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01/06/2010

La conflittualità

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La conflittualità è una dispersione di energie che sono dedicate al conflitto e che quindi non possono essere utilmente impiegate altrove... il conflitto è un bene improduttivo, anzi un consumatore di beni, un inceneritore di risorse.
Per questo la mia riflessione è che esiste la necessità che in tempi ragionevolmente ridotti, in caso di opposti interessi, emerga un vincitore certo e che proprio questo esito chiaro e risolutivo sia funzionale all'esigenza di un impiego razionale e produttivo, utile, delle forze intellettuali e materiali disponibili.
Mi duole giungere a questa conclusione, ma in questo mondo dove spesso il vincitore, se c'è, non lo è mai in modo netto, e il vinto, se lo è, può continuare nella sua opera di sfibramento di colui a cui si attribuisce la vittoria, il doversi dedicare a un perpetuo «teatrino del conflitto», oltre a  indebolire i contendenti, distrae da una visione razionale delle problematiche reali, locali o mondiali che siano e, conseguentemente allontana dalla loro risoluzione logica... una risoluzione che oggettivamente corrisponda alla migliore scelta possibile o per lo meno alla miglior scelta possibile attuabile da colui, singolo, gruppo o istituzione, che si trovi nel ruolo del vincitore indiscusso.

13:46 Scritto in Pensieri | Link permanente | Commenti (4)

27/05/2010

Vanità e....

Mi rendo conto che i miei post sono sempre più una lamentela, un lamento... ma non posso farci nulla, l'insoddisfazione è un sentimento che mi è spesso assai vicino.
A questo proposito, anche la mia esperienza sul social network MySpace mi pare che stia volgendo alla sua conclusione, a un affievolimento che sa di preannunzio della fine... ma è nella natura di ogni cosa terminare, spegnersi più o meno gloriosamente... perché allora dolersene?
Ma a ben altro argomento avevo pensato di dedicare questo post, il cui tema avrebbe dovuto essere il confronto fra vanità e ambizione... caratteristiche, qualità, difetti, o specificità dell'uomo, comunque si vogliano definire.
E di qui ancora volevo ricollegarmi al deleterio ruolo che esercitano i media, perché essi sovente danno, colpevolmente, continuo alimento e stimolo alla vanità soltanto.
Ma quale differenza vi è fra vanità e ambizione?
La vanità può essere inquadrata come un narcisistico impulso ad abbellire se stessi, come voglia di apparire, di brillare, di essere notati... solo fumo, esteriorità... l'ambizione, al contrario, come voglia di crescere, spinta a portarsi più in alto, ad acquisire capacità, qualità materiali, ma anche e soprattutto morali.. come un motore potente del nostro miglioramento reale.
La vita non è uno scherzo, ce ne siamo accorti e, se lo fosse, lo sarebbe di dubbio gusto, e ciò che la vanità ci ha dato si scioglierà al primo ostacolo importante, come un vestito di cera colorata che indossiamo sotto il solleone, lasciandoci nudi, esposti, deboli, pronti a essere vinti, inceneriti... l'ambizione avrà invece fatto emergere ciò che di valore è dentro di noi... e saremo così più capaci a resistere, a combattere, e a vincere anche, o a trovare per una volta ancora un'onorevole via di fuga.
Noi non sappiamo perché siamo qui, ma deve essere almeno nostro impegno esserci in modo limpido e dignitoso.

18/05/2010

Vecchie canzoni

Addio mia bella signora,

lasciamoci così senza rancor;

al destino che vien

rassegnarsi convien,

sospirare, piangere, perché?

 

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08:33 Scritto in Attualità | Link permanente | Commenti (5)