pare, dal primo gennaio del prossimo anno saranno banditi (in applicazione di una norma europea) i sacchetti di plastica (sacchi da asporto merci), sostituiti da altri biodegradabili.

Ora, la cosa di per se stessa sembrerebbe positiva..... se non fosse che... i nuovi sacchetti (che la Coop ha già adottato da parecchio) sono fragili, piccoli e, lo dico anche se è irrilevante.. emettono pure un cattivo odore.

E cosa comporta questo in pratica??

Ve lo dico subito cosa comporta.... che questi nuovi sacchetti difficilmente sono riutilizzabili, soprattutto in quello che era il riciclo "principe" per le vecchie buste: diventare contenitori per la spazzatura domestica da conferire all'azienda di nettezza urbana.

Ora io francamente ignoro le caratteristiche ecologiche dei sacchetti appositamente prodotti per raccogliere rifiuti, ma non mi risulta che siano in genere biodegradabili o, per lo meno, che esista per questo uso l'obbligo di adottare quelli biodegradabili, che pur esistono.

Quindi, per quanto mi riguarda, vista la scarsa riciclabilità, per "carenze strutturali", dei sacchetti ecologici che ho conosciuto finora, le conseguenze sono queste:

sono costretto ad acquistare apposite buste per la spazzatura, le quali (a parte la maggiore spesa) non sono biodegradabili e nelle quali metto, oltre ai rifiuti, anche i nuovi sacchetti da asporto non più utilizzabili....

Davvero un bel risultato !!!

28/11/2010

E' un periodo..

E' un periodo difficile questo, in cui pare arduo orizzontarsi e in cui l'attenzione sembra concentrarsi su fatti la cui rilevanza è il più delle volte apparente o la cui corretta interpretazione, falsatamente controversa, non è invece dubitabile.
E non è dubitabile, infatti, che chi è stato eletto parlamentare sotto il simbolo «Berlusconi Presidente» tradisca il voto che lo ha portato a ricoprire quel ruolo, se si pone contro il Governo.... su questo non dovrebbero esserci dubbi: è così!
E non è dubitabile, del pari, l'irrilevanza dell'ampio dibattito scaturito intorno ai contenuti di taluni programmi televisivi, ideati e condotti da «professionisti della polemica politica», i quali non giovano, con le loro faziosità, se non a se stessi, alla loro immagine e alla loro ricchezza.
La lotta politica è in effetti in larga misura una lotta di parole fra privilegiati, fra persone la cui posizione economica e il cui potere sono ben solidi e consolidati... i quali, comunque vada, non perderanno.
Ma anche uscendo dal ristretto ambito politico, le lotte alle quali assistiamo oggi sono il più delle volte quelle che avvengono «ai vertici», mentre la massa rimane sostanzialmente estranea o, alla peggio, diviene strumento vociante e «mostramuscoli» dei suoi capifazione.
Le chiamano caste questi gruppi di privilegiati... e sono i Politici, i Professionisti dei Media e della Cultura, i Magistrati, i Sindacati...
E tutto ciò potrebbe anche essere divertente e folkloristico se, nell'accentuarsi dello scontro, il popolo non rimanesse disorientato e la sua condizione generale, il suo gusto per la vita, la sua sicurezza, la sua visione del futuro, non peggiorassero, anche turbati dalla precarietà della congiuntura economica, la cui origine pare difficile da cogliere perché viene da troppo lontano.
E' un mondo in cui una guida morale, una guida che induca e valorizzi comportamenti eticamente augurabili e socialmente utili, che "valorizzi i Valori" e chi li pratica, manca.
Ed è anche, ai miei occhi, mancanza di etica consentire differenze di reddito abnormemente elevate e banalizzarle al punto da far andare ripetutamente in onda sulla tv di Stato, con «insostenibile leggerezza», prove su strada di auto dal prezzo elevatissimo, che ben pochi potrebbero essere in grado di acquistare.
Ed è anche mancanza di etica sottoporre al pubblico spettacoli in cui vengono esaltati ignoranza, volgarità e pulsioni primitive di personaggi che sono costantemente sotto l'occhio della telecamera.
Ed è anche mancanza di etica spingere e pungolare la vanità, il desiderio dell'inutile, del fatuo, dell'effimero, del caduco.
.......
Sono i veri «Poteri Forti» che soffrono di tutto questo: sì, sono i precisi e laboriosi artigiani, gli onesti, giusti e ingegnosi imprenditori, gli abili lavoratori, le cui capacità e la cui professionalità non sono mai abbastanza riconosciute e valutate.
Questa è l'Italia Vera che soffre, mentre i professionisti della lotta virtuale, seduti davanti a tavole imbandite, ci regalano il loro scoraggiante spettacolo.

23/09/2010

Dubbia autenticità?

Saint Lucia Parrot.jpg

Questo non vuol essere un post vero, ma solo una riflessione di questa mattina... ma come si fa a dire, (s)parlando del documento che si presume proveniente dal Governo di St. Lucia (che attesterebbe la proprietà Tulliani dell'appartamento di Montecarlo (s)venduto da Alleanza Nazionale) che esso è "di dubbia autenticità, se non addirittura falso"? (parole del deputato Briguglio-fli).

Il dubbio di autenticità infatti rappresenta una posizione di non giudizio, un'incertezza sulla reale qualità di un atto o di un altro oggetto... questo dubbio non incide sulla qualità dell'oggetto medesimo (che può essere falso o autentico) ma solo delinea un'incapacità del giudicante di raggiugere una certezza.

Quindi, avere dubbi sull'autenticità significa credere anche alla possibilità che essa esista, che l'atto sia vero... e quindi ancora non ha senso porre l'arternativa fra dubbio di autenticità e falsità... perché essa (alternativa) correttamente potrebbe essere fra vero e falso, mentre il dubbio rappresenta solo una condizione sospensiva, un giudizio sospeso (che attiene al soggetto giudicante), non una diminutio dell'autenticità, un grado inferiore di autenticità da contrapporre al falso.

Spero si sia capito... ;-)